Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non temete, voi valete più di molti passeri. Luca 12,7
L'uomo, è molto più importante degli animali. Perché l'animale, esiste non per se stesso, ma per l'uomo. Nemmeno l'uomo esiste per se stesso; figurarsi l'animale. Ma anche se non si è credenti, è una cosa ovvia e logica. Salvo voler oscurare la Ragione. Allora sì agli esperimenti sugli animali, per trovare cure efficaci contro le malattie, se questo è l'unico modo per curare una malattia che colpisce gli uomini. Perché l'interesse dell'uomo, è superiore, è più importante di quello degli animali. Gli animali, devono essere rispettati e "amati", ma amati tra virgolette appunto. Non bisogna ucciderli per il gusto di uccidere, perché questo è male; né maltrattarli, né abbandonarli, perché anche questo è male. Ma se per testare un farmaco che può salvare la vita all'uomo, o migliorarla, è bene usare gli animali come cavia, pur di non fare danno ad una persona, che è più importante. Non può morire una persona, perché è stato ucciso un cane, peraltro involontariamente. Se fosse stata volontaria, forse qualche sanzione amministrativa, era giusto darla. Una multa. E se magari recidivi, è il caso di procedere penalmente. Ma non si può morire per un cane. Perché questa è follia.
Anche io involontariamente, una volta ho ucciso un gatto. Mi dispiace. Volete uccidermi? Uccidetemi. Ma è meglio uccidere 1000 gatti, che una persona. Cerchiamo di non perdere il senso dalla misura. Gli animali, devono essere rispettati. Ma sono solo animali. Non sono né alla pari, né sopra. Sono sotto l'uomo. È meglio uccidere un animale, che ferire una persona. Purtroppo a me sono capitati involontariamente entrambi i fatti. Fortunatamente, ferita lieve della persona (lieve, però il sangue usciva... ero in bicicletta). Però, per il gatto, mi sono dispiaciuto; per la persona mi stavo disperando. Come è giusto e logico. Ribadisco: cerchiamo di non perdere il senso della misura, che molte persone evidentemente hanno perso. Il cane, se muore, dopo 1 o 2 anni di pausa, uno se ne può comprare un altro, della stessa razza. Oppure meglio ancora, si può prendere al canile un cane abbandonato e ingiustamente maltrattato. La persona, non la puoi comprare. Se poi si tratta di padre di famiglia, che lascia figli piccoli, ancora peggio.
Quando muore una persona cara a un amico, e passato un po’ di tempo, lo si invita ad uscire, per spronarlo a “tornare a vivere”, spesso (almeno dalle mie parti), l’amico risponde scontrosamente: “Ma che pensi? Che mi è morto il cane?!”. Credo sia molto chiaro, il senso di questa espressione… vera. Quando muore una persona, è tutta un’altra storia.
E ora, non solo una persona è morta per un cane; ma sempre e solo per un cane, che non conta nulla, altre due persone, si sono rovinate la vita. Complimenti! Ottimo senso della misura.