Una serrata critica a una canzone di Giombini


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Una serrata critica a una canzone di Giombini

Messaggio da Venerabile Beda » venerdì 11 febbraio 2011, 18:03

Premetto che ammiro e amo Marcello Giombini e le sue canzoni, che hanno riempito e riempiono le nostre liturgie. La mia ammirazione aumenta, dato che adesso Giombini, compone direttamente per l’Altissimo. Ma questa canzone, mi è sempre “sparata in testa”. Nulla da dire alla musica: eccellente. Ma è il testo, che mi lascia molto perplesso, in tutto o in parte. Uso una legenda di 3 colori, per distinguere il testo…

Legenda:
Nero: Pienamente condivisibile
Blu: Perplesso
Rosso: Assolutamente inaccettabile

Almeno per me. Forse sono io a non capire, sia chiaro.


Io Ti chiedo perdono (Giombini)
Album: Il Suo cuore - I vecchi amici - Salmi per il nostro tempo, 1969

Io Ti chiedo perdono,
io Ti chiedo perdono,
io Ti chiedo perdono,
mio Signore!


Per essermi ritenuto un eletto,
per essermi fatto scudo di Te,
per aver giudicato i miei fratelli
e le loro idee.

Per averTi fatto dire,
quello che non hai mai detto,
per aver disprezzato
l’ignoranza altrui,

per aver desiderato una drastica
repressione,
della delinquenza.


Per averTi considerato un idolo,
per averTi cacciato dal mio cuore,
per aver abbandonato la speranza,
nella forza del Tuo amore...


OK. Nulla da dire al ritornello. Perfetto. Ma che significa, chiedo perdono, “per essermi fatto scudo di Te”??? Io non l’ho capito. Intende forse, strumentalizzare Cristo? Ma non è facile strumentalizzare Cristo. Non tutti possono farlo. E non è questione di capacità, ma di mezzi…
OK. Giusto; non devo giudicare i miei fratelli. Ma che c’entrano le loro idee??? A me hanno sempre insegnato che le persone, non si giudicano; le idee sì; si giudicano e si condannano, se si ritengono sbagliate: nazismo, razzismo, materialismo, relativismo, egoismo, ecc. sono idee sbagliate della vita. E credo di aver diritto di giudicare negativamente queste idee, senza dover chiedere perdono per questo. Senza contare, che se così fosse, non esisterebbe più il confronto, il dialogo. Non si potrebbe più parlare di niente, se non si potessero giudicare le idee.

“Per averTi fatto dire,
quello che non hai mai detto,”
Giustissimo. Ma forse sei proprio tu, caro Giombini, a far dire a Cristo, cose che Cristo non ha detto, in questa canzone.

“Per aver disprezzato
l’ignoranza altrui,”
Intendiamoci. L’ignorante, non si disprezza. L’ignoranza sì, e si combatte. Il confine tra l’affermazione della verità e il non rispetto dell’ignoranza altrui, è molto sottile e sfumato. Non è che si può tacere la verità, per non correre il rischio di disprezzare l’ignoranza altrui. Il confine è molto sottile.

“Per aver desiderato una drastica
repressione,
della delinquenza.”
Questo è assolutamente inaccettabile. Non c’entra nulla con il Vangelo, non c’entra nulla con il Cristianesimo Cattolico. Lo si vada a dire alle ragazze recentemente violentate, alle bambine uccise, ai bambini abusati dai pedofili, ai loro rispettivi parenti, e ad altre fattispecie, che non si vuole una drastica repressione della delinquenza! Altro che drastica! Dovrebbe scomparire. E non si allude alla delinquenza di chi ruba un pezzo di pane per mangiare, come Jean Valjean. Si allude a violenza e cattiveria gratuita. Questo non è richiesto dal Vangelo. Mi ricorda vagamente, la “Teologia della liberazione”, condannata senza appello da Giovanni Paolo II il grande.

“Per averTi considerato un idolo,”
E che c’entra? Gesù Cristo, è il mio Idolo, il mio Dio, il mio Signore! Non credo di dover chiedere perdono per questo.


Devo chiedere perdono per molte altre cose, ma non credo che qualcuno debba chiedere perdono, per le cose qui indicate in rosso e in blu. Mi sembra più un’influenza secolare anni ’60-’70… socio-politica (atmosfera da Figli dei fiori, Bob Dylan, e “volemose bene”) che poco c’entra con il Cristianesimo Cattolico.

Che io sappia, è l’unica canzone di Giombini, che esca fuori dalle righe. Anche i migliori sbagliano. Non avrei chiamato in causa una persona defunta. Ma siccome la canzone si continua ad eseguire (in qualche liturgia penitenziale… magari solo il ritornello)… le giovani generazioni, possono rimanere “perplesse”, dinnanzi a un testo così… “strano”… Anche i migliori sbagliano. Ma forse sono io che non capisco… A voi la vostra…


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Re: Una serrata critica a una canzone di Giombini

Messaggio da CercodiTe » venerdì 11 febbraio 2011, 18:40

Non conosco l'autore, ma leggendo il testo, qualcosa di strano c'è. Probabilmente si è fatto influenzare dalla cultura particolare del tempo, come tu stesso hai sottolineato. Circa la questione repressione della delinquenza, forse voleva sottolineare lo spirito del Vangelo, quando Gesù dice di visitare i carcerati...
D'accordissimo sulla questione idolo e idee...



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Re: Una serrata critica a una canzone di Giombini

Messaggio da Venerabile Beda » venerdì 11 febbraio 2011, 18:49

Sicuramente le intenzioni erano positive e costruttive. Ribadisco: non è una critica né all'autore, né all'uomo, ma al testo. Però il Vangelo, ci sprona alla carità verso il carcerato... non a giustificare il concetto generale di delinquenza. Questa è una forzatura. Inoltre, ai tempi di Gesù, i carcerati erano poveri, che rubavano per fame; oppure oppositori a regimi dittatoriali (zeloti). In breve, all'epoca, non c'era gente che faceva violenza gratuita al prossimo. Anche se quest'ultima è una mia personale opinione.
Io la violenza per un motivo "valido", riesco a concepirla. Ma la violenza gratuita, non la riesco a concepire...
CercodiTe ha scritto:D'accordissimo sulla questione idolo e idee...
D'accordissimo con il testo?


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Re: Una serrata critica a una canzone di Giombini

Messaggio da CercodiTe » sabato 12 febbraio 2011, 18:19

No, d'accordissimo con te! [k-ahah] [k-ahah] [k-prrr] [k-prrr]



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