Dov'è finita la saggezza della vecchiaia?
Inviato: giovedì 20 ottobre 2011, 10:43
Secondo un sondaggio, gli Italiani, sono terrorizzati dalla vecchiaia.
Per 1 Italiano su 10 la "soluzione", è il suicidio.
Ora certo, la vecchiaia, non è una bella cosa: la bellezza (ammesso che ci sia in gioventù), se ne va, acciacchi, problemi di salute, dipendenza dagli altri, isolamento sociale, ecc. la rendono una prova pesante della vita. Forse la prova.
Ma ci si domanda, dove è finita quella saggezza delle persone anziane, che sulla base dell'esperienza ti insegnano la pazienza, la sopportazione, l'affrontare comunque la vita con serenità? Forse è uno stereotipo, ma di solito, è il giovane irruento (nel Bene e nel male) e l'anziano, che saggiamente, è riflessivo. I ruoli si sono invertiti? Non credo. Credo solo che si stia debellando la saggezza da un po' tutte le fasce d'età.
Certo, non è il caso di drammatizzare. È "solo" 1 italiano su 10 che pensa al suicidio come soluzione. E forse, chissà, è sempre stato così.
Ma non sarà forse, che "gli anziani di oggi, non sono più come quelli di una volta"? (Tanto per usare un'espressione cara ad alcuni anziani).
Certo, non è facile. Certo, è difficile. Ma qual è il vero è problema?
Dov'è Cristo in tutto questo???? Ah... ecco il problema! Senza Cristo, la croce, quale che sia: della malattia, della sofferenza, della solitudine, della confusione (per troppa gente in giro)... sì, della vecchiaia, non si sa portare. E poco importa che si sia cristiani o meno... Cristo è la Sapienza di Dio. Quella è. Che si sia cristiani o meno, che la si viva con consapevolezza o meno, la realtà non cambia.
Vale per la croce della vecchiaia, ma vale per qualsiasi altra croce.
Ad es. l'altra croce del morire giovani per malattia o incidente.
O l'una o l'altra. Ma una delle due ce la dobbiamo portare. Ed è sempre meglio farlo ridendo.
Per non parlare delle croci straordinarie: quelle che non toccano a tutti, come danni permanenti al corpo, funzionali o estetici (paralisi, volto sfigurato ecc.).
Forse, chi porta una croce straordinaria, ha diritto a qualche deroga. Lo sa Dio. Ma per le croci ordinarie, dovremmo cercare di ritrovare Cristo Sapienza di Dio, Saggezza assoluta.
E non vedremmo il suicidio come... "soluzione".
La morte, a volte, può essere la "soluzione".
Ma quando e come vuole Dio.
Non il suicidio.
Se la vecchiaia, non è in grado di insegnarmi questo, allora davvero la vecchiaia, "non merita rispetto".
Tuttavia, forse, il sondaggio è superficiale. Forse non sono gli anziani che cercano il suicidio (in misura minoritaria). Ma gli adulti che pensano al suicidio, prima di diventare vecchi. Ma se un uomo o una donna a 50 anni, non ha già maturato certe cose, è improbabile che riesca a maturarle nei decenni successivi. Poi, tutto è possibile.
Per 1 Italiano su 10 la "soluzione", è il suicidio.
Ora certo, la vecchiaia, non è una bella cosa: la bellezza (ammesso che ci sia in gioventù), se ne va, acciacchi, problemi di salute, dipendenza dagli altri, isolamento sociale, ecc. la rendono una prova pesante della vita. Forse la prova.
Ma ci si domanda, dove è finita quella saggezza delle persone anziane, che sulla base dell'esperienza ti insegnano la pazienza, la sopportazione, l'affrontare comunque la vita con serenità? Forse è uno stereotipo, ma di solito, è il giovane irruento (nel Bene e nel male) e l'anziano, che saggiamente, è riflessivo. I ruoli si sono invertiti? Non credo. Credo solo che si stia debellando la saggezza da un po' tutte le fasce d'età.
Certo, non è il caso di drammatizzare. È "solo" 1 italiano su 10 che pensa al suicidio come soluzione. E forse, chissà, è sempre stato così.
Ma non sarà forse, che "gli anziani di oggi, non sono più come quelli di una volta"? (Tanto per usare un'espressione cara ad alcuni anziani).
Certo, non è facile. Certo, è difficile. Ma qual è il vero è problema?
Dov'è Cristo in tutto questo???? Ah... ecco il problema! Senza Cristo, la croce, quale che sia: della malattia, della sofferenza, della solitudine, della confusione (per troppa gente in giro)... sì, della vecchiaia, non si sa portare. E poco importa che si sia cristiani o meno... Cristo è la Sapienza di Dio. Quella è. Che si sia cristiani o meno, che la si viva con consapevolezza o meno, la realtà non cambia.
Vale per la croce della vecchiaia, ma vale per qualsiasi altra croce.
Ad es. l'altra croce del morire giovani per malattia o incidente.
O l'una o l'altra. Ma una delle due ce la dobbiamo portare. Ed è sempre meglio farlo ridendo.
Per non parlare delle croci straordinarie: quelle che non toccano a tutti, come danni permanenti al corpo, funzionali o estetici (paralisi, volto sfigurato ecc.).
Forse, chi porta una croce straordinaria, ha diritto a qualche deroga. Lo sa Dio. Ma per le croci ordinarie, dovremmo cercare di ritrovare Cristo Sapienza di Dio, Saggezza assoluta.
E non vedremmo il suicidio come... "soluzione".
La morte, a volte, può essere la "soluzione".
Ma quando e come vuole Dio.
Non il suicidio.
Se la vecchiaia, non è in grado di insegnarmi questo, allora davvero la vecchiaia, "non merita rispetto".
Tuttavia, forse, il sondaggio è superficiale. Forse non sono gli anziani che cercano il suicidio (in misura minoritaria). Ma gli adulti che pensano al suicidio, prima di diventare vecchi. Ma se un uomo o una donna a 50 anni, non ha già maturato certe cose, è improbabile che riesca a maturarle nei decenni successivi. Poi, tutto è possibile.