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Terremoto in Giappone castigo di Dio?

Inviato: martedì 22 marzo 2011, 13:19
da Sandra
Cosa pensate di questo articolo?
Le grandi catastrofi sono una voce paterna della volontà di Dio, che ci richiama al fine ultimo della nostra vita. Se la Terra non avesse catastrofi, eserciterebbe su di noi un fascino irresistibile, e non ricorderemmo che siamo cittadini del Cielo. In secondo luogo, come osserva l’arcivescovo di Rossano Calabro, le catastrofi sono i giusti castighi di Dio. Alla colpa del peccato originale si aggiungono le nostre colpe personali e quelle collettive, e mentre Dio premia e castiga nell’eternità, è sulla Terra che premia o castiga le nazioni”: dal blog Razio Cigno ascoltiamo il noto studioso, il vicepresidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche Roberto De Mattei, che ci spiega su Radio Maria quali sono le cause del terremoto in Giappone. Altro che don Livio Fanzaga…
Fonte: http:// La tragedia del Giappone? È il giusto castigo di Dio

Re: Terremoto in Giappone castigo di Dio?

Inviato: martedì 22 marzo 2011, 17:23
da CercodiTe
Non sono d'accordo con questa riflessione. Il Signore non creerebbe volontariamente una tragedia di questo tipo. Questa è una disgrazia, una tragedia, non un castigo. Ci sono anche bambini di mezzo. Che colpa avrebbero? È un'offesa a Dio dire che questo è un Suo castigo.

Re: Terremoto in Giappone castigo di Dio?

Inviato: martedì 22 marzo 2011, 18:58
da Venerabile Beda
Il testo citato, a mio avviso deve essere contestualizzato. Il video lascia comprendere meglio il senso. A me non sembra che si dica che Dio ha mandato il terremoto, ma che Dio sfrutta l’evento verificatosi, quale invito alla conversione.
In quello stesso tempo si presentarono alcuni a riferirgli il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola disse loro: «Credete che qui Galilei fossero più peccatori di tutti Galilei per aver subìto tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Siloe, e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».

Diceva anche questa parabola: «Un tale, aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarci frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero ma non ne trovo. Taglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?” Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».
Luca, 13, 1-9

Questo è Luca, “lo scriba della mansuetudine di Dio”, ovvero l’evangelista che sottolinea la Misericordia di Dio, con la parabola del Figliol prodigo, e altre. Questo è il Vangelo. Questo è Gesù Cristo; questo è il Cristianesimo. C’è una duplice risposta: “No, (non sono più colpevoli di noi), ma se non vi convertirete, (se non ci convertiamo), perirete tutti allo stesso modo (periremo tutti allo stesso modo)”. Notare come Gesù, riporti due fatti: uno generato dall’uomo, da Pilato, come la Guerra. E un altro, che è il crollo di una torre, una disgrazia, una fatalità come il terremoto. In entrambi i casi, non sono fatti generati, creati da Dio. Ma siccome questi fatti nella vita dell’uomo si verificano (è inevitabile in questa dimensione) diventano strumento della Giustizia Divina. Tu giustamente, CercodiTe, dici che i bambini sono proprio innocenti. È vero. Ma chi è più innocente di Gesù Cristo? Eppure, viene tradito, flagellato, maltrattato, e ucciso con una morte dolorosissima e infamante. L’Innocente! Il Giusto. E lui dice alle donne che lo compatiscono: "Non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli! Perché se trattano così il legno verde (che sono Io, il Cristo), che avverrà del legno secco? (Che siete tutti voi!)". E Pietro, in una delle sue lettere, specifica:

17 È giunto infatti il momento in cui inizia il giudizio dalla casa di Dio; e se inizia da noi, quale sarà la fine di coloro che rifiutano di credere al Vangelo di Dio? 18 E se il giusto a stento si salverà, che ne sarà dell'empio e del peccatore? 19 Perciò anche quelli che soffrono secondo il volere di Dio, si mettano nelle mani del loro Creatore fedele e continuino a fare il bene.
Prima Pietro, 4,17-19

Il giusto (ammesso che esista) a stento si salva. Figurarsi gli altri. Questa è Parola di Dio. Questo è il Cristianesimo. Del Vangelo, della Scrittura, bisogna accettare sì le pagine dolci e piene di amore. Ma anche le pagine dure e piene di rigore. Il Vangelo si accetta nella sua interezza. Certo, Dio non vuole la morte del peccatore (di noi peccatori), ma che si converta e viva. Questo vuole Dio. Poi le disgrazie in natura avvengono a prescindere. Possono diventare strumento della Giustizia Divina. Io non sarei assoluto nel dire che lo sono sempre. Possono, ma non è detto. A Fatima, Maria è stata chiara; era il 1917: “La guerra sta per finire, ma se gli uomini non la smetteranno di offendere Dio, durante il Pontificato di Pio XI ne verrà una peggiore!”. Così è stato. Dunque, le guerre, le calamità naturali, possono essere la Giustizia Divina in azione in Terra, per punire gli uomini che non si vogliono sottomettere a Cristo, formalmente e sostanzialmente. Se in questa casistica, rientra il Giappone, io non lo so. Ma è possibile. Può non piacere, ma il Cristianesimo, il Vangelo, è come è, non come noi ce lo ricostruiamo in testa. Il fine, certo, è l’Amore. Dio, come detto altrove, non ragiona né in termini tridimensionali, né in termini quadrimensionali. Dio ragiona in termini multidimensionali. A Lui interessa solo salvarci. E di questa vita, poco gli interessa. Se pur di salvarci (per l’altra vita), deve consentire che la nostra vita sia un inferno, lo consente. Il fine, è la Salvezza. I doni materiali che Dio ci dona, ce li dona se sono compatibili con la Salvezza (in termini soggettivi), altrimenti, non ce li dona. Siamo noi, che (da un certo punto di vista, giustamente), siamo fissati solo con questa vita! Dio guarda l’oltre. A Lui quello interessa. La nostra Salvezza Eterna. Se soddisfatta questa priorità, può rendere la vita gradevole qui, lo fa, quale Padre Buono che è. Ma prima, cerca di assicurare quella priorità a ognuno di noi. Anche ai bambini, che come detto altrove, non sappiamo, quando muoiono, che adulti sarebbero diventati domani. Mentre Dio lo sa! E come riferito altrove, alcuni di noi, si arrogano il diritto (che non ha nessun uomo) di esercitare l’eutanasia, e critichiamo Lui, che è il Titolare esclusivo di questo diritto di vita e di morte??? Con quale diritto critichiamo Dio??? “Chi è come Dio?!” (Disse un grande!). Cristo non si segue, solo quando moltiplica i pani e i pesci. Cristo si segue anche quando parla un linguaggio duro. Come rilevavano gli apostoli. Una sola cosa è certa: non è bene essere assoluti in queste valutazioni. Fino a prova contraria, il terremoto in Giappone, è stato "solo" una tremenda disgrazia. Punto. Ma non mi pare che De Mattei, sia stato assoluto in quella che in fondo, è solo un’ipotesi plausibile. Non è il Vangelo. Ma non si può assolutamente escludere a priori. Del resto, come rilevato altrove, ci sono profezie ben precise, su terremoti, carestie (crisi economica), persecuzioni, guerre e rivoluzioni. Dunque, è tutto previsto. Noi ci possiamo solo inchinare con umiltà, al volere di Dio, e cercare di comportarci bene, sperando che Lui abbia Misericordia; anzi, nella certezza che ha Misericordia, se cerchiamo di convertirci a Cristo, davvero. Poi se non ce la facciamo, Lui si accontenta. Ma ci dobbiamo sforzare. E inchinarci con umiltà al Mistero: non conosciamo le regole del gioco. Non possiamo criticare l'Arbitro, se non conosciamo le regole del gioco. E l'Arbitro, è anche il proprietario del campo di gioco, dello stadio, del pallone, e delle squadre. Così funziona.

Re: Terremoto in Giappone castigo di Dio?

Inviato: mercoledì 23 marzo 2011, 17:47
da CercodiTe
Beda, io non intendevo certo accusare Dio, ci mancherebbe. Dico solo che non credo che Dio mandi queste cose, perché come è stato detto è Amore. È vero, tu citi il Vangelo, e non si può discutere su quello. La tua posizione è sicuramente più equilibrata (possibilista). E forse in fondo, lo stesso De Mattei, non era poi così assoluto, rivedendo.... Ma come si fa a credere che Dio, anche se qualche volta, e non sempre, mandi una catastrofe di questa portata? Non sappiamo come hai detto se è il caso del Giappone, ma in base a quanto detto dalla Madonna a Fatima, la Seconda Guerra Mondiale, è stata un castigo di Dio. Ora come si fa a credere che Dio possa aver mandato una guerra come quella [k-domanda] Forse è un simbolo, una cosa da interpretare...

Re: Terremoto in Giappone castigo di Dio?

Inviato: mercoledì 23 marzo 2011, 21:14
da Venerabile Beda
Sì CercodiTe, era chiaro. Ma è questo l'errore. Il presupposto è sbagliato. Noi partiamo dal presupposto che le cose, in questo mondo, debbano andare bene. Non è così. Ovviamente chi non crede, ride di queste affermazioni. Ma chi crede, sa che la natura (a 360°) è alterata dal male, dal peccato. In questo mondo, dopo che l'uomo ha scelto il male (sostanzialmente cercando di mettersi al posto di Dio, volendo decidere lui cosa è bene e cosa è male, pur non avendone la capacità), tutto è indirizzato al male. Se la natura facesse il suo corso liberamente, il mondo sarebbe finito da secoli. Ricordo che ca un anno fa, è bastato che un vulcano eruttasse con forza, per bloccare i voli dell'Europa! Pensa cosa accadrebbe se più vulcani, nel globo, eruttassero contemporaneamente. Questo ordinariamente non accade, non per il caso, come pensa qualcuno, ma per la Provvidenza (=Dio, ovvero, il Padre di Gesù Cristo). Le cose di per sé, dovrebbero andare sempre male, e in modo pesante. Così non è. Perché? Per quello che è stato detto, perché Dio è Amore, ed evita spesso, quasi sempre, per amore, i fatti negativi di qualsiasi natura. È il discorso fatto altrove sui bambini innocenti morti. Noi vediamo se muoiono 10 bambini, e magari (non tu) accusiamo Dio di questo. Però in realtà non sappiamo, a quanti bambini (forse migliaia), ha salvato la vita nel medesimo giorno!!!! Dunque, le cose, ordinariamente dovrebbero andare malissimo, ma invece vanno bene abbastanza spesso, grazie a Dio, grazie al Suo Amore. Al Ritorno di Cristo, con Cieli nuovi e terre (o Terra nuova?), il corso, sarà invertito: in quella nuova condizione redenta, tutto andrà ordinariamente e naturalmente bene. Ma non qui, e non adesso. Chiarito questo, Dio, Padre Buono, ci protegge quasi sempre. Però qualche volta, in via d'eccezione, a fin di bene, per amore, per scuotere l'uomo a convertirsi, a piantarla con certe cose, non interviene... e la natura, fa il suo corso.... Ed ecco il terremoto, l'omicidio, l'incidente, ecc. Oppure interviene limitando il fatto senza impedirlo, come attesta la Scrittura (cfr. Giobbe 2,6 "Il Signore disse a satana: «Eccolo nelle tue mani! Soltanto risparmia la sua vita»"). Come diceva santa Caterina (dottore della Chiesa): "Ci sono cose che Dio vuole, e cose che Dio permette". È evidente che Dio non voleva il terremoto. Ma lo ha permesso. È un fatto. Altrimenti non sarebbe avvenuto. "Non si muove una foglia che Dio non voglia". Perché? Per un fine di bene. E torniamo a quanto detto prima. Noi sappiamo che c'è stato un forte terremoto in Giappone, ma non sappiamo quanti terremoti forti, Dio sta impedendo!!! Magari in zone del pianeta, molto meno preparate (sismicamente) del Giappone. Un terremoto di quella potenza, in Italia, ad es., avrebbe fatto almeno il quintuplo delle vittime! Abbiamo fatto caso, che uno dei terremoti più forti, è avvenuto nel paese (nonostante tutto), meglio preparato ad affrontarlo??? Questo non significa, ribadisco, che è stato un castigo di Dio; ma dobbiamo capire, ci piaccia o meno, che se Dio non ha risparmiato la sofferenza e la morte a Suo Figlio per la Giustizia, non la risparmia a noi. In un modo o nell'altro, dobbiamo soffrire per salvarci. No sofferenza, no salvezza. No croce, no resurrezione. Si deve soffrire per forza. "Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua". Questo è il Vangelo. Non dice: "Volemose bene, tutti felici, tutti contenti". Il "volemose bene", è un aspetto importante, ma non basta. Certo, il fine è la Vita, l'Amore, la Gioia, la Resurrezione: ma attraverso la croce. Scrive bene Giosy, parafrasando il Vangelo: "A chi mi viene dietro, prometto la mia croce, e la resurrezione che verrà; riceverà nel cuore, la gioia di cantare, tanti fratelli e grande libertà; ed io sarò con lui, lì dentro la sua vita, sarò la sua più gran felicità". Noi spesso non capiamo niente: cerchiamo la resurrezione, cercando di evitare la croce; sulla gioia siamo d'accordo, ma non capiamo che la gioia è la Sua presenza, e non cose materiali e terrene. In breve, capiamo il contrario. Siamo duri d'orecchi. Sì, è vero, Dio è Amore. Ma come giustamente, è stato scritto:

"Questa è la Legge Eterna, la Legge di Dio:
Dio per Amore, ha creato ogni cosa,
ed ha nascosto Amore, dietro apparenze di morte e di dolore".

Tutti noi, questo, fatichiamo ad accettarlo. Ma noi crediamo in Cristo, "e questi crocifisso"; non in Cristo ben vestito felice e contento. Crocifisso. Poi risorge, certo. Ma solo dopo aver sofferto parecchio, ed essere morto. Quello che tocca in proporzione anche a noi. Sono apparenze di morte e di dolore, non perché non sono tali, ma perché a Dio, interessa l'altra vita, non questa. Questa gli interessa, in funzione dell'Eternità. Il tutto, sempre per un fine d'amore. Dobbiamo per forza soffrire: nessuno può evitare la sofferenza; se la accettiamo con umiltà sottomettendoci a Dio e al Suo Cristo, diventa Salvezza. Se non la accettiamo e ci ribelliamo, soffriamo lo stesso, e rischiamo di non salvarci. Quale sia la scelta intelligente, mi pare ovvio!


Per il resto, come già detto, noi non conosciamo i dettagli, perché non conosciamo le regole del gioco. Ma è certo, che spesso l'Amore di Dio, sempre presente, non si esplica, non si manifesta come noi vogliamo, o come noi vorremmo (a volte sì), ma come vuole Lui.


È come il racconto...
Una bravissima persona, attraversa la strada e viene uccisa da una macchina. Arrabbiata, si presenta al cospetto di Dio, protestando, per la morte repentina. Dio tira fuori un libro grossissimo, e gli dice: "Leggi!". E l'uomo: "Cos'è?". E Dio: "La lista di tutte le volte in cui ti ho salvato la vita, senza che tu nemmeno te ne sia accorto, e senza che tu mi abbia mai ringraziato. Quando però ti è toccata la tua giusta dose di sofferenza a causa del peccato, per protestare, sei sempre stato pronto!". E l'uomo incredulo, leggendo... piange... e chiede perdono per la sua mancanza di fede e ingratitudine.


Accade davvero questo, non solo nei racconti. Noi non sappiamo da quante e quali cose Dio ci sta preservando, per amore. Poi, quando viene il nostro turno di soffrire, dobbiamo dare il nostro contributo, quello che, guarda caso, il teologo Sequeri, chiama: "Dono d'Amore".
La sofferenza, la croce, anche la morte, non è altro che un "dono d'Amore".