Venerabile Beda ha scritto:[...] Se smetto di essere omosessuale, Dio mi perdona. [...]
Chiaramente qui emerge l'incommensurabilità di vedute che diversi gruppi di persone possono avere, io sinceramente non riesco a vederci qualcosa di malvagio nell'omosessualità, quindi mi resta incomprensibile la parte sul "chiedere perdono", ma in particolare quel comando e quella condanna dell'omosessualità da parte di Paolo di Tarso, oltre a stabilire il divieto, siccome tu lo condividi (mi riferiscono solo al punto dell'omosessualità), secondo te per quale motivo si dovrebbe vietare? Tu hai detto: «il problema omosessualità, si ridurrebbe a una scelta privata tra 2 persone adulte, che non avrebbe alcuna rilevanza per gli altri: contenti loro, contenti tutti.» Quindi il "problema omosessualità" è tale esclusivamente perché dovrebbe secondo i cattolici dispiacere a Dio, infatti hai anche detto che:
Venerabile Beda ha scritto:La Chiesa non avrebbe alcun problema ad accogliere e sostenere moratorie di questo tipo [nessuno ha diritto a sposarsi con una persona dello stesso sesso], a condizione che non costituiscano parte o anticamera di cose che sono gravemente contrarie alla Legge di Dio.
Questo fa pensare che la Chiesa non comprende veramente il motivo per cui indirettamente Dio abbia lasciato un simile comando. Di certo chi è etero ha una sfera di desideri che l'esclusione della possibilità di amare e vivere con persone dello stesso sesso, ai fini pratici non gli fa né caldo né freddo. L'ultimo elemento che può rendere emotivamente comprensibile quel comando, sempre se si è etero, è un senso di disagio al pensiero di innamorarsi di persone del suo stesso sesso, dato che gli viene spontaneo l'amore eterosessuale. Quel che voglio chiederti Beda, secondo te perché Dio avrebbe lasciato un simile comando? (Ti faccio questa domanda perché sembra che il problema sia solo una conseguenza teorica di vedute, nel tuo sistema di credenze Dio ha lasciato detto qualcosa, e ciò che ha detto sembra essere l'unico motivo per cui tu non sei a favore degli omosessuali, è proprio così o hai anche altri motivi? E questi altri motivi sono solo emotivi?)
Venerabile Beda ha scritto:[...] alcuni (qui non c'entra più omosessualità o meno) pensano di avere il diritto di essere felici. Ma chi l'ha detto???? E torniamo sempre allo stesso punto; diversità di prospettive.
Non ho detto esplicitamente che si ha diritto ad essere felici, però effettivamente lo penso. Ma ci tengo a fare un chiarimento, è chiaro che la vita di ciascuno di noi in gran parte non è controllata, possono accadere tante situazioni in cui uno non si ritrova felice, così come si può avere la fortuna di conoscere nella propria vita molti momenti di gioia. Se per 'diritto' intendiamo che tutti devono avere la garanzia di essere felici, ovviamente è una sciocchezza e non è questo che penso. Però è pur vero che se per 'diritto' intendiamo la possibilità di essere felici (che poi non è detto che si realizzi), allora penso che sia un buon diritto, se non altro un obiettivo verso cui i presupposti della sua realizzazione è bene tentare di darli (non è detto che ci si riesca o che sia possibile per 1000 motivi).
Venerabile Beda ha scritto:Ma ci sono presupposti proprio strani nel tuo discorso (strani nell'ottica della fede, ragionevoli sul piano razionale):
- considerare il matrimonio come una necessità (non lo è!!!!)
- pensare a priori, di aver diritto a una vita felice... (non è detto!
Ti auguro di avere una vita felice, ma non è detto che sia un tuo diritto!!!!! Questi sono doni di Dio!!!!! Che Dio dà a chi vuole!!!
E a chi non li vuole dare, non li dà!)
Riguardo la felicità ho appena sopra chiarito. Inoltre non ho detto che il matrimonio è una necessità, uno può impostare la propria vita in molti modi, posso dire quello che spero io, di vivere insieme al ragazzo che amerò (e non sono certo sicuro che questo accadrà nella mia vita). Ma non ho capito una cosa: da una parte dici che se due ragazzi vivessero la loro omosessualità in privato (del resto tutti gli eterosessuali vivono il loro rapporto intimo in privato!) lo accetteresti, però sei contro il matrimonio omosessuale, non chiamarlo matrimonio, quel che intendo io è la semplice possibilità di condividere la propria vita insieme, se questo lo accetti per quel che ne so io (non so esattamente cosa comporta legalmente un matrimonio...) tu accetti il "matrimonio" omosessuale (chiamalo come vuoi...).
Venerabile Beda ha scritto:Io ai Gay pride, non vedo gente che esprime amore, ma gente che esprime sesso pubblicamente. E la cosa è sbagliata, sempre e comunque, perché per tutti, il sesso, dovrebbe essere un fatto privato, all'interno di una coppia.
Purtroppo spesso è così... a me dispiace che certi esibizionisti abbiano il gusto di suscitare provocazione e polemica, credimi molti omosessuali si sentono a disagio pensando a certi "fenomeni da baraccone" ed è un danno per gli omosessuali stessi. Sono assolutamente d'accordo sul discorso del sesso (sappi che anche questo è vissuto in modo molto diverso tra i diversi omosessuali che ci sono, non pensare che valgano per tutti certe pratiche, sarebbe falso, anche se in cuor mio rispetto ogni cosa che si fonda sul consenso reciproco), purtroppo c'è gente grezza, quasi animalesca, ma questo è vero sia per gli omosessuali che per gli eterosessuali... il rispetto in luogo pubblico, il rispetto della sensibilità altrui, sono valori morali che prescindono dall'orientamento sessuale, e sono d'accordo che vanno seguiti.
Venerabile Beda ha scritto:Ovviamente, però, anche se ci sono nato, e non posso fare a meno di vivere questa omosessualità, la devo vivere con discrezione, nel silenzio, nel privato, senza fare rumore. È un mio fatto privato, che non deve interessare gli altri.
Ma guarda che, esclusi gli esibizionisti (non ho dati oggettivi, ma per quanto ho potuto cogliere notizie sulla realtà omosessuale, la maggior parte non sono affatto esibizionisti, il punto è che si vedono solo quelli... e la televisione contribuisce a selezionare notizie ed eventi che fanno audience, non situazioni normali... è lo stesso problema del fatto che in TV si vede tanta violenza, ma non si parla di 1000 cose buone ma ordinarie che nel mondo ci sono...), dicevo che a molti non interessa certo mettersi a gridare in piazza chissà ché, sarebbe sciocco analogamente a sbandieramenti da parte di eterosessuali... a che pro? Non solo per chi è serio non interessa il chiasso, molti omosessuali non trovano nemmeno il coraggio di dire alla propria famiglia del loro orientamento. Dipende ovviamente dal clima familiare, se c'è sempre stato amore e dialogo in genere non ci sono problemi e i genitori accolgono e rispettano questo figlio o questa figlia, nel senso che quando lo accettano, un genitore, desiderando la felicità del proprio figlio, sarà favorevole al suo desiderio di amore (ho letto molte testimonianze di genitori di figli omosessuali che sono stati infine felici di conoscere ed essere ancora più vicini al proprio figlio). Ci sono anche casi di famiglie in cui sarebbe impossibile fare il benché minimo passo, perché l'omofobia è grave (magari hanno fratelli che fanno dispetti, insieme a gruppi, a omosessuali "pubblicamente dichiarati" (questo significa semplicemente che si conosce l'orientamento di un altro)... e si può immaginare come questo pesi se uno che ha un fratello del genere, oppure anche i genitori possono essere tremendi in vari modi...
Venerabile Beda ha scritto:Molti ci nascono (e non hanno colpa), molti ci diventano (contrariamente a quello che tu dici, basti pensare all'ex governatore del Lazio)
È vero ho parlato di omosessualità che uno si ritrova crescendo, però anche se non ho fatto parola di tante situazioni diverse da questa, so bene che ci sono (non volevo fare un trattato). Ci sono eterosessuali che dopo un certo momento della vita sono attratti da persone dello stesso sesso, ci sono persone che amano affettivamente un certo sesso (uomo o donna) e sono attratte sessualmente da un altro sesso (uomo o donna), ci sono davvero rari casi di omosessuali che hanno finito per sposarsi normalmente (anche con figli! sinceramente non riesco a comprendere come sia possibile...) e in genere son persone parecchio depresse... e anche ragazzi bisessuali, ma in questo caso non significa che "fai sesso con tutti", per chi è in un'ottica seria, non cerca sesso... (come fanno tanti eterosessuali del resto...) ma un amore vero, e se si è bisessuali significa semplicemente che potenzialmente questi ragazzi possono innamorarsi tanto di un ragazzo quanto di una ragazza, ma se trovano il loro compagno o la loro compagna, e la coppia si ama davvero, decidono poi di vivere insieme. Ovviamente le coppie possono sciogliersi, ma esattamente come si sciolgono quelle eterosessuali. Insomma ci sono casi di ogni genere, e questo dipende dalla soggettività di ciascuno, poi ognuno cerca di conoscersi e imposterà come meglio crede la propria vita.
Venerabile Beda ha scritto:[Sull'essere omosessuali] E in coscienza, lo sa anche la persona, se ci è nata, o se ci è diventata. [E questo come dicevi è legato alle punizioni che poi distribuisce Dio...]
La tua frase (quella effettivamente riportata) mi fa capire che non sei abituato a immedesimarti nella situazione delle persone di cui parli, in particolare vedi come una "scusante" nascerci e una "deliberazione" il diventarci... guarda che in entrambi i casi non è una scelta. In genere l'orientamento che uno si ritrova nel corso dell'adolescenza è quello che lo accompagna per tutta la vita (poi ci sono le eccezioni ovviamente). Comunque basta che pensi a questo: se tu volessi diventare omosessuale, che faresti? La domanda è già ridicola perché non si comprende come potresti desiderare una cosa (innamorarti di ragazzi) che non desideri (dato che ti innamori di ragazze). Inoltre non sapresti cosa fare, puoi tentare di forzarti in certi atteggiamenti oppure baciare contro voglia un ragazzo, ma sarebbero tutti tentativi forzati, incomprensibili e fallimentari. Anche perché certe azioni puoi anche importele, ma l'innamoramento non si controlla affatto, ed è quello ad essere cruciale e determinante per l'orientamento di una persona. Quindi cmq vada non è una scelta, anche se ci si può diventare, ma per motivi non controllabili (sono poi controllabili le azioni ovviamente).
Venerabile Beda ha scritto:Per il resto, per il credente, omosessualità, omicidio o adulterio o furto, sempre male sono. Non è che cambia molto!
Quello che ribadisci, mi lascia alquanto allibito, non capisco come mai non scorgi differenze significative... Sinceramente sono certo che molti cattolici non condividerebbero questa affermazione, lo sento nel cuore.
Venerabile Beda ha scritto:Non mi pare infine che le cose dette suonino come una presa in giro:
è un dato di fatto che nessuno ha diritto a sposarsi con una persona dello stesso sesso (il matrimonio non è un fatto vitale come il cibo, quindi il tuo paragone non funziona; anzi, spesso si vive meglio senza matrimonio).
No, non è un dato di fatto. Un dato di fatto è che i sassi cascano per terra, che gli umani vedono l'erba di colore verde, che i leoni mangiano le gazzelle, e simili. Quello che dici è solo una conseguenza della tua visione del mondo. Se ci caliamo nell'ottica dell'evoluzione darwiniana (che condivido solo in parte, comunque è un'ottica condivisa da tantissime persone), diritti e divieti, grosso modo la morale, sono solo consuetudini che sono state adottate perché hanno favorito la sopravvivenza, secondo quest'ottica gli omosessuali si auto-selezionano negativamente perché non si riproducono (come del resto succede per i disabili a livello genetico grave), e secondo quest'ottica (che penso ti farà orrore... però le concezioni del mondo sono tante e diverse tra la gente) l'omosessualità è una semplice variante che non causa danno alla specie o ad altri individui (perché statisticamente sono sempre gli eterosessuali ad essere selezionati positivamente). Quindi si potrebbe analogamente e impropriamente dire che è un "dato di fatto" che l'omosessualità non è un problema e possiamo considerare moralmente lecite queste unioni.
Riguardo l'esempio del cibo è vero che è vitale e l'amore no, però basta poco per adattarlo anche su questo aspetto. Basta considerare la musica, che in genere piace tantissimo, poi si può non sentirla o ascoltare solo musica classica, e chi ama la musica classica è fortunato, chi desidera tanto ascoltare il jazz o il rock gli si impone un'incomprensibile rinuncia.
Venerabile Beda ha scritto:Al di là di tutto, ognuno se la vede con Dio, e con la propria coscienza.
Sai questo è un punto fondamentale, che ha delle conseguenze che forse non ti sono ben evidenti. Tutti i discorsi che hai fatto, facendo questa affermazione, diventano solo un "suggerimento di vita", oppure una norma inderogabile per chi vuole appartenere al gruppo dei cattolici, altrimenti si è fuori (forse nemmeno questo è vero, però grosso modo dovrebbe essere così). Che cosa significa? Che tu accetti che altri abbiamo visioni differenti del mondo: atei, buddisti, cristiani non cattolici, chi ha concezioni del mondo affini al movimento new age (e sinceramente in parte mi colloco qui, ma credo che una visione del mondo debba essere comunque costruita personalmente a seguito di comprensioni successive della vita e delle proprie esperienze), agnostici, eccetera. Dunque in mezzo a tutte queste persone ci sarà chi vivrà senza alcun problema la propria omosessualità, già avviene in Europa, ci sarà chi adotterà anche bambini (io su questo punto sono perplesso... però anche io devo accettare altri omosessuali che la pensano ben diversamente da me...), c'è chi adotta stili di vita di vario genere (per noi, me e te, poco edificanti ma non è che si possono mettere in manette... salvo casi di violenza, scandali gravi, ecc. ovviamente). Insomma essendo tanti e diversi in questo mondo, ed avendo ogni gruppo la sua concezione del mondo è ovvio che non si può imporre una nostra concezione sulle teste degli altri, sarebbe il nostro pensiero contro il loro, la tua parola contro quella di un altro. Se tu concedi, come giustamente dovresti fare, a meno di non ricorrere alla forza, che ognuno alla fine si deve basare sulla propria coscienza, allora potrai ancora lottare e ribadire certi divieti, ma questi saranno ascoltati solo dai cattolici (o chi, in una particolare questione è d'accordo con i cattolici), tutti quelli che si pongono fuori, la cui concezione del mondo legittima cose per loro assolutamente non problematiche, puoi continuare a pronunciare un NO, ma dovrai accettare il loro stile di vita e le loro scelte, del resto questo in una certa misura già succede (basta pensare alle famiglie arcobaleno, che mi lasciano ancora perplesso, però vedi non dipende né da me, né da te, se ci sono alternative possibili queste si realizzano, ovvio se sono assurde e distruttive non accade). Sei consapevole dunque che puoi solo limitarti a suggerire una certa visione del mondo, come del resto è quel che posso fare io? E che questo ha l'immediata conseguenza che volente o nolente devi consentire queste diverse prospettive?