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I santi innocenti martiri

Inviato: martedì 28 dicembre 2010, 18:40
da Venusia
«Un grido è stato udito in Rama / un pianto e un lamento grande / Rachele piange i suoi figli / e non vuole essere consolata». I santi innocenti sono i bambini di Betlemme messi a morte da Erode nella speranza di uccidere Gesù. All'arrivo del Figlio di Dio si scatenano le forze del male che prendono di mira le vittime innocenti. Anche chi si trova casualmente sulla sua strada, come Simone di Cirene, è toccato dal sacrificio della croce. Tra questi bimbi e l'uomo di Nazaret si stabilisce così una parentela di sangue. Questa comunione cruenta, del resto, riguarda l'intero popolo di Israele. A partire dall'Antico Testamento, al centro del quale si leva la voce di Rachele che piange i deportati a Babilonia, fino ai milioni di morti nei campi di concentramento. Il cerchio, tuttavia, è destinato ad estendersi. Della comunione della croce fanno parte tutti i bambini che subiscono violenza, messi a morte, privati della loro allegria e dei loro giochi. I cristiani, perciò, sono chiamati all'impegno per i diritti dell'infanzia, affinché ogni bambino abbia tempo e spazio per il gioco. È quanto comprese san Giovanni Bosco, l'inventore degli oratori; è quanto scrisse Péguy a conclusione del "Mistero dei santi Innocenti": in Paradiso essi sono nel luogo più alto, subito dopo la Vergine. I bambini, difatti, arrivano ad essere martiri, testimoni di Gesù, senza allontanarsi dalla soglia dell'innocenza. «E così questi birichini, questi meno ancora che birichini hanno guadagnato un titolo di credito su di noi». Gli altri santi. Beato Giacomo Papocchi da Montieri (1213-1289); Gaspare del Bufalo, sacerdote fondatore (1786-1837); Caterina Valpollicelli (1839-1894) Letture. «Il sangue di Cristo ci purifica da ogni peccato» (Prima Giovanni 1.5-2,2); «Chi dona la sua vita risorge nel Signore» (Salmo 123); «Erode mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme» (Matteo 2,13-18). Ambrosiano. Geremia 31,15-18.20; Salmo 123; Romani 8,14-21; Matteo 2,13b-18.

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