Cos'è la santità?
Inviato: sabato 7 maggio 2011, 7:36
Cos'è la santità?
Dal libro “La Croce di Gesù” di Louis Chardon traggo quanto segue (da meditare molto, e con molta calma):
La santità consiste in una perfetta conformità della volontà a quella dell'onnipotente Creatore.
Nella vita presente e in quella futura la perfezione dei santi consiste nell'imitazione della santità di Dio.
San Dionigi dice che la santità è un distaccarsi, un allontanarsi o una separazione da tutto ciò che è impuro, inferiore, miserevole e ignobile (quindi, direi io, se è così, nel mondo d'oggi l'unica possibilità sarebbe vivere da eremiti).
Già che ci sono, aggiungerei questo:
Dio si sottrae ai suoi discepoli, si nasconde, sospende le sue dolcezze e dispone le prove, le croci e le sofferenze, unicamente per far uscire l'anima dall'infanzia spirituale, per fortificarla nell'amore, per far maturare tutte le sue virtù, per mettere alla prova la sua costanza, per rendere la sua umiltà più meritoria, per correggere l'eccessiva fiducia che essa ripone nelle proprie forze, per introdurla nella dipendenza più assoluta dalla sua grazia, per aumentare la sua carità verso di lui e per disporla all'unione perfetta e suprema a cui la vuole elevare insieme alla sua maestà.
La stessa inclinazione, che aveva prodotto nello spirito di Gesù un desiderio così forte per la Croce, rendeva anche il cuore degli Apostoli decisamente risoluto a distaccarsi da tutto a tal punto che essi erano totalmente morti a ogni sorta di compiacenza umana e divina, capace di soddisfare l'amor proprio.
In entrambi gli stati di vita (in Terra e in Cielo), Gesù unisce a sé le anime alle quali offre i segni più certi dell'elezione divina: in cielo comunicando la sua gloria, che è il fine dell'elezione divina; e sulla terra facendo partecipare con giudizio alle sue dure sofferenze, senza le quali non si dà alcuna predestinazione. “Egli ci ha predestinati per essere simili al suo Figlio”.
Bisogna, dunque, fissare questo principio: tutte le operazioni che Dio compie in noi hanno come fine che la nostra anima, secondo la sua capacità, sia elevata fino ad assomigliare a lui.
L'amore, che non è causa di morte e principio di Croce, è indegno dell'animo dei perfetti.
Dal libro “La Croce di Gesù” di Louis Chardon traggo quanto segue (da meditare molto, e con molta calma):
La santità consiste in una perfetta conformità della volontà a quella dell'onnipotente Creatore.
Nella vita presente e in quella futura la perfezione dei santi consiste nell'imitazione della santità di Dio.
San Dionigi dice che la santità è un distaccarsi, un allontanarsi o una separazione da tutto ciò che è impuro, inferiore, miserevole e ignobile (quindi, direi io, se è così, nel mondo d'oggi l'unica possibilità sarebbe vivere da eremiti).
Già che ci sono, aggiungerei questo:
Dio si sottrae ai suoi discepoli, si nasconde, sospende le sue dolcezze e dispone le prove, le croci e le sofferenze, unicamente per far uscire l'anima dall'infanzia spirituale, per fortificarla nell'amore, per far maturare tutte le sue virtù, per mettere alla prova la sua costanza, per rendere la sua umiltà più meritoria, per correggere l'eccessiva fiducia che essa ripone nelle proprie forze, per introdurla nella dipendenza più assoluta dalla sua grazia, per aumentare la sua carità verso di lui e per disporla all'unione perfetta e suprema a cui la vuole elevare insieme alla sua maestà.
La stessa inclinazione, che aveva prodotto nello spirito di Gesù un desiderio così forte per la Croce, rendeva anche il cuore degli Apostoli decisamente risoluto a distaccarsi da tutto a tal punto che essi erano totalmente morti a ogni sorta di compiacenza umana e divina, capace di soddisfare l'amor proprio.
In entrambi gli stati di vita (in Terra e in Cielo), Gesù unisce a sé le anime alle quali offre i segni più certi dell'elezione divina: in cielo comunicando la sua gloria, che è il fine dell'elezione divina; e sulla terra facendo partecipare con giudizio alle sue dure sofferenze, senza le quali non si dà alcuna predestinazione. “Egli ci ha predestinati per essere simili al suo Figlio”.
Bisogna, dunque, fissare questo principio: tutte le operazioni che Dio compie in noi hanno come fine che la nostra anima, secondo la sua capacità, sia elevata fino ad assomigliare a lui.
L'amore, che non è causa di morte e principio di Croce, è indegno dell'animo dei perfetti.