Per arrivare alla struttura della riabilitazione abbiamo attraversato un vialetto, la nostra guida ci ha fatto notare tutti gli accorgimenti studiati su misura e lasciatemelo dire con tanto amore, per i sordo ciechi, ad esempio la vernice del corrimano che delimita il vialetto proviene da una ricerca durata anni, perché è una vernice particolare, studiata per far sì che non assorba il calore dei raggi del sole, in modo da permettere ai non vedenti di appoggiarsi sempre e comunque, in ogni stagione; gli alberi sono stati piantati a seconda del profumo che emettono, in questo modo i sordo ciechi riescono esattamente ad orientarsi attraverso l’olfatto, ecc…
Una volta arrivati nella struttura siamo saliti al terzo piano per visitare le stanze da letto (56 posti), anche in quel caso la nostra guida ci ha fatto notare la copertura del telaio della porta: con tre scalanature per significare appunto una camera da letto, con due un’altra stanza, anche i colori dei telai erano diversi proprio ad indicare la diversità delle stanze.
Anche il pavimento e l’ illuminazione sono stati studiati per coloro che vedono poco, l’ombra della persona non dà alcun fastidio.
Poi siamo scesi al piano inferiore dove si trovano le zone giorno; sono stanze ampie per 4 persone, contengono la cucina, il soggiorno, il salotto e l’angolo studio, qui ogni ragazzo viene affiancato da un insegnante e trascorre la sua giornata.
Imparano ad usare il frigorifero, oppure ad esempio che il bicchiere si trova in posto e la bottiglia in un altro, che dopo averle usate bisogna rimettere ogni cosa dov’era; imparano ad apparecchiare, ad aspettare il cibo (anche possedere la capacità di aspettare è importante) ecc...inoltre ci ha parlato in particolare di un ragazzo tanto per farci un esempio, che li ha imparato a comunicare e lo fa disegnando, ha imparato che c’è il tempo ed è un tempo che ritorna nel senso che bisogna compiere azioni ripetitive come ad es. lavarsi oppure che il Lunedì deve fare determinate cose.
Anche durante tutto questo tempo i bambini hanno ascoltato e guardato tutto con attenzione e silenzio, poi abbiamo conosciuto una ragazza ospite del centro (il sabato la maggior parte rientrano in famiglia) è stato veramente un toccare con mano l’handicap, i nostri visi sono cambiati…ho pensato
“…se avessi avuto un figlio così…cosa avrei fatto?”
non so il perché di quel pensiero rivolto al mio essere mamma, ma è quello che ho pensato. Non sono nemmeno riuscita a capire se la ragazza si sia accorta o meno della nostra presenza…poi siamo usciti, abbiamo salutato e ringraziato…sul pullman durante il viaggio di ritorno i bambini si sono scatenati…ma non credo che questo "scatenamento" abbia avuto il significato di “voler dimenticare quanto appena visto”, no…sono bambini…sono rimasti immobili ore e ore…era giusta quella reazione.
Ora nei prossimi incontri di catechismo ritorneremo sull’argomento per raccogliere i commenti, le impressioni, le riflessioni ecc….personalmente sono rimasta colpita dall’impegno di tutti coloro che lavorano all’interno di questa organizzazione, volontari e non, il loro unico scopo è quello di migliorare la qualità della vita di queste persone, e mi sono anche chiesta come fare aiutare questa associazione…bene, credo che il mio aiuto sia questo… parlarne…qui sul forum.
.
L’associazione si chiama
LEGA DEL FILO D’ORO
La sede centrale è a Osimo, ma ce ne sono anche altre: a Milano, a Roma, a Modena, a Napoli.