La religione secondo il professor Veronesi


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Benedetto
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La religione secondo il professor Veronesi

Messaggio da Benedetto » lunedì 1 novembre 2010, 16:36

Lo scienziato Umberto Veronesi a Sky TG24 Pomeriggio
«La religione impedisce di ragionare»
«La religione, per definizione, è integralista, mentre la scienza vive nel dubbio, nella ricerca della verità»

Milano - La religione impedisce di ragionare mentre la scienza vive nella ricerca della verità. Sono mondi molto lontani. Umberto Veronesi, nel corso di Sky Tg24 Pomeriggio, ha spiegato i motivi che, da scienziato, lo hanno portato ad allontanarsi dalla fede. «Scienza e fede non possono andare insieme - ha affermato l'oncologo - perché la fede presuppone di credere ciecamente in qualcosa di rivelato nel passato, una specie di legenda che ancora adesso persiste, senza criticarla, senza il diritto di mettere in dubbio i misteri e dogmi che vanno accettati o, meglio, subiti».

«Integralista» - secondo Veronesi, infatti, la religione, per definizione, è integralista, mentre la scienza vive nel dubbio, nella ricerca della verità, nel bisogno di provare, di criticare se stessa e riprovare. In sostanza, è la sua tesi, si tratta di due mondi e concezioni del pensiero molto lontani l'uno dall'altro, che non possono essere abbracciati tutti e due. Nel corso della trasmissione l'oncologo ha poi ricordato di venire da una famiglia religiosissima, «ho recitato il rosario tutte le sere fino ai 14 anni», ma di aver deciso di allontanarsi, nei primi tempi con grande difficoltà, dopo aver esaminato a fondo tutte le religioni. «Perché - ha concluso - mi sono convinto che ogni religione esprime il bisogno di una determinata popolazione in quel momento storico».

(Fonte: Ansa)



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Re: La religione secondo il professor Veronesi

Messaggio da Venerabile Beda » lunedì 1 novembre 2010, 17:02

Be'... è la sua opinione.
Peraltro, le premesse non sono affatto scorrette, anzi...
Sono le conclusioni del tutto sbagliate.
Proprio perché la religione richiede la fede, è necessario avere l'umiltà di capire, che certe cose, non le possiamo spiegare.
Se una montagna frana, e in quel momento Tizio passa, e viene travolto dalla frana morendo, non è certo la scienza che potrà spiegarlo, nemmeno fra 10.000 anni di studio, ricerca e sviluppo tecnologico, scientifico e culturale.
E se la montagna frana, Tizio muore, Caio sopravvive in salute e Sempronio sopravvive con una paralisi permanente, non è certo la scienza che può dare risposta, né al presente, né in futuro. La scienza al massimo, può fare indagini statistiche, prendere atto della realtà, non carpirne il senso e lo scopo recondito.
Infine, un paio di scienziati un pochino più bravini e più grandi di Veronesi, erano credenti e non poco. A partire da Cartesio, a finire con Albert Einstein. Senza contare altri. Ma credo che solo questi 2 nomi, nella Storia dell'uomo, pesino molto più di quello di Umberto Veronesi, nella Scienza e nella Storia. Eppure erano credenti. E non poco.
Einstein, morì nella paura, per il senso di colpa, nell'aver contribuito a creare la bomba atomica. Temeva di presentarsi davanti a Dio, con quella responsabilità. Ma credo che Dio, lo abbia accolto. Per la grandezza, e perché alla fine, quella bomba fu necessaria, per porre fine a quella terribile guerra. Guai a noi, se la Germania Nazista, avesse concretizzato l'atomica, prima degli Alleati: Einstein con la sua scienza, contribuì a far sì che questa tragedia, non si verificasse. Grazie alla Provvidenza che governa la Storia, e non alle nostre riflessioni, quando nel vivere manca l'umiltà, e si ha la presunzione di potere o dovere spiegare tutto, senza riconoscere che alcune cose sono intrinsecamente indiscutibili e vere: Dio, Gesù Cristo vero Dio e vero uomo. Non sono leggende. Sono fatti storici oggettivi e indiscutibili.
Perché? Ci sono miliardi di testimoni nella Storia del mondo.
Qualsiasi tribunale, occidentale e non, sarebbe giuridicamente costretto ad arrendersi, di fronte a così tanti testimoni. Alcuni, testimoni di sangue. Fino ad oggi, e non da ieri. Questi sono fatti oggettivi e concreti. Non leggende o opinioni.

Quando lui, con tutta la sua scienza, non è più in grado di curare qualcuno... solo Dio rimane. Non altro. E nonostante tutto, la sua scienza, la sua capacità di studiare, scoprire, conoscere, viene da Dio... è dono di Dio. Che lui lo creda o no. Che lui lo sappia o no. Che lui ne sia consapevole o meno.

Infine, Veronesi, a monte, ha commesso l'errore più grave. Un gravissimo errore di metodo: studiare, valutare, cercare di conoscere le religioni, come se fossero tutte uguali. Questo è l'errore più grave che si possa fare, quando anche in termini squisitamente culturali, ci si appresta a studiare le religioni o comunque la fenomenologia religiosa. Le religioni, non sono affatto uguali. Una non vale l'altra. Nemmeno un poco. E commette anche un errore terminologico: quello che lui chiama integralismo, è radicalità, che indirizzata al bene, è l'anticamera dalla santità e comunque della giustizia.


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Re: La religione secondo il professor Veronesi

Messaggio da Benedetto » lunedì 1 novembre 2010, 17:24

Per chi non lo conoscesse, racconto questo aneddoto:

Un giorno sul treno viaggiava un insigne scienziato, Premio Nobel, intento a dire il Rosario.
Di fronte a lui sedeva un giovane il quale, vedendo la scena, cercò di far capire al suo compagno di viaggio che la religione non era più necessaria. Che la scienza l'avrebbe soppiantata.
"Mi dia il suo indirizzo e io le manderò a casa degli opuscoli molto interessanti", concluse il giovane.
Lo scienziato estrasse il suo biglietto da visita e glielo porse: era Louis Pasteur.



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Re: La religione secondo il professor Veronesi

Messaggio da Venerabile Beda » lunedì 1 novembre 2010, 17:26

Già solo in questo argomento, abbiamo nominato 3 giganti della scienza, tutti e 3 credenti (sul serio)... e se non sbaglio, 2 proprio cristiani...


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Re: La religione secondo il professor Veronesi

Messaggio da Benedetto » lunedì 1 novembre 2010, 17:29

Lo scopritore del DNA, Francis Crick, Premio Nobel, era molto credente.
Persino Charles Darwin era credente, pastore addirittura, ma poi perse la fede.



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