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Re: Siate santi perché Io Sono Santo

Inviato: lunedì 21 febbraio 2011, 19:31
da CercodiTe
Anche io mi sento inadeguato rispetto a questa pagina del Vangelo. Però mi chiedo, chi ci riesca davvero e sempre. A volte, penso che che Dio chieda il massimo, per avere il minimo. Se così non fosse, si dovrebbe affermare che è impossibile vivere il Vangelo. O sbaglio? Il "porgi l'altra guancia"... in alcuni casi si può fare, ma in altri, e come chiederci di non essere uomini. E non posso credere che Dio ci chieda questo.

Re: Siate santi perché Io Sono Santo

Inviato: lunedì 21 febbraio 2011, 20:02
da Cielo
Guarda, anche io stasera mi sento "non degna", sì, anche oggi, anziché "regalare" (dico così perché non so se se lo meriterebbe) a qualcuno (un collega) ho preferito "regalare" poco o niente e poi, mentre stasera pregavo, ho capito che dovrò confessare ancora una volta questo mio atteggiamento. Pensa che prima (quando non ero nel mondo del lavoro e dei colleghi) non avrei mai pensato di comportarmi così! Mi veniva facile affidarmi alla volontà del Signore. Poi, forse ho visto e ho provato certe esperienze, sempre nel modo del lavoro e sono diventata refrattaria. E di questo non me lo perdono. [k-nooo]

Re: Siate santi perché Io Sono Santo

Inviato: martedì 22 febbraio 2011, 7:35
da Benedetto
Se non erro, Domenica scorsa alla predica, il mio parroco ha detto che senza l'aiuto dello Spirito Santo non è possibile mettere in atto quello che chiede il Vangelo.
Cioè, con gli sforzi umani non ci si può riuscire.

Re: Siate santi perché Io Sono Santo

Inviato: martedì 22 febbraio 2011, 13:30
da Venerabile Beda
Indubbiamente, senza lo Spirito Santo è impossibile. La tensione deve essere quella espressa dal tenore testuale. Ma "Non opporsi al malvagio", non deve mai diventare sinonimo di connivenza, complicità con il male. Mai. Un criterio può essere, se mi danno uno schiaffo, porgo l'altra guancia. Ma se danno uno schiaffo ad altra persona, magari a un debole, non credo sia richiesto di porgerla. Come sempre si dice: "I martiri, quelli veri, sono tali sulla propria pelle, non su quella degli altri". Ed ecco perché quando il male coincide con un reato, si deve denunciare. Io posso passare sopra un torto fatto a me. Ma domani la vittima potrebbe essere un'altra, magari un debole. E se è possibile prevenire questo, è bene prevenirlo. Se io so per certo che Tizio picchia i bambini, e non faccio nulla per impedirlo, legalmente, con denuncia o altro modo, Dio chiederà conto a me di quella violenza, subita da innocenti e deboli. Ma anche verso se stessi, come attesta la Scrittura, "Per ogni cosa c'è il suo tempo". C'è il tempo per porgere l'altra guancia; e ordinariamente, il cristiano è chiamato a questo; qualche volta, in via d'eccezione, il cristiano può essere chiamato a non porgerla, ma a bloccare chi agisce con violenza. Bisogna vedere il caso specifico, e come già detto la coscienza. Rimane però sempre e comunque la tensione del non odiare, del cercare di amare, e perdonare. L'orientamento, deve essere sempre quello. Del resto, il buon padre, qualche volta, dà uno schiaffo al figlio, se è necessario. Ed è un atto di amore, per il suo bene. Anche san Paolo, ricorda che Dio alle volte punisce in vita... per amore... per correggere. Allo stesso modo, qualche volta, non è giusto porgere l'altra guancia, perché si darebbe luogo a una grave ingiustizia, e ad altre ingiustizie successive. E qui, ovviamente lo Spirito Santo, ci può aiutare a capire, quando è il momento giusto, per non porgere l'altra guancia. Ma questo è un fatto piuttosto raro. Ordinariamente, si deve cercare di porgere. La moglie eventualmente picchiata dal marito, forse, la guancia la può porgere una volta. Poi porgerà regolare denuncia, o mazza da Baseball, per difendersi, come è nel suo pieno diritto. Il Vangelo ci invita, a non odiare, a cercare di amare, e a perdonare. Non ad accettare l'ingiustizia e la violenza.

Re: Siate santi perché Io Sono Santo

Inviato: martedì 22 febbraio 2011, 18:33
da CercodiTe
È difficile però capire quando è il momento giusto. E forse alle volte ci inganniamo, dicendo che è il momento giusto, oppure il contrario, quando per vigliaccheria, per non avere guai, diciamo che non lo è.