Re: Le virtù cardinali: Prudenza, Giustizia, Fortezza, Temperanza
Inviato: giovedì 3 marzo 2011, 9:30
La Fortezza
Dal che si deduce l'equazione, Fortezza = Fermezza. Mai cambiare idea, quando si tratta di perseguire il Bene, la Giustizia, la Carità. Mai scendere a compromessi con il male, in modo assolutamente fermo. Quali che siano le mode, le tendenze, la "cultura", gli orientamenti politici, l'opinione maggioritaria, o minoritaria, bisogna comunque rimanere fermi e forti, non nelle proprie posizioni, che possono essere sbagliate, se non altro perché soggettive, ma nelle giuste e corrette posizioni del Vangelo, della Scrittura, del Magistero della Chiesa. Quindi, la Fortezza, è quella virtù che nella Fede, attraverso la Giustizia, ci fa rimanere fermi, nel dire no: al male, al peccato, all'avidità, al tradimento (adulterio), all'omosessualità, al furto, all'inganno, alla violenza, allo stupro, alla pedofilia, alla prevaricazione, e ad ogni forma possibile di male. A costo di andare contro noi stessi. Il rinnegare se stessi, richiesto dal Vangelo.
Una riflessione particolare, merita la violenza. In queste settimane, la Chiesa attraverso la Liturgia, ci ha invitato a meditare sul brano del Vangelo, relativo al "porgi l'altra guancia". Il forte, non è il debole che non può reagire; il forte, è il forte, che pur potendo reagire e vincere, in nome della Carità non reagisce. Che è diverso. Certo, Dio apprezza, ama e difende il debole. Ma è evidente, che il forte, che per applicare il Vangelo, non reagisce, non può che essere apprezzato ancora di più. L'analogia, potrebbe continuare con altre fattispecie... (La verginità di una donna bella e desiderata, non è uguale alla verginità di una donna brutta e rifiutata... o di un uomo brutto e rifiutato).
Ma la cosa importante, è ricordare la peculiarità di questa virtù: la Fortezza, è il binario che ci consente di tenere la via della Giustizia e della Carità. Senza la Fortezza, ci faremmo condizionare dagli altri, dalle opinioni, da tutto... lasciando la citata via della Giustizia e della Carità. E quindi Fortezza = Fedeltà. Il marito che ama la moglie, rimane forte, fermo nella Fedeltà. E non come pensa qualcuno, perché la ama; anche. Ma perché ha preso un impegno con lei, che deve mantenere nonostante tutto (Fortezza, Giustizia)... Ma questo si interseca con la Temperanza... che vedremo un altro giorno. Le virtù, si ribadisce, sono strettamente connesse tra loro... se c'è n'è una, c'è l'altra... se ne manca una... manca l'altra. Chi non è Fedele, non manca solo di Fedeltà, ma manca anche di: Fortezza, Giustizia, Temperanza, Carità, lede la Speranza altrui, e rischia di diventare responsabile del far perdere la Fede agli altri, diventando scandalo (impedimento) per gli altri. Come diceva madre Teresa: "Uno dei peccati più gravi dei nostri tempi è togliere agli altri la gioia di amare". Potremmo aggiungere: "Uno dei peccati più gravi dei nostri tempi, è togliere agli altri la gioia, la forza, e la voglia di amare". Tutto "solo" perché il nostro agire, non è stato informato alla Fortezza, ma abbiamo cambiato pensiero, come foglia al vento. "Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro che è nei Cieli". Una delle caratteristiche di Dio, è l'immutabilità, nella Carità e nella Giustizia, che esercita con Fortezza, Prudenza e Temperanza, ovviamente, al "grado sommo".
1808 La fortezza è la virtù morale che, nelle difficoltà, assicura la fermezza e la costanza nella ricerca del bene. Essa rafforza la decisione di resistere alle tentazioni e di superare gli ostacoli nella vita morale. La virtù della fortezza rende capaci di vincere la paura, perfino della morte, e di affrontare la prova e le persecuzioni. Dà il coraggio di giungere fino alla rinuncia e al sacrificio della propria vita per difendere una giusta causa. « Mia forza e mio canto è il Signore » (Sal 118,14). « Voi avrete tribolazione nel mondo, ma abbiate fiducia; io ho vinto il mondo » (Gv 16,33). CCC
Dal che si deduce l'equazione, Fortezza = Fermezza. Mai cambiare idea, quando si tratta di perseguire il Bene, la Giustizia, la Carità. Mai scendere a compromessi con il male, in modo assolutamente fermo. Quali che siano le mode, le tendenze, la "cultura", gli orientamenti politici, l'opinione maggioritaria, o minoritaria, bisogna comunque rimanere fermi e forti, non nelle proprie posizioni, che possono essere sbagliate, se non altro perché soggettive, ma nelle giuste e corrette posizioni del Vangelo, della Scrittura, del Magistero della Chiesa. Quindi, la Fortezza, è quella virtù che nella Fede, attraverso la Giustizia, ci fa rimanere fermi, nel dire no: al male, al peccato, all'avidità, al tradimento (adulterio), all'omosessualità, al furto, all'inganno, alla violenza, allo stupro, alla pedofilia, alla prevaricazione, e ad ogni forma possibile di male. A costo di andare contro noi stessi. Il rinnegare se stessi, richiesto dal Vangelo.
Una riflessione particolare, merita la violenza. In queste settimane, la Chiesa attraverso la Liturgia, ci ha invitato a meditare sul brano del Vangelo, relativo al "porgi l'altra guancia". Il forte, non è il debole che non può reagire; il forte, è il forte, che pur potendo reagire e vincere, in nome della Carità non reagisce. Che è diverso. Certo, Dio apprezza, ama e difende il debole. Ma è evidente, che il forte, che per applicare il Vangelo, non reagisce, non può che essere apprezzato ancora di più. L'analogia, potrebbe continuare con altre fattispecie... (La verginità di una donna bella e desiderata, non è uguale alla verginità di una donna brutta e rifiutata... o di un uomo brutto e rifiutato).
Ma la cosa importante, è ricordare la peculiarità di questa virtù: la Fortezza, è il binario che ci consente di tenere la via della Giustizia e della Carità. Senza la Fortezza, ci faremmo condizionare dagli altri, dalle opinioni, da tutto... lasciando la citata via della Giustizia e della Carità. E quindi Fortezza = Fedeltà. Il marito che ama la moglie, rimane forte, fermo nella Fedeltà. E non come pensa qualcuno, perché la ama; anche. Ma perché ha preso un impegno con lei, che deve mantenere nonostante tutto (Fortezza, Giustizia)... Ma questo si interseca con la Temperanza... che vedremo un altro giorno. Le virtù, si ribadisce, sono strettamente connesse tra loro... se c'è n'è una, c'è l'altra... se ne manca una... manca l'altra. Chi non è Fedele, non manca solo di Fedeltà, ma manca anche di: Fortezza, Giustizia, Temperanza, Carità, lede la Speranza altrui, e rischia di diventare responsabile del far perdere la Fede agli altri, diventando scandalo (impedimento) per gli altri. Come diceva madre Teresa: "Uno dei peccati più gravi dei nostri tempi è togliere agli altri la gioia di amare". Potremmo aggiungere: "Uno dei peccati più gravi dei nostri tempi, è togliere agli altri la gioia, la forza, e la voglia di amare". Tutto "solo" perché il nostro agire, non è stato informato alla Fortezza, ma abbiamo cambiato pensiero, come foglia al vento. "Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro che è nei Cieli". Una delle caratteristiche di Dio, è l'immutabilità, nella Carità e nella Giustizia, che esercita con Fortezza, Prudenza e Temperanza, ovviamente, al "grado sommo".