L'idolatria del lavoro salariato
Inviato: venerdì 1 ottobre 2010, 14:14
Cari amici,
noto con profondo stupore che il mondo vive succube dell'idolatria del lavoro salariato.
Se ce l'hai, sei a posto. Se non ce l'hai sei emarginato, disprezzato.
Certo, lavorare è ottimo, non è di questo che parlo.
Parlo dell'idolatria.
Sembra che la vita stia tutta lì: nell'avere un buon lavoro per arrivare alla pensione.
Nella nostra società, dove buona parte della gente possiede un tale lavoro, noto che la cosa non ha risolto per niente i problemi della cattiveria, dell'ipocrisia, dell'odio, dell'indifferenza, del disprezzo.
Soprattutto della presunzione.
Naturalmente, anch'io sono una vittima di questi atteggiamenti.
Per strada un sacco di gente mi saluta gentilmente, ma un altro sacco mi tratta con disprezzo ipocritamente.
Per quanto mi riguarda, mi sembra che l'atteggiamento cristiano debba essere sempre quello della carità, lavoro salariato o non lavoro salariato.
Conosco di vista alcuni ragazzi qui nel mio quartiere che per motivi che io non conosco perché non chiedo, sono senza lavoro.
Mi premuro quindi di non render loro la vita più difficile e li tratto con gentilezza.
Mi capita anche di offrire loro il caffè se ci incontriamo al bar.
Si arriva anche a questo paradosso: una mia amica finlandese ha preso un anno sabbatico.
Alcune persone che non la conoscono bene ma vedono che non lavora la trattano con disprezzo pensando che abbia perso il lavoro.
È proprio triste.
noto con profondo stupore che il mondo vive succube dell'idolatria del lavoro salariato.
Se ce l'hai, sei a posto. Se non ce l'hai sei emarginato, disprezzato.
Certo, lavorare è ottimo, non è di questo che parlo.
Parlo dell'idolatria.
Sembra che la vita stia tutta lì: nell'avere un buon lavoro per arrivare alla pensione.
Nella nostra società, dove buona parte della gente possiede un tale lavoro, noto che la cosa non ha risolto per niente i problemi della cattiveria, dell'ipocrisia, dell'odio, dell'indifferenza, del disprezzo.
Soprattutto della presunzione.
Naturalmente, anch'io sono una vittima di questi atteggiamenti.
Per strada un sacco di gente mi saluta gentilmente, ma un altro sacco mi tratta con disprezzo ipocritamente.
Per quanto mi riguarda, mi sembra che l'atteggiamento cristiano debba essere sempre quello della carità, lavoro salariato o non lavoro salariato.
Conosco di vista alcuni ragazzi qui nel mio quartiere che per motivi che io non conosco perché non chiedo, sono senza lavoro.
Mi premuro quindi di non render loro la vita più difficile e li tratto con gentilezza.
Mi capita anche di offrire loro il caffè se ci incontriamo al bar.
Si arriva anche a questo paradosso: una mia amica finlandese ha preso un anno sabbatico.
Alcune persone che non la conoscono bene ma vedono che non lavora la trattano con disprezzo pensando che abbia perso il lavoro.
È proprio triste.