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Re: Ancora casi di pedofilia nella Chiesa?

Inviato: giovedì 19 maggio 2011, 17:13
da Benedetto
Secondo il Corriere della Sera online:
Preti e pedofilia: tutta colpa di Woodstock
Furono il Sessantotto e gli ideali di pace a corrompere la Chiesa e a spingere parte dei preti verso l’omosessualità –
Si intitola «Le cause e il contesto di abuso sessuale di minori da parte di preti cattolici negli Stati Uniti, 1950-2002» ed è il rapporto commissionato dalla Confederazione dei Vescovi americana riguardo al delicato tema della pedofilia e dell’omosessualità negli ambienti ecclesiastici. Un team di ricercatori del John Jay College of Criminal Justice di New York, che già in passato aveva condotto una ricerca in questa direzione, si è cimentato per cinque anni nel tentativo di dare risposte e ipotizzare spiegazioni al dilagante fenomeno degli scandali sessuali che in questi anni hanno coinvolto la Chiesa Cattolica. IN SINTESI – Il New York Times lo ha definito lo studio più autorevole che abbia mai promosso la Chiesa Cattolica americana e non per niente è costato 1,8 milioni di dollari ed è stato co-finanziato dal National Institute of Justice e dal Dipartimento di Giustizia americano con la cifra di 280mila dollari. Un enorme dispiegamento di forze dunque per censire gli abusi dei preti, per contare i gay tra le fila dei religiosi e vedere se abusi e omosessualità hanno necessariamente un link e ancora per mettere a fuoco il clima culturale degli anni presi in esame e capire quanto ha inciso. Tutto ciò per arrivare alla conclusione, già foriera di molte polemiche, che il vero danno l’hanno fatto il Sessantotto e gli ideali libertari, il permissivismo, la rivoluzione sessuale e il rock and roll. Woodstock diviene il simbolo di tutto ciò che va condannato poiché ha colto impreparati i preti che si sono trovati dunque troppo esposti alle tentazioni, poco controllati e incapaci di gestire un’ondata di libertà che si è rivelata essere per loro (ma soprattutto per le loro vittime) un boomerang. Tanto è vero che, sottolinea la Confederazione dei vescovi americana, proprio in quegli anni vi fu un picco di abusi sessuali, tanto da poter parlare di effetto Woodstock. OMERTÀ E CELIBATO – Insomma gli argomenti spesso utilizzati nell’affrontare il problema, ovvero la mancanza di una vita sessuale e affettiva per i religiosi e l’indifferenza delle alte gerarchie, passano in secondo ordine secondo la Chiesa americana. Non fu quello il punto, sostiene in sintesi la ricerca, bensì un clima di relativismo culturale (riprendendo le parole di Benedetto XVI nel 2010) che finì per recare molti danni agli ambienti clericali. PREADOLESCENTI – L’altra questione destinata probabilmente a far molto discutere è la definizione che la Confederazione dei vescovi fornisce della parola «preadolescente»: cavillando sul termine, il rapporto sostiene che solo il 22 per cento delle vittime di abusi da parte di preti sia o sia stato preadolescente, fissando del tutto arbitrariamente la soglia dell’età che precede l’adolescenza intorno ai dieci anni. OMOSESSUALITÀ E PEDOFILIA – Infine secondo lo studio del John Jay College of Criminal Justice bisogna usare cautela nell’identificare l’omosessualità con la pedofilia poiché, mentre la prima è quasi fisiologica negli ambienti ecclesiastici dove il mondo maschile rimane chiuso in sé stesso, la seconda è ben altra cosa e soprattutto all’aumento di omosessuali negli ambienti clericali non è seguita negli anni una crescita di crimini, anzi. Ancora nel rapporto viene osservato come sarebbe stato quasi impossibile identificare gli autori degli abusi che si sono susseguiti in questi anni, non presentando nella maggior parte dei casi alcun disturbo psichiatrico normalmente riconducibile alla pedofilia. Inutile dire che le storie raccontate nel reportage sui preti pedofili e sul reverendo Geoghan (su cui pesano oltre 130 accuse di molestie sessuali a minori) che ha vinto un premio Pulitzer sembra fare eccezione, come sembra fare eccezione la recentissima storia che ha coinvolto il sacerdote genovese don Riccardo Seppia, nella quale la droga fa da contorno a squallidi e gravissimi abusi su minori da parte di un parroco che aveva un curriculum in grado di lanciare svariati segnali d’allarme. BASTA CON IL SILENZIO – La ricerca della Confederazione dei vescovi si accompagna a una lettera ufficiale pubblicata sul magazine religioso America in cui vengono divulgate le linee guida tracciate dei vescovi in merito ai crimini sessuali dei preti. Protezione dei minori, maggior attenzione alla formazione dei religiosi, supporto ai preti e collaborazione con le autorità civili: questi i punti cardini del manifesto dei vescovi. Nessun cenno al celibato né al clima di omertà che spesso ha sommerso molti reati. E nessun cenno nemmeno a Woodstock.]

MILANO – Si intitola «Le cause e il contesto di abuso sessuale di minori da parte di preti cattolici negli Stati Uniti, 1950-2002» ed è il rapporto commissionato dalla Confederazione dei vescovi americana riguardo al delicato tema della pedofilia e dell’omosessualità negli ambienti ecclesiastici. Un team di ricercatori del John Jay College of Criminal Justice di New York, che già in passato aveva condotto una ricerca in questa direzione, si è cimentato per cinque anni nel tentativo di dare risposte e ipotizzare spiegazioni al dilagante fenomeno degli scandali sessuali che in questi anni hanno coinvolto la Chiesa Cattolica.

IN SINTESI – Il New York Times lo ha definito lo studio più autorevole che abbia mai promosso la Chiesa Cattolica americana e non per niente è costato 1,8 milioni di dollari ed è stato co-finanziato dal National Institute of Justice e dal Dipartimento di Giustizia americano con la cifra di 280mila dollari. Un enorme dispiegamento di forze dunque per censire gli abusi dei preti, per contare i gay tra le fila dei religiosi e vedere se abusi e omosessualità hanno necessariamente un link e ancora per mettere a fuoco il clima culturale degli anni presi in esame e capire quanto ha inciso. Tutto ciò per arrivare alla conclusione, già foriera di molte polemiche, che il vero danno l’hanno fatto il Sessantotto e gli ideali libertari, il permissivismo, la rivoluzione sessuale e il rock and roll. Woodstock diviene il simbolo di tutto ciò che va condannato poiché ha colto impreparati i preti che si sono trovati dunque troppo esposti alle tentazioni, poco controllati e incapaci di gestire un’ondata di libertà che si è rivelata essere per loro (ma soprattutto per le loro vittime) un boomerang. Tanto è vero che, sottolinea la Confederazione dei vescovi americana, proprio in quegli anni vi fu un picco di abusi sessuali, tanto da poter parlare di effetto Woodstock.

OMERTÀ E CELIBATO – Insomma gli argomenti spesso utilizzati nell’affrontare il problema, ovvero la mancanza di una vita sessuale e affettiva per i religiosi e l’indifferenza delle alte gerarchie, passano in secondo ordine secondo la Chiesa americana. Non fu quello il punto, sostiene in sintesi la ricerca, bensì un clima di relativismo culturale (riprendendo le parole di Benedetto XVI nel 2010) che finì per recare molti danni agli ambienti clericali.

PREADOLESCENTI – L’altra questione destinata probabilmente a far molto discutere è la definizione che la Confederazione dei vescovi fornisce della parola «preadolescente»: cavillando sul termine, il rapporto sostiene che solo il 22 per cento delle vittime di abusi da parte di preti sia o sia stato preadolescente, fissando del tutto arbitrariamente la soglia dell’età che precede l’adolescenza intorno ai dieci anni.

OMOSESSUALITÀ E PEDOFILIA – Infine secondo lo studio del John Jay College of Criminal Justice bisogna usare cautela nell’identificare l’omosessualità con la pedofilia poiché, mentre la prima è quasi fisiologica negli ambienti ecclesiastici dove il mondo maschile rimane chiuso in sé stesso, la seconda è ben altra cosa e soprattutto all’aumento di omosessuali negli ambienti clericali non è seguita negli anni una crescita di crimini, anzi. Ancora nel rapporto viene osservato come sarebbe stato quasi impossibile identificare gli autori degli abusi che si sono susseguiti in questi anni, non presentando nella maggior parte dei casi alcun disturbo psichiatrico normalmente riconducibile alla pedofilia. Inutile dire che le storie raccontate nel reportage sui preti pedofili e sul reverendo Geoghan (su cui pesano oltre 130 accuse di molestie sessuali a minori) che ha vinto un premio Pulitzer sembra fare eccezione, come sembra fare eccezione la recentissima storia che ha coinvolto il sacerdote genovese don Riccardo Seppia, nella quale la droga fa da contorno a squallidi e gravissimi abusi su minori da parte di un parroco che aveva un curriculum in grado di lanciare svariati segnali d’allarme.

BASTA CON IL SILENZIO – La ricerca della Confederazione dei vescovi si accompagna a una lettera ufficiale pubblicata sul magazine religioso America in cui vengono divulgate le linee guida tracciate dei vescovi in merito ai crimini sessuali dei preti. Protezione dei minori, maggior attenzione alla formazione dei religiosi, supporto ai preti e collaborazione con le autorità civili: questi i punti cardini del manifesto dei vescovi. Nessun cenno al celibato né al clima di omertà che spesso ha sommerso molti reati. E nessun cenno nemmeno a Woodstock.

Re: Ancora casi di pedofilia nella Chiesa?

Inviato: giovedì 19 maggio 2011, 17:35
da Venerabile Beda
A me queste sembrano facili quanto superficiali semplificazioni giornalistiche. Se non altro, la ricerca di spiegazioni complesse a tutti i costi. Sì, è vero. Il Sessantotto, ha influito, così come il lassismo, il permissivismo, il libertarismo (o libertinaggio) e il relativismo. Ma qual è la vera causa? Non si ha Cristo nel cuore. Punto. Nient'altro. Hai voglia che sei prete e amministri i sacramenti... se Cristo non ce l'hai nel cuore, e nella testa non hai il Vangelo... sarai anche tu ingannato dal male. Qui, come anche già accennato, non si tratta di un prete, che si è innamorato di una donna... e non è riuscito a tener fede ai suoi voti; non si tratta nemmeno del prete, che non ha saputo resistere alla possibilità di una storia di sesso con una donna; qui si tratta (se i fatti sono veri), di un prete (e comunque vale per le altre fattispecie), che non avendo Cristo nel cuore, è diventato schiavo di satana e delle sue opere: pedofilia, omosessualità, droga, ecc. Tra i frutti preferiti di satana. Molto semplicemente. Senza andare a cercare spiegazioni assurde. Non c'entra il celibato... e marginalmente il Sessantotto. Anche perché se così fosse, tutti i preti sarebbero così. E non sono tutti così... lo è una minoranza.
Una minoranza, che la sera, non stava certo a dire il Rosario a Maria e a Dio Padre, né a fare adorazione davanti al Santissimo, o a visitare qualche ammalato o giovane o anziano.... o semplicemente tenersi informato... Nulla di tutto questo... Leggere e meditare Vangelo, Bibbia... no! Se fosse stato fatto questo, al massimo, ci poteva essere "la debolezza" con una donna (adulta e consenziente). Non altro. Tutto quello che va oltre, è frutto di satana, con la piena colpa della persona che pone in essere questi crimini. Il resto sono chiacchiere.

Re: Ancora casi di pedofilia nella Chiesa?

Inviato: giovedì 19 maggio 2011, 17:42
da Benedetto
Sì, però lo studio è stato commissionato dalla Chiesa Cattolica americana.

Re: Ancora casi di pedofilia nella Chiesa?

Inviato: giovedì 19 maggio 2011, 17:49
da Venerabile Beda
Io non discuto lo studio, discuto le conclusioni. È inutile andare a cercare spiegazioni assurde... il prete deve essere uomo di azione (nel Bene, nella carità, nell'evangelizzazione) di preghiera e di penitenza nella gioia. Se è una cosa diversa da questa, gli esiti sono fallimentari. Con o senza Sessantotto, con o senza Woodstock, con o senza celibato... ecc.
A mio avviso, loro non identificano correttamente la causa... anzi, confondono la causa con l'effetto: se non ho il Vangelo in testa e Cristo negli occhi, mi farò condizionare da questo e quello. Se ho Cristo nel cuore, il Vangelo in testa, e la preghiera è il mio pane quotidiano, con la Scrittura, non c'è nulla che potrà influenzarmi. Se mancano queste cose, tutto potrà influenzarmi. Questo è il punto.
Questo già vale per i credenti laici. A maggior ragione per un prete!

Re: Ancora casi di pedofilia nella Chiesa?

Inviato: giovedì 19 maggio 2011, 18:20
da Benedetto
Sai cosa penso, Beda?
Che siamo tra due scelte: da una parte c'è il portare la Croce, non dire bugie, rispettare i genitori, rispettare l'autorità, non rubare, non arricchirsi illecitamente e comunque non troppo, ecc., ecc.
Dall'altra, col '68 e il suo "Vietato vietare", ci dicono che possiamo fare quello che vogliamo.
Questo non porta alla felicità, ma resta il fatto che la prima scelta è piena di divieti mentre la seconda no.
Non giustifico, ma capisco che la gente comune preferisca la seconda.
Capisco la logica del mondo, e lo dimostra anche il fatto che è imperante.
Forse non si capisce bene, anche perché ormai le famiglie non lo insegnano (a me non lo hanno mai insegnato), che si può portare la croce con gioia e che comunque le sofferenze di questo mondo saranno ampiamente compensate dalla felicità nell'altro.
Se aggiungiamo poi che nella vita eterna non ci crede più nessuno, eccoci al carpe diem.
È un problema molto serio e fondamentale. Io mi limito ad accennarlo. Ma secondo me meriterebbe molta maggior attenzione. Meriterebbe uno studio molto approfondito e molto discusso e diffuso.