Benedetto XVI ad Assisi per l'incontro interreligioso


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Benedetto XVI ad Assisi per l'incontro interreligioso

Messaggio da Venerabile Beda » venerdì 28 ottobre 2011, 12:28

Come già il suo illustre predecessore, Giovanni Paolo II il grande, che l'ideò, sulla falsa riga della spiritualità francescana, che pur affermando l'Unica sola Verità del Cristianesimo, ha cercato il dialogo reciprocamente rispettoso con gli altri (in particolare con gli islamici, ma per analogia con chiunque altro), Benedetto XVI dopo 25 anni, pone in essere questo splendido incontro, all'insegna della fratellanza del rispetto reciproco, del dialogo, della preghiera, cercando, ove possibile, di trovare gli elementi comuni.
Diversi i passaggi importanti. Sempre sulla falsa riga (sempre positiva e costruttiva) di Giovanni Paolo II il grande, ha riconosciuto (ancora una volta), gli errori posti in essere dal Cristianesimo (o meglio, dall'applicazione scorretta del Cristianesimo), vergognandosi per tutte le volte in cui nel passato, si è cercato di affermare la Verità, con la forza e con la violenza, invece di testimoniarla.
Nella Storia anche in nome della fede cristiana si è fatto ricorso alla violenza. Lo riconosciamo, pieni di vergogna
Il riconoscere l'errore, e il chiedere perdono, è ulteriore prova a carico di grandezza e di Verità, specie, nei nostri tempi, dove molti, non conoscono più nemmeno la parola: scusa.


Altro punto rilevante, l'attacco al materialismo. L'eccessivo attaccamento ai beni terreni, allontana dalla Verità, dalla Giustizia, dall'Amore, da Dio.
L'adorazione di mammona, dell'avere e del potere, si rivela una contro-religione, in cui non conta più l'uomo, ma solo il vantaggio personale

Infine, pone l'accento sulla testimonianza, riprendendo ed indirizzando il pensiero di un grande pensatore cristiano, che giustamente affermava: "Se il mondo non crede a Cristo, una testimonianza non funziona: noi!". Ma la sviluppa, non solo in riferimento alla testimonianza, ma in riferimento alla conoscenza; asserisce infatti, che i credenti, devono fare autocritica davanti agli agnostici in ricerca di Dio, perché
che essi non riescano a trovare Dio dipende anche dai credenti con la loro immagine ridotta o anche travisata di Dio
La solita ricostruzione nella propria testa del "Dio di comodo", che di fatto non esiste. Noi invece si deve testimoniare Dio, per ciò che è, ed è solo quello che scaturisce dalla Scrittura, dal Vangelo.


Tanti altri sono i punti toccati da Benedetto XVI, tutti importanti e fondamentali. Può essere impegnativo toccarli tutti. Ma intanto, già solo questi, direi che ci devono fare riflettere parecchio.


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Re: Benedetto XVI ad Assisi per l'incontro interreligioso

Messaggio da Lella » lunedì 31 ottobre 2011, 18:00

Credo veramente che il dialogo interreligioso possa appianare tante divergenze, e portare a guardarci con più tolleranza gli uni gli altri.
Penso che Papa Benedetto XVI si stia rivelando un Papa estremamente umile e vero testimone, un degno successore del Beato Giovanni Paolo II.
Importante anche a mio parere la sua apertura e accettazione della presenza di tutte quelle persone che cercano un senso, che cercano di capire la religiosità e di accettarla, che vogliono trovare Dio ma non riescono a vederlo nel mondo attuale, troppo spesso in contraddizione, parole che si infrangono nella vita reale quotidiana, nei rapporti con gli altri sempre più supericiali, nell'individualismo che sta dilagando...
Ho sentito anche pareri discordanti, chi pensa che tutto questo può nuocere alla nostra identità di cristiani, o metterci in una posizione di arrendevolezza...
non credo, se saremo sempre sereni nel portare la nostra testimonianza nella vita...


Amare significa comunicare con l'altro... e scoprire in lui una parte di noi e una particella di Dio

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Re: Benedetto XVI ad Assisi per l'incontro interreligioso

Messaggio da Venerabile Beda » lunedì 31 ottobre 2011, 18:44

Il rischio di confondere la Carità, la fratellanza, l'Amore, con una... compressione o "occultamento" della verità, o come dici tu, arrendevolezza, c'è. Non da parte di Benedetto XVI, ma da parte forse di qualche vescovo, di qualche sacerdote, di qualche laico. L'esempio ci viene dato proprio da san Francesco, che pur ricercando il dialogo rispettoso con tutti, anche con gli islamici, nello specifico con il sultano, non nascose mai il crocifisso o il presepe. Al contrario: li promosse. Il crocifisso, così tanto, da diventare egli stesso tale. Il presepe avendolo ideato lui. E noi si deve seguire il suo esempio.
Quindi sì al dialogo e al rispetto verso tutti. Ma il Natale è il Natale, e nelle scuole si deve fare il presepe (e l'albero, che ha in misura minore anche una sua valenza cristiana), recital con vere canzoni di Natale (aventi come protagonista Gesù Cristo, il festeggiato), il crocifisso nelle scuole e nei luoghi pubblici; la Pasqua, è la Pasqua. Possono anche togliere le croci dagli stendardi degli agnelli pasquali. Ma l'Agnello di Dio, rimane l'Agnello di Dio: Gesù Cristo.

Come del resto noi (occidentali) si fa quanto si va nei loro paesi: ci si adegua alle loro leggi e ai loro costumi, in silenzio, come è giusto. Non pretendiamo che si espongano le croci nei loro edifici. Né che mutino le loro consuetudini. Ma la cosa deve essere appunto reciproca. San Francesco rispettava il sultano, e il sultano rispettava san Francesco, e non poco, e non proforma.

La testimonianza di san Francesco, è stata sì serena; ma al tempo stesso, forte e irremovibile.


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