Caro Benedetto, quando più sacerdoti dicono cose diverse, abbiamo il Vangelo, il resto della Scrittura e la guida della Chiesa. Che non è quella del singolo prete. E nemmeno del singolo vescovo o cardinale. C'è il Catechismo della Chiesa Cattolica, la guida di Benedetto XVI e dei suoi predecessori. Nonché la nostra coscienza. Se noi riteniamo alla luce di questi dati, un fatto della nostra vita, un peccato, confessiamolo. Se poi abbiamo la possibilità di scegliere un confessore più consono alla nostra spiritualità, (a condizione che non sia una scelta di comodo, di convenienza... ma di opportunità, preferenza e affinità spirituale), nulla lo vieta. Anzi. Ma non siamo più nei secoli passati, dove era tutto in latino, e non si aveva alcun termine di paragone, rispetto a quello che dice un prete, sia pure in Confessione: Vangelo, Scrittura, Catechismo, Documenti dei pontefici, ecc. Oggi, siamo molto più responsabili, perché abbiamo (in generale) gli strumenti adeguati per capire se vengono dette cose discutibili... o per troppa estensione o per troppa restrizione.
Davide... io ribadisco quanto prima detto... i giovani che non si confessano, non si confessano perché non pensano alla morte. Se ci pensassero di più, se pensassero a quanti giovani muoiono improvvisamente, ci penserebbero di più... non solo alla Confessione... ma a ciò che più conta. Mia opinione, se vuoi discutibile, ma io questo penso. Circa il resto, la voglia di confessarsi, non te la fa venire il prete... è legata al pentimento... in breve: è una grazia. Grazia che si deve chiedere. A Dio (efficace l'intercessione di Maria). Ma è il discorso di prima... spesso si pensa troppo alle cose della Terra... anzi, della terra... e poco a quelle del Cielo... (si pensa più al cielo... inquinamento, ambiente... che non al Cielo: Dio, Gesù Cristo, ecc.). A volte, si prega poco, e quando si prega, si prega per chiedere diverse cose.... che sono importanti. Ma nel Padre nostro, Gesù ci ha insegnato che dobbiamo sempre pregare per il perdono: rimetti a noi i nostri debiti... Esplicando il concetto, dobbiamo pregare per avere da Dio un pentimento vero, sincero, autentico. A quel punto (mi si passi il termine... lo dico con rispetto)... il sacerdote, il confessore... è solo un oggetto! Spero sia chiaro il senso di questa espressione, che non vuole essere denigrante o irrispettosa. Ma forse diamo troppa importanza al confessore. Non è lui che produce l'articolo... il produttore. Lui si limita a ridistribuirlo. Poi certo, ci sono casi limite di... incompetenza... ma sono casi limite appunto. E c'è sempre la parrocchia accanto o il santuario particolare, dove potersi confessare. Semmai una cosa è vera: i confessionali vuoti, non per i penitenti, ma per i preti!! Questo può aiutare i giovani e le persone a confessarsi... Sapere che se vado in chiesa (non so, dalle 16 alle 18) trovo il prete nel confessionale... anche se nessuno si deve confessare... trovare il prete nel confessionale col rosario o con il breviario in mano, aiuta. Cosa che spesso accade in alcuni santuari. Dove in alcune parrocchie a volte, per confessarsi, si deve fare domanda in carta bollata, e lo deve sapere tutta la collettività che ti devi confessare!!! Questo non va bene. In alcune parrocchie, almeno, (ne hanno parlato i TG) hanno inserito un campanello al confessionale, dove tu suoni e il prete arriva il prima possibile. Senza dover chiedere niente a nessuno: "C'è qualcuno che confessa?"
Queste cose aiutano. Perché? Perché a volte, la voglia di confessarsi, è una grazia... rapida.. da
carpe diem... Se trovi il prete... bene... altrimenti, quella voglia passa.
Questo accade.