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Chi si confessa e chi no

Inviato: giovedì 19 maggio 2011, 14:50
da Benedetto
Ho trovato su Internet questo articolo:

CATTOLICI: 28% ITALIANI NON SI CONFESSA PER 'COLPA' DEI PRETI

Milano, 29 Gen. (Adnkronos) - I confessionali delle chiese sono sempre più vuoti per ''colpa'' dei sacerdoti. Per oltre un quarto degli italiani che si dichiarano cattolici ciò che fa maggiormente problema nell'attuale modo di confessarsi è la presenza del prete: il 28% infatti è del parere che non sia necessario, perché basta pentirsi davanti a Dio. Al secondo posto, tra le cause che tengono i fedeli lontano dalle grate, c'è ''il modo di confessare di alcuni preti'', che è criticato dal 19% della popolazione e dal 22% dei giovani. L'11% si sente a disagio nel raccontare ad un altro uomo le proprie colpe. Il 5% snobba il sacramento perché non ritiene peccato ciò che invece lo è per la Chiesa.

È quanto emerge da una ricerca sul rapporto tra gli italiani e il sacramento della confessione realizzata dall'università Cattolica su un campione nazionale di 4.500 persone, tra i 18 e i 74 anni, i cui risultati sono ampiamente discussi sulla rivista ''Annali di scienze religiose'' diretta da Antonio Acerbi.

La quota di chi si confessa frequentemente, cioè circa una volta al mese o più spesso, è pari al 16%. Coloro che fanno la confessione a scadenza annuale o qualche volta durante l'anno sono il 37%. Coloro che non vanno mai dal confessore o ci vanno solo a distanza di diversi anni sono il 47%. Se si scompongono i dati per sesso e per età, si scopre che i maschi che si confessano almeno una volta al mese solo il 9% e non raggiungono punte elevate in nessuna età, neanche da anziani (13%). Lo stesso non si può dire delle femmine, che presentano valori medi di frequenza del sacramento molto superiori (23%) e con notevoli differenze tra le classi di età: si passa dal 13% delle donne di 22-29 anni a quasi il 40% di quelle di 65-74 anni.

Re: Chi si confessa e chi no

Inviato: giovedì 19 maggio 2011, 18:04
da Venerabile Beda
Bisognerebbe vedere cosa si intende per "modo di confessare di alcuni preti"... può significare tutto e niente. A parte questo, a mio avviso, i confessionali, prima di tutto, devono essere riempiti dai preti. E spesso i confessionali sono vuoti, perché non c'è il prete. In alcuni posti, si deve fare domanda in carta bollata (ovviamente è un'iperbole) per essere confessati.
A parte questo, la disaffezione al sacramento, come al solito, è causata dall'ignoranza... Cos'è la Confessione, lo si deve sapere per la Prima Confessione... molti fanno fare la Prima Comunione a tutti, al di là della preparazione... questi sono i risultati. Ma questo è solo un aspetto.


Inoltre, data la delicatezza della tematica, a me il numero dei campioni pare basso... nel senso che la tematica è tale, che ogni comportamento, è strettamente individuale. Non è una cosa di gruppo, come un orientamento politico...

Re: Chi si confessa e chi no

Inviato: venerdì 20 maggio 2011, 18:36
da CercodiTe
Secondo me, salvo alcune persone convinte, chi avesse certezza di morire domani, si andrebbe a confessare di corsa. Non dico come si diceva nel mediovevo: "Ricordati che devi morire"... ma se ci ricordassimo che la morte tocca a tutti, terremmo in diversa considerezione questo sacramento. Facciamo gli scaltri quando va tutto bene... ma quando la fine si avvicina (ammesso che la cosa non sia improvvisa), tutta questa spavalderia scompare.

Re: Chi si confessa e chi no

Inviato: venerdì 20 maggio 2011, 19:53
da Venerabile Beda
Una volta per i sacerdoti, in una sacrestia era scritto:

Celebro questa santa Messa:
- Come se fosse la prima
- Come se fosse l'ultima
- Come se fosse l'unica

Allo stesso modo, se vivessimo ogni giorno della nostra vita, come se fosse il primo, l'ultimo e l'unico, il mondo sarebbe quasi sicuramente migliore e non di poco. Solo che questa è un'utopia. Tenere più a mente la morte, e il fine ultimo dell'uomo (che è nel dopo morte), aiuterebbe ad avere le idee più chiare. La paura, nella giusta misura, può essere costruttiva; ma è soprattutto l'Amore, quello che fa la differenza. La ricerca del perdono di Dio, deve essere prima di tutto una scelta d'Amore, perché abbiamo sì trasgredito la Legge... ma di Colui che (unico) "è degno di essere amato sopra ogni cosa". La paura, o meglio, il Timor di Dio (che è un dono dello Spirito Santo) ci deve servire semmai prima di peccare, non dopo aver peccato. Dopo aver peccato, serve amore, umiltà, sincerità, onestà.

Re: Chi si confessa e chi no

Inviato: venerdì 20 maggio 2011, 20:09
da Cielo
Allo stesso modo, se vivessimo ogni giorno della nostra vita, come se fosse il primo, l'ultimo e l'unico, il mondo sarebbe quasi sicuramente migliore e non di poco. Solo che questa è un'utopia. Tenere più a mente la morte, e il fine ultimo dell'uomo (che è nel dopo morte), aiuterebbe ad avere le idee più chiare. La paura, nella giusta misura, può essere costruttiva; ma è soprattutto l'Amore, quello che fa la differenza. La ricerca del perdono di Dio, deve essere prima di tutto una scelta d'Amore, perché abbiamo sì trasgredito la Legge... ma di Colui che (unico) "è degno di essere amato sopra ogni cosa". La paura, o meglio, il Timor di Dio (che è un dono dello Spirito Santo) ci deve servire semmai prima di peccare, non dopo aver peccato. Dopo aver peccato, serve amore, umiltà, sincerità, onestà.
[k-sìsì] è vero. Inoltre penso che ci voglia tanta umiltà andare a confessarsi e quindi ad obbedire a questo precetto. La creatura deve sempre essere creatura e non voler decidere da sola ciò che è giusto e ciò che non lo è. La creatura (noi) non è Dio.