La profezia di san Malachia


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Benedetto
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La profezia di san Malachia

Messaggio da Benedetto » martedì 16 novembre 2010, 11:04

Qualcuno la conosce bene?
Pare che non si sappia con certezza chi ne fosse l'autore.
Si direbbe, secondo questa presunta profezia, che dopo Benedetto XVI ci sarà un "ultimo" Papa (ultimo in che senso?) chiamato Pietro.
Qualcuno può dire con certezza qualcosa? Perché su Internet girano molte versioni e interpretazioni.



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Venerabile Beda
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Re: La profezia di san Malachia

Messaggio da Venerabile Beda » martedì 16 novembre 2010, 13:40

Nell’argomento relativo alla Parusia, argomento sempre in fieri, ho deliberatamente scelto di riferirmi solo alla Scrittura, al Catechismo della Chiesa Cattolica, alle interpretazioni dei Padri, e di altri illustri esegeti (in breve, al Magistero), escludendo le rivelazioni private, in particolare, escludendo tutti quegli elementi, di cui non vi fosse chiaro riscontro nella Scrittura (es: il Grande Monarca). Hai fatto bene ad aprire un argomento specifico, proprio per non confondere le acque.

San Malachia, è un santo nato nel 1094 morto nel 1148. Egli avrebbe "profetizzato" su tutti i pontefici, fino ai giorni nostri, attraverso alcuni "motti". In base a questi "motti", Giovanni Paolo II il grande sarebbe De labore Solis; Benedetto XVI De gloria olivae. Circa il perché di queste denominazioni, c'è contrasto tra gli esegeti. De labore Solis, sarebbe tale, per l'immenso lavoro posto in essere da Giovanni Paolo II il grande, che ha predicato il Vangelo, praticamente in ogni area del globo, in modo mirabilmente infaticabile; ma altri collega la denominazione, al fatto che sia quando è nato, sia quando è morto, vi fu un'eclissi di Sole. Stesso discorso per Benedetto XVI: i monaci benedettini, sono chiamati monaci olivetani; ma altri ritiene ci si riferisca all'immagine di un moro, presente nel suo stemma pontifico. Quel che è certo, è che la somiglianza con i pontefici, è notevole, anche con i predecessori degli ultimi 2 citati. In base a questa profezia, Benedetto XVI, sarebbe o il penultimo, o addirittura l'ultimo papa. L'ultimo sarebbe Petrus Romanus; ma anche qui gli esegeti sono in disaccordo. Secondo alcuni sarebbe il successore di Benedetto XVI (un probabile papa romano, avente Pietro come nome di Battesimo??); per altri è lo stesso Benedetto XVI, che avendo operato a Roma, per molto tempo, anche in sede parrocchiale, sarebbe pertanto romano di adozione. La parte finale della lunga profezia, sarebbe la seguente:

In persecutione extrema Sanctae Romanae Ecclesiae sedebit Petrus Romanus, qui pascet oves in multis tribulationibus; quibus transactis, civitas septicollis diruetur, et Judex tremendus iudicabit populum suum.

Durante l'ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa siederà Pietro il Romano, che pascerà il gregge fra molte tribolazioni; passate queste, la città dei sette colli crollerà ed il tremendo Giudice giudicherà il suo popolo.

Tuttavia, trattandosi di latino medievale ecclesiastico, una traduzione alternativa potrebbe essere:

Durante una/la persecuzione estrema (dura, terribile) della Santa Romana Chiesa siederà Pietro il Romano, che pascerà il gregge fra molte tribolazioni; passate queste, la città dei sette colli crollerà ed il tremendo Giudice giudicherà il suo popolo.

Ma esiste anche un’altra alternativa, che cambierebbe completamente il senso:

Durante una persecuzione estrema (dura, terribile) della Santa Romana Chiesa siederà Pietro il Romano, che pascerà il gregge fra molte tribolazioni; passate queste, la città dei sette colli crollerà ed un tremendo Giudice giudicherà il suo popolo.

Non avendo il latino articoli, la scelta di un determinativo in luogo di un indeterminativo, è discrezionale, in base al contesto. Si comprende bene, che se si opta per l’indeterminativo, il Giudice tremendo, non sarebbe Cristo Signore. Potrebbe in tal caso ipotizzarsi una dittatura romana, per cui un giudice romano, "giudicherà" il suo popolo romano.
Senza contare che "giudicare" in latino può significare anche "dichiarare pubblicamente" o anche "credere" (NdR).

In base a questa ipotesi:

Durante una persecuzione estrema (dura, terribile) della Santa Romana Chiesa siederà Pietro il Romano, che pascerà il gregge fra molte tribolazioni; passate queste, la città dei sette colli crollerà ed un tremendo giudice crederà (dichiarerà pubblicamente) suo il popolo.

A parte queste ipotesi, in sede filologica, quest'ultima parte è stata contestata, in quanto si ritiene un'aggiunta dell'800. Ma anche se il testo fosse quello originale, alla fine non direbbe nulla di nuovo. Anche il Catechismo della Chiesa Cattolica, dice abbastanza chiaramente, che la Chiesa, alla fine dei tempi, sarà perseguitata. E lo dice ancor più chiaramente la Scrittura, nonché i Padri. Cosa che in parte oggi già avviene, in diverse parti del mondo. Ma non ancora qui, almeno, non in termini fisici (e ci sarà da ridere quando avverrà anche qui; nel senso che, allora si vedrà chi è veramente fedele). L'elemento di novità, sarebbe la contemporaneità o la vicinanza a Benedetto XVI. Questo sarebbe l'unico elemento di novità. Ma torniamo sempre a discorsi già fatti: prima deve necessariamente venire l'anticristo escatologico. E a meno che l'arrivo di costui sia imminente, e non produca egli stesso la distruzione di Roma (più verosimilmente del Vaticano), questa profezia, deve ritenersi, per quanto suggestiva, infondata. Infondata con riserva, se vogliamo, ma infondata.

In effetti io stesso, ho visto che nella Basilica di San Paolo a Roma, dopo Giovanni Paolo II il grande, erano rimasti solo due clipei, di cui uno adesso occupato da Benedetto XVI; ne è rimasto quindi solo uno: alludo alle effigi, di tutti i papi, da Pietro, a Benedetto XVI.
Sono cose suggestive. Ma se Gesù Cristo nel Vangelo, ci ha detto che nemmeno Lui (almeno come uomo), conosce il giorno e l'ora, come potrebbero conoscere altri tale data???
Si potrebbe giocare su "Ok, niente giorno e ora... ma allora l'anno"...
Anche qui, Lui è stato molto chiaro: "Il Figlio dell’uomo verrà nell'ora che non pensate".
A sorpresa... a scordata...
Quando non se lo aspetta nessuno.

Ribadisco il consiglio comunque, per non confondersi, di attenersi a quanto è presente nella Scrittura. Per il resto, circa la profezia di Malachia… "Chi vivrà vedrà".

Ma forse nemmeno questo è vero. Forse la profezia è vera. Ma come altre profezie, bibliche o meno, private o ufficiali, tutto avviene, ma tutto avviene con una lentezza non umana. "Passate queste"... può significare anche decenni... secoli.

Anche di recente, Benedetto XVI, ha invitato a non dare troppo credito alle profezie private, ribadendo, che sono funzionali e secondarie, rispetto alla Scrittura. Perché poi, se si segue Malachia, perché non anche Nostradamus? E perché non altri? Perché uno è santo e l'altro no? Non è abbastanza. Perché secondo alcuni, c'è una certa convergenza. Ma io penso sia preferibile, fare riferimento solo alla Scrittura, senza comunque sorprendersi di nulla, né di fatti imminenti, né di fatti lontani.

Dimenticavo: io finora, il manoscritto di Malachia, non l’ho trovato. E ne ho visti di manoscritti (medievali e successivi; e anche epigrafi romane). Nella Scrittura credo per fede; non in altri testi.


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Re: La profezia di san Malachia

Messaggio da Benedetto » mercoledì 17 novembre 2010, 8:52

Per come conosco io il mondo (d'accordo, conoscenza parziale) e i cristiani (me per primo), mi aspetto di veder spuntare l'anticristo escatologico da un momento all'altro.



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Re: La profezia di san Malachia

Messaggio da Venerabile Beda » mercoledì 17 novembre 2010, 11:07

È sicuro, che il prossimo sarà un anticristo.
Il problema è: quando? (Mesi? Anni?? Decenni??? Secoli???? Millenni?????).
Non possiamo saperlo.
E appunto, sarà un anticristo (intermedio), o l'anticristo (escatologico)???
Nemmeno questo possiamo sapere. Probabilmente, sarà impossibile capirlo, anche per chi si ritroverà a vivere quel momento.


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Re: La profezia di san Malachia

Messaggio da Benedetto » mercoledì 17 novembre 2010, 14:33

Per alcuni, l'anticristo intermedio è già tra di noi: l'indifferenza verso la religione.



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