Missione e gemellaggio
Regole del forum
Primo: Nessuno deve dire alcunché contro Dio.
Secondo: Si può criticare la Chiesa, ma non la Scrittura.
Terzo: Non si offendono gli utenti del Forum.
Quarto: Ognuno è libero di esprimere le proprie idee nel rispetto degli altri.
Quinto: Tenere presente che per alcune persone Dio non è un optional.
Sesto: L'Amministratore agisce con autorevolezza.
Settimo: "Non condivido le tue idee, ma morirei perché tu le possa esprimere".
Ottavo: Non si fanno questioni personali, per le diverse idee espresse.
Primo: Nessuno deve dire alcunché contro Dio.
Secondo: Si può criticare la Chiesa, ma non la Scrittura.
Terzo: Non si offendono gli utenti del Forum.
Quarto: Ognuno è libero di esprimere le proprie idee nel rispetto degli altri.
Quinto: Tenere presente che per alcune persone Dio non è un optional.
Sesto: L'Amministratore agisce con autorevolezza.
Settimo: "Non condivido le tue idee, ma morirei perché tu le possa esprimere".
Ottavo: Non si fanno questioni personali, per le diverse idee espresse.
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- Veterano del Forum
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- Iscritto: venerdì 3 ottobre 2008, 19:35
Re: Missione e gemellaggio
Carissima, riesci sempre a commuovere il mio Animo, ogni volta che ti leggo... Mi sto appassionando tantissimo alle tue vicende, che vorrei partire subito, e dare una mano a tutta quella gente, insieme a te, e prendendoci per mano, volare in alto, rendendo Gloria al Signore con quello che possiamo fare per aiutare questo popolo, troppo spesso maltrattato, incompreso, e preda dell'ingiustizia e dei soprusi del Mondo Ricco...
Re: Missione e gemellaggio
Pensaci bene Nemamiah76 ...magari potresti venire qualche volta !
le vie del Signore sono infinite...cmq sono molto contenta che le mie esperienze sono lette e aprono qualche spiraglio...
le vie del Signore sono infinite...cmq sono molto contenta che le mie esperienze sono lette e aprono qualche spiraglio...
- Miriam
- Veterano del Forum
- Messaggi: 1640
- Iscritto: venerdì 3 ottobre 2008, 20:22
- Località: Cavour
- Contatta:
Re: Missione e gemellaggio
Cara Mary continua sempre a porre il cuore al primo posto e non ci sarà nulla di troppo ripugnante da impedirti di amarlo. Il mal d'africa è davvero una mal contagiosissima ho sentito anche tanti missionari qui che sognano di tornare anche se anziani e debilitati da brutti incontri con la malaria e le altre malattie tropicali!
Angolo di cielo, link ufficiale: https://angolodicielo.altervista.org
Re: Missione e gemellaggio
Questo l'ho scritto l’anno passato, lo riporto tutto, la diocesi sta facendo tantissimo da anni, sicuramente frutto di una preghiera incessante che lega le due diocesi, vi assicuro che quando mi trovo nella mia diocesi gemella, mi trovo a casa mia e sebbene diversi per il colore della pelle, avverto la paternità di Dio in modo forte. Tutto ciò non è mai separato dalla condivisione spirituale con tutti i fratelli che incontriamo. Abbiamo qui nella nostra Diocesi dei sacerdoti, dei laici che studiano qui per poi andare nel loro paese e arricchirlo.
Lascio i nomi delle Diocesi non penso ci sia niente di male e poi l’articolo l’ho scritto io. Un saluto a tutti!!
Desidero ringraziare la chiesa di Noto che ha accompagnato con la preghiera la nostra visita alla chiesa di Butembo Beni, i seminaristi, i gruppi ecclesiali, quanti hanno creduto in questa nostra missione, benefattori tutti. Il nostro viaggio è stato un ponte di speranza e la nostra presenza luce in quella porzione di Congo: Butembo Beni che anno dopo anno è parte integrante della nostra chiesa netina. Soffriamo, gioiamo, preghiamo per questo popolo violentato, lacerato, che stenta a ritrovare una bussola culturale, perché teatro di contraddizione, di guerre, di fame, non in grado di guidare il proprio mutamento da soli. Chi trascorre un po’ di tempo, in Africa al suo rientro, racconta come questa esperienza sia stata avvincente e provocatrice di interrogativi profondi. In Africa, affascinano gli spazi immensi, i colori della natura, la bellezza delle donne, la dignità degli uomini, ma quello che colpisce tutti sono gli occhi dei bambini, i loro sguardi teneri, espressivi. Sembrano chiederti tutti “i perché li riguardano” e che i “grandi della terra” non vogliono ascoltare. Con l’audacia e la generosità dei primi missionari che ho conosciuto (Padre Losito, Concetta Petriligieri, Padre Giovanni Piumatti), con la tenacia e la passione di chi è convinto che vale la pena avventurarsi, di guardare oltre la finestra accogliamo di cuore il grande dono che la chiesa di Noto ci fa: accogliere l’appello dei poveri più poveri, per progettare un modello di sviluppo che metta al centro del discorso la persona umana e le sue esigenze. Vogliamo impegnarci sempre più concretamente a costruire reti umane che uniscono in sinergia tutte le forze nella realizzazione di un progetto che punti sulla educazione, sulla coscienza dei propri diritti e propri doveri. Vogliamo diffondere una mentalità di pace che garantisca ad ogni creatura che viene al mondo, pari opportunità di vita e sviluppo umano. Ecco, allora, che il dialogo tra la chiesa di Noto e la chiesa di Butembo Beni è e deve essere vera disponibilità all’ascolto di una chiesa che soffre, essere accanto a coloro che sono lontani, vedere con occhi nuovi. Il dialogo tra le due chiese, se ci sentiamo chiesa, non è più una scelta facoltativa. Non è consentito ad alcuno dire: io mi faccio i fatti miei, mi bastano i miei problemi! Noi in Italia soffriamo di bulimia e anoressia, mi diceva una missionaria italiana a Magheria, “qui si soffre la fame, la povertà più assoluta, la malattia, perché è difficile comprare anche una aspirina”. Allora, grazie Chiesa di Noto, grazie perché hai avuto questa grande intuizione del gemellaggio, che ci inviti ad operare dentro ciascuno di noi, così che ci ritroveremo forse, ad una svolta epocale nella storia dell’umanità e che il dialogo, il ponte tra le due chiese è forse una delle poche risorse che ancora ci restano per poter sperare di ricominciare a vivere umanamente.
Mary.
I due Vescovi in Gennaio scorso, il nostro è mons. Crociata oggi segretario generale della CEI.
Qui durante la Celebrazione della posa della prima pietra per il centro "Casa del fanciullo"destinato ai bimbi che non hanno speranza di vivere perché l'ospedale è a centinaia di Km.
Lascio i nomi delle Diocesi non penso ci sia niente di male e poi l’articolo l’ho scritto io. Un saluto a tutti!!
Desidero ringraziare la chiesa di Noto che ha accompagnato con la preghiera la nostra visita alla chiesa di Butembo Beni, i seminaristi, i gruppi ecclesiali, quanti hanno creduto in questa nostra missione, benefattori tutti. Il nostro viaggio è stato un ponte di speranza e la nostra presenza luce in quella porzione di Congo: Butembo Beni che anno dopo anno è parte integrante della nostra chiesa netina. Soffriamo, gioiamo, preghiamo per questo popolo violentato, lacerato, che stenta a ritrovare una bussola culturale, perché teatro di contraddizione, di guerre, di fame, non in grado di guidare il proprio mutamento da soli. Chi trascorre un po’ di tempo, in Africa al suo rientro, racconta come questa esperienza sia stata avvincente e provocatrice di interrogativi profondi. In Africa, affascinano gli spazi immensi, i colori della natura, la bellezza delle donne, la dignità degli uomini, ma quello che colpisce tutti sono gli occhi dei bambini, i loro sguardi teneri, espressivi. Sembrano chiederti tutti “i perché li riguardano” e che i “grandi della terra” non vogliono ascoltare. Con l’audacia e la generosità dei primi missionari che ho conosciuto (Padre Losito, Concetta Petriligieri, Padre Giovanni Piumatti), con la tenacia e la passione di chi è convinto che vale la pena avventurarsi, di guardare oltre la finestra accogliamo di cuore il grande dono che la chiesa di Noto ci fa: accogliere l’appello dei poveri più poveri, per progettare un modello di sviluppo che metta al centro del discorso la persona umana e le sue esigenze. Vogliamo impegnarci sempre più concretamente a costruire reti umane che uniscono in sinergia tutte le forze nella realizzazione di un progetto che punti sulla educazione, sulla coscienza dei propri diritti e propri doveri. Vogliamo diffondere una mentalità di pace che garantisca ad ogni creatura che viene al mondo, pari opportunità di vita e sviluppo umano. Ecco, allora, che il dialogo tra la chiesa di Noto e la chiesa di Butembo Beni è e deve essere vera disponibilità all’ascolto di una chiesa che soffre, essere accanto a coloro che sono lontani, vedere con occhi nuovi. Il dialogo tra le due chiese, se ci sentiamo chiesa, non è più una scelta facoltativa. Non è consentito ad alcuno dire: io mi faccio i fatti miei, mi bastano i miei problemi! Noi in Italia soffriamo di bulimia e anoressia, mi diceva una missionaria italiana a Magheria, “qui si soffre la fame, la povertà più assoluta, la malattia, perché è difficile comprare anche una aspirina”. Allora, grazie Chiesa di Noto, grazie perché hai avuto questa grande intuizione del gemellaggio, che ci inviti ad operare dentro ciascuno di noi, così che ci ritroveremo forse, ad una svolta epocale nella storia dell’umanità e che il dialogo, il ponte tra le due chiese è forse una delle poche risorse che ancora ci restano per poter sperare di ricominciare a vivere umanamente.
Mary.
I due Vescovi in Gennaio scorso, il nostro è mons. Crociata oggi segretario generale della CEI.
Qui durante la Celebrazione della posa della prima pietra per il centro "Casa del fanciullo"destinato ai bimbi che non hanno speranza di vivere perché l'ospedale è a centinaia di Km.
- Mariella
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Re: Missione e gemellaggio
È la stessa cosa che mi è stata raccontata da alcuni miei amici e dal parroco al ritorno dal viaggio in Africa. Quello che mi ha scioccato di più è sapere che quando uno di essi ha in regalo anche una sola caramella, questa, viene divisa con gli altri, viene spezzettata perché tutti possano assaggiare ciò che assaggia il singolo!!!Mary ha scritto:ma quello che colpisce tutti sono gli occhi dei bambini, i loro sguardi teneri, espressivi. Sembrano chiederti tutti “i perché li riguardano” e che i “grandi della terra” non vogliono ascoltare.