Re: Sull'omosessualità
Inviato: giovedì 15 aprile 2010, 8:03
Guarda, per me il problema principale è quanto attesta la Scrittura e la mia coscienza (leggi: legge positiva naturale).
E la questione non è solo l'omosessualità, ma vale per qualsiasi cosa.
Quello che io contesto, è la pretesa di riconoscimenti pubblici. Es: io sono eterosessuale, ho una relazione con una donna sposata, e quindi sono un adultero. Mi assumo la mia responsabilità, davanti a Dio, di questa scelta. Ma non vado certo in giro a pretendere riconoscimenti pubblici del mio stato di adultero!!! È un mio fatto privato, sbagliato, di cui mi assumo la responsabilità.
Non vedo perché per l'omosessualità, si debba usare un criterio diverso.
È notizia di ieri, che la nostra Corte Costituzionale, ha respinto istanze di alcuni gruppi omosessuali, che chiedevano il "matrimonio", perché è richiesta incostituzionale e in ogni caso, è decisione che deve prendere il Legislatore (Parlamento). In questo senso, è un dato di fatto che nessuno ha diritto a sposarsi con una persona dello stesso sesso.
Inoltre, come già accennato, è chiaro che queste sono visioni (che non riguardano solo i cattolici, ma tutti i credenti delle grandi religioni rivelate abramitiche); ma è evidente che poi queste persone votano, e determinano con il loro voto, scelte politiche e sociali; quindi, sì, se vuoi è un suggerimento; ma di fatto, io non voterò mai, per chi intende dare aperture agli omosessuali; così come non voterò mai per chi vuole togliere il crocifisso dalle scuole; voterei volentieri per chi tornasse a qualificare l'adulterio come reato a tutti gli effetti; e via discorrendo...
Viva la democrazia!
E come me, la pensano tante persone; credenti o meno.
Delle opinioni degli altri, cattolici o meno, poco mi importa.
A me non interessa nemmeno molto la mia opinione, figurati quella di alcuni cattolici, che seguono il Cattolicesimo in modo soggettivo....
A me interessa solo l'opinione di Dio! E della Chiesa, quando questa segue l'opinione di Dio.
Circa il discorso scelta, è vero che nella vita esistono le scelte obbligate, ma questo non cambia la sostanza delle cose; sempre c'è una possibilità di scelta (attraverso la sofferenza); io da eterosessuale, mi posso innamorare di una donna sposata, ma scelgo di rimanere al mio posto per rispettare la Legge di Dio, e la mia coscienza! L'omosessuale, se credente, deve fare altrettanto.
Poi è chiaro, che ognuno è libero di peccare; (o di non credere), ma aspettarsi che i credenti possano dare sostegno ai fini di una "legalizzazione" del peccato, mi pare quanto meno discutibile; così come è discutibile, pretendere che i credenti non se ne occupino.
Se una qualche giustificazione si può dare a chi nasce in tale condizione, nessuna giustificazione potrà mai essere data a chi diventa tale. Lo so benissimo che non si diventa omosessuali dicendo: "Adesso divento omosessuale!", ci mancherebbe!
Ma se un domani la Chiesa potrà dare qualche apertura, senza violare la Scrittura, potrà darla solo a chi è nato tale; mai, a chi è diventato; perché violerebbe la Scrittura. Mai ai bisex.
Alla fine, ribadisco, una persona nel fondo del suo cuore, sa. Così come sa Dio. E questo basta.
Il problema è che molte persone, vorrebbero timbri altrui... perché non vogliono assumersi la responsabilità delle loro azioni. Anche qui, non mi riferisco solo all'omosessualità.
Circa poi la Ratio, del perché Dio condanni l'omosessualità... perché crea disordine morale, quindi male...
L'altra sera allo Show dei record, c'era una donna, diventata uomo, in gestazione. Come dire, la botte piena e la moglie ubriaca.
Andando di questo passo, quale sarà l'esito? Cambiamo sesso a stagione??
Non ho diritto di fare tutto quello mi pare.
Non ho diritto di fare tutto quello che vorrei fare.
Non ho diritto di accedere a cose che non mi competono: se sono un uomo, non ho diritto di sperimentare la maternità!
Se sono una donna, non ho diritto di sperimentare la paternità!
Il disordine morale, crea male, crea confusione, crea tradimenti, crea famiglie spaccate, e immoralità: trans, bisex, sono l'esito peggiore di tutto questo.
"Ma se l'omosessualità è male perché Dio ha permesso che nascessi omosessuale"???
Se uno ci nasce, vuol dire che è la croce che si deve portare...
Come chi nasce con la psoriasi...
Come chi nasce paralitico...
Come chi nasce cieco...
Come chi nasce sordo...
Come chi nasce con malformazioni o gravi allergie...
Come chi nasce nella povertà...
Come chi nasce con padre delinquente e una madre prostituta...
Come chi nasce con padre dedito all'alcool o al gioco....
A qualcuno, come croce, tocca l'omosessualità: averla e non viverla.
Anche questo rientra nel c.d.: Mistero della sofferenza...
Del resto c'è molta gente, che non vive nemmeno l'eterosessualità, pur avendola, e non ne fa un dramma!
Ovvero esclude ogni forma di sessualità.
Ma non pretende riconoscimenti pubblici per questo.
Fin qui l'omosessuale credente....
Poi ci sarà l'omosessuale non credente, o credente in altra religione: faccia un po' come ritiene.
Ma non si aspetti appoggio dai credenti per un riconoscimento giuridico di tutto questo.
E non è omofobia; non darei alcun appoggio in questo senso, né all'adultero, né al ladro, né a chi mente, né a chi bestemmia, o altro... Non potrei mai dare appoggi pubblici, a chi vuole normalizzare o legalizzare quello che per la mia fede, è un peccato, peraltro grave.
Sarò più chiaro: non coprirei mai un amico o un'amica che tradisse il suo ragazzo o la sua ragazza!!!! E miei amici lo sanno molto bene.
E se vogliono avere a che fare con me, di certe cose, nemmeno se ne deve parlare. Se a loro piace, è così! Se non gli piace, non è obbligo di legge essere amici, o frequentarsi.
Infine ci sono omosessuali credenti, che si sforzano ogni giorno, di rinnegare se stessi, come chiede il Vangelo, e di vivere secondo la Legge di Dio, sforzandosi di vivere in castità.
Il mio rispetto, se permetti, prioritariamente (ma non esclusivamente), va a questi particolari omosessuali. Poi si cerchi di aiutare anche gli altri, circa le vere discriminazioni: sul lavoro, nella società ecc.
Ma discriminazione è negare un diritto che spetta, non un diritto che non è tale.
L'uomo, il maschio, non si può sentire discriminato, perché non può diventare mamma!
Anche se la follia di alcuni uomini, cerca di alterare anche questo.
E la questione non è solo l'omosessualità, ma vale per qualsiasi cosa.
Quello che io contesto, è la pretesa di riconoscimenti pubblici. Es: io sono eterosessuale, ho una relazione con una donna sposata, e quindi sono un adultero. Mi assumo la mia responsabilità, davanti a Dio, di questa scelta. Ma non vado certo in giro a pretendere riconoscimenti pubblici del mio stato di adultero!!! È un mio fatto privato, sbagliato, di cui mi assumo la responsabilità.
Non vedo perché per l'omosessualità, si debba usare un criterio diverso.
È notizia di ieri, che la nostra Corte Costituzionale, ha respinto istanze di alcuni gruppi omosessuali, che chiedevano il "matrimonio", perché è richiesta incostituzionale e in ogni caso, è decisione che deve prendere il Legislatore (Parlamento). In questo senso, è un dato di fatto che nessuno ha diritto a sposarsi con una persona dello stesso sesso.
Inoltre, come già accennato, è chiaro che queste sono visioni (che non riguardano solo i cattolici, ma tutti i credenti delle grandi religioni rivelate abramitiche); ma è evidente che poi queste persone votano, e determinano con il loro voto, scelte politiche e sociali; quindi, sì, se vuoi è un suggerimento; ma di fatto, io non voterò mai, per chi intende dare aperture agli omosessuali; così come non voterò mai per chi vuole togliere il crocifisso dalle scuole; voterei volentieri per chi tornasse a qualificare l'adulterio come reato a tutti gli effetti; e via discorrendo...
Viva la democrazia!
E come me, la pensano tante persone; credenti o meno.
Delle opinioni degli altri, cattolici o meno, poco mi importa.
A me non interessa nemmeno molto la mia opinione, figurati quella di alcuni cattolici, che seguono il Cattolicesimo in modo soggettivo....
A me interessa solo l'opinione di Dio! E della Chiesa, quando questa segue l'opinione di Dio.
Circa il discorso scelta, è vero che nella vita esistono le scelte obbligate, ma questo non cambia la sostanza delle cose; sempre c'è una possibilità di scelta (attraverso la sofferenza); io da eterosessuale, mi posso innamorare di una donna sposata, ma scelgo di rimanere al mio posto per rispettare la Legge di Dio, e la mia coscienza! L'omosessuale, se credente, deve fare altrettanto.
Poi è chiaro, che ognuno è libero di peccare; (o di non credere), ma aspettarsi che i credenti possano dare sostegno ai fini di una "legalizzazione" del peccato, mi pare quanto meno discutibile; così come è discutibile, pretendere che i credenti non se ne occupino.
Se una qualche giustificazione si può dare a chi nasce in tale condizione, nessuna giustificazione potrà mai essere data a chi diventa tale. Lo so benissimo che non si diventa omosessuali dicendo: "Adesso divento omosessuale!", ci mancherebbe!
Ma se un domani la Chiesa potrà dare qualche apertura, senza violare la Scrittura, potrà darla solo a chi è nato tale; mai, a chi è diventato; perché violerebbe la Scrittura. Mai ai bisex.
Alla fine, ribadisco, una persona nel fondo del suo cuore, sa. Così come sa Dio. E questo basta.
Il problema è che molte persone, vorrebbero timbri altrui... perché non vogliono assumersi la responsabilità delle loro azioni. Anche qui, non mi riferisco solo all'omosessualità.
Circa poi la Ratio, del perché Dio condanni l'omosessualità... perché crea disordine morale, quindi male...
L'altra sera allo Show dei record, c'era una donna, diventata uomo, in gestazione. Come dire, la botte piena e la moglie ubriaca.
Andando di questo passo, quale sarà l'esito? Cambiamo sesso a stagione??
Non ho diritto di fare tutto quello mi pare.
Non ho diritto di fare tutto quello che vorrei fare.
Non ho diritto di accedere a cose che non mi competono: se sono un uomo, non ho diritto di sperimentare la maternità!
Se sono una donna, non ho diritto di sperimentare la paternità!
Il disordine morale, crea male, crea confusione, crea tradimenti, crea famiglie spaccate, e immoralità: trans, bisex, sono l'esito peggiore di tutto questo.
"Ma se l'omosessualità è male perché Dio ha permesso che nascessi omosessuale"???
Se uno ci nasce, vuol dire che è la croce che si deve portare...
Come chi nasce con la psoriasi...
Come chi nasce paralitico...
Come chi nasce cieco...
Come chi nasce sordo...
Come chi nasce con malformazioni o gravi allergie...
Come chi nasce nella povertà...
Come chi nasce con padre delinquente e una madre prostituta...
Come chi nasce con padre dedito all'alcool o al gioco....
A qualcuno, come croce, tocca l'omosessualità: averla e non viverla.
Anche questo rientra nel c.d.: Mistero della sofferenza...
Del resto c'è molta gente, che non vive nemmeno l'eterosessualità, pur avendola, e non ne fa un dramma!
Ovvero esclude ogni forma di sessualità.
Ma non pretende riconoscimenti pubblici per questo.
Fin qui l'omosessuale credente....
Poi ci sarà l'omosessuale non credente, o credente in altra religione: faccia un po' come ritiene.
Ma non si aspetti appoggio dai credenti per un riconoscimento giuridico di tutto questo.
E non è omofobia; non darei alcun appoggio in questo senso, né all'adultero, né al ladro, né a chi mente, né a chi bestemmia, o altro... Non potrei mai dare appoggi pubblici, a chi vuole normalizzare o legalizzare quello che per la mia fede, è un peccato, peraltro grave.
Sarò più chiaro: non coprirei mai un amico o un'amica che tradisse il suo ragazzo o la sua ragazza!!!! E miei amici lo sanno molto bene.
E se vogliono avere a che fare con me, di certe cose, nemmeno se ne deve parlare. Se a loro piace, è così! Se non gli piace, non è obbligo di legge essere amici, o frequentarsi.
Infine ci sono omosessuali credenti, che si sforzano ogni giorno, di rinnegare se stessi, come chiede il Vangelo, e di vivere secondo la Legge di Dio, sforzandosi di vivere in castità.
Il mio rispetto, se permetti, prioritariamente (ma non esclusivamente), va a questi particolari omosessuali. Poi si cerchi di aiutare anche gli altri, circa le vere discriminazioni: sul lavoro, nella società ecc.
Ma discriminazione è negare un diritto che spetta, non un diritto che non è tale.
L'uomo, il maschio, non si può sentire discriminato, perché non può diventare mamma!
Anche se la follia di alcuni uomini, cerca di alterare anche questo.