Pagina 6 di 7

Re: Ancora casi di pedofilia nella Chiesa?

Inviato: venerdì 20 maggio 2011, 14:50
da Benedetto
Forse non mi sono espresso bene.
Non volevo addossare nessuna colpa al Papa.
Volevo mettere in risalto la contraddizione tra il fatto che il Papa, a nome della Chiesa, chiede scusa per i casi di pedofilia mentre certi pretì (il mio ex parroco) vogliono mettere tutto a tacere dicendo ai fedeli di non credere ai giornali.

Re: Ancora casi di pedofilia nella Chiesa?

Inviato: venerdì 20 maggio 2011, 15:50
da Venerabile Beda
Non credo sia una contraddizione. Ci sono le vere accuse, di cui il papa si scusa e chiede perdono (pur non essendo responsabile); e ci sono le false accuse, che a volte, vengono riportate dai giornali. Quindi, il tuo parroco, potrebbe avere ragione (rispetto alle accuse false, che esistono, e che probabilmente, aumenteranno).

Re: Ancora casi di pedofilia nella Chiesa?

Inviato: venerdì 20 maggio 2011, 18:39
da CercodiTe
Anch'io penso che le false accuse aumenteranno. Ma riguardo le vere accuse, la Chiesa, come dici tu, la gerarchia, deve prendere provvedimenti straordinari, forse, come mai avvenuto nelle Storia. Perché questo reato è troppo grave, davanti a Dio e davanti agli uomini.

Re: Ancora casi di pedofilia nella Chiesa?

Inviato: sabato 21 maggio 2011, 17:32
da Venerabile Beda
Dalle dichiarazioni emerse, pare che il prete in questione, sia sieropositivo. In breve, le accuse, sul piano di fatto dovrebbero essere le seguenti:

- Pedofilia/abuso sessuale di minorenni
- Istigazione alla prostituzione minorile
- Spaccio e uso di droga
- Lesioni personali gravissime - tentato omicidio

Sul piano giuridico, forse si deve escludere il tentato omicidio, in quanto si ritiene più corretta la configurazione di lesioni personali gravissime. Ma non ci sono conferme circa quest'ultima accusa.

Non c'è che dire. Ha capito tutto di Cristo e del Cristianesimo. Oltre che della civiltà umana!

E a questo punto, si potrebbe togliere la parola presunto. Ha rotto il silenzio, non avvalendosi più della facoltà di non rispondere, ma cercando di ridimensionare i fatti. Dicendo che non erano minorenni, e altre scuse varie. Ma in queste cose, per un prete, non ci sono vie di mezzo: o si è completamente innocenti, magari accusati ingiustamente; o si è totalmente colpevoli. Il resto sono cavilli giuridici. Ma questo non l'ha capito che dovrà rendere conto a Cristo???... È evidente che nemmeno ci crede. Si dichiarasse colpevole, e chiedesse perdono a Dio, alle vittime, al mondo! Se facesse così, dopo la giusta e pesante punizione, potrebbe anche "meritare" un perdono... nel tempo!... Ma questa è arroganza... cercare scuse e cercare di minimizzare!


Per completezza "geografica", sempre nella diocesi di Genova, si registra l'errore di un altro prete. Questa volta un errore... "tollerabile"... (rispetto al precedente che è intollerabile, non in sé), in quanto posto in essere con una donna single, adulta e consenziente. Dunque, niente pedofilia, prostituzione e secondo natura. Però di mezzo c'è un bimbo. E adesso si dovrà provvedere a questo bimbo innocente. Anche in questo caso, la Chiesa Locale, pare stia agendo con molta trasparenza.


Anche questo però, conferma che bisogna rivedere un po' tutto. Fermo restando che il secondo prete, non ha nulla a che fare con il primo. Ma è inevitabile l'accostamento, appunto per motivi "geografici".

Re: Ancora casi di pedofilia nella Chiesa?

Inviato: martedì 24 maggio 2011, 15:56
da Benedetto
Ecco la notizia di oggi sul giornale locale:
Genova - Il sostituto procuratore Stefano Puppo continua a chiedergli di spiegare le intercettazioni sui ragazzini adescati a Genova e Milano, sull’incontro a tre fra lui, don Riccardo Seppia (il parroco di Sestri Ponente arrestato Sabato 14 Maggio per violenza sessuale e cocaina) e un ragazzino albanese. Ma Emanuele Alfano, ex seminarista ritenuto “complice” del don nella passione per i ragazzini e pure lui in cella da alcuni giorni, ha quasi un sussulto, a far intendere che vorrebbe parlare d’altro, di qualcosa che lo tormenta da quattro anni. E lo dice chiaro al magistrato, davanti agli occhi sbarrati dei carabinieri: «Io vorrei parlare di quello che ho visto e che mi è successo in seminario. Sono cose gravi...». Il PM intuisce che quelle parole potrebbero aprire un nuovo, e insondabile, fronte d’indagine. E lo sa perché l’inchiesta ha confermato che fu proprio don Seppia, a scrivere la “presentazione” di Alfano per il collegio del Chiappeto, nel capoluogo ligure, dal quale il discepolo fu allontanato poiché «inadatto al sacerdozio» nel 2007. Che cosa voleva rivelare, l’ex seminarista? E soprattutto: che cosa potrebbe svelare nel corso del probabile, nuovo interrogatorio cui sarà forse sottoposto? Non è un mistero che nei giorni scorsi, alla notizia dell’arresto del ventiquattrenne (stava per imbarcarsi su una nave da crociera dove avrebbe lavorato come croupier) gli amici e i conoscenti del quartiere avessero riferito alcune voci, tutte da verificare: «Quando Emanuele lasciò il seminario - l’indiscrezione filtrata dai luoghi dove ha sempre abitato - disse che aveva visto cose irripetibili». Una boutade, una leggenda metropolitana? Davanti agli inquirenti l’ha certificata lui stesso, con la propria voce. Chiedendo di aprire un capitolo «importante», che per il momento è stato solo accennato, ma che rischia d’essere aggiornato nelle prossime settimane. Fra gli indagati, poi, spunta anche un finanziere milanese. Intanto, don Seppia è stato trasferito al carcere di Sanremo in una sezione speciale per le persone arrestate per reati a sfondo sessuale.