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Amate i vostri nemici (domanda)

Inviato: sabato 18 settembre 2010, 11:47
da Barby66
Salve a tutti,

sono nuova e voglio ringraziarvi per questo bellissimo forum...
Una domanda, quando Gesù dice:
Amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male" (Lc 6, 27-28).

cosa intende che dobbiamo frequentarli, nonostante tutto, fare finta di non provare disagio per le loro eventuali provocazioni? Cioè considerarli come amici oppure amarli a distanza?

Grazie a chi risponderà

Barbara

Re: Amate i vostri nemici (domanda)

Inviato: sabato 18 settembre 2010, 12:14
da Venerabile Beda
Questa è una domanda da 800 milioni di Euro...
Se possibile bisogna cercare di amare i nemici...
Qui non parla di perdonare... ma di amare...
Si potrebbe anche perdonare senza amore...
Ma se si ama, si perdona e si frequenta.
Questo è il livello più alto, la via più giusta... la perfezione...
Dove Gesù dice: "Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro che è nei cieli, che fa sorgere il Sole sopra i giusti e sopra gli ingiusti"...
Se ci riesci, questa è la via più giusta, buona, la migliore, e quella più gradita a Dio.
Porgere l'altra guancia...
Ma molti di noi, non ci riescono...
Allora che fare???
Cercare di sforzarsi il più possibile, con tutte le nostre forze, di avvicinarci a questo grado di perfezione... impegnarsi sul serio, concretamente in questo senso...
Come?
Innanzitutto, non odiare. Non odiare mai, mai, nessuna persona.
Odiare il male. Odiare l'ingiustizia. Odiare il peccato. Odiare l'errore.
Ma non odiare mai le persone. Mai avere rancore.
Odio e rancore, non solo non servono a nulla: fanno male. Sono distruttivi per chi li prova. Questa è la base. (Non confondiamo però il rancore, con la rabbia del momento... che può sì diventare un peccato molto grave [ira]... ma il rancore è un'altra cosa... il rancore, ricorda fatti che risalgono del tempo... la rabbia del momento, finisce in giornata... e ogni tanto ci vuole, quando ce la fanno proprio pesante... senza sfociare però nell'ira).
Su questa base, con il tempo, con l'aiuto di Dio, con la preghiera, con l'ascolto della Parola di Dio, si può progredire, e cercare di avvicinarci a quel grado di perfezione che il Vangelo ci richiede. Molto utile, anche la penitenza. Per la nostra parte.
Nell'attesa di arrivare a quel grado di perfezione, dobbiamo però non odiare, non parlare male, parlare bene (bene - dire), pregare per queste persone. Anche se non riusciamo a frequentarle. Per il momento.
Questo è possibile subito. Non costa molto, non parlare male degli altri. E dire qualche preghiera. Specie se non c'è l'onere della frequentazione.
Quanto a quest'ultima... noi si deve fare la nostra parte.
Ma il Vangelo, non è solo il brano da te citato...
Come riferito in altro argomento, "se tuo fratello dice «mi pento», tu gli perdonerai... 70 volte 7...".
Chi ha sbagliato, deve riconoscere l'errore, con Dio, con se stesso, con te (se ha sbagliato verso di te), e scusarsi con te, anche fino a scusarsi con te davanti agli altri (umiliandosi), se l'offesa è stata pubblica.
A quel punto, fatte queste cose, se siamo cristiani, abbiamo il dovere assoluto di perdonare, e di mettere davvero una pietra sopra.
Altrimenti, quasi sicuramente.... sicuramente, non avremo il perdono di Dio...
"Così il Padre mio, farà a ciascuno di voi, se non perdonerete di cuore al nostro fratello".
Se chi ha sbagliato, non si scusa... a un certo punto, fermo restando il non odiare, il pregare per lui, il perdonarlo nel proprio cuore... più di questo non possiamo fare.
Ma nel nostro cuore, dobbiamo cercare di perdonare e di amare sempre.
Concludendo, per la ripresa della frequentazione, molto dipende da chi ha sbagliato... che deve riconoscere l'errore, scusarsi, e dimostrare serio impegno a non ripetere più quell'errore.
È evidente, come riferito altrove, che se noi riusciamo a perdonare con ripresa di frequentazione anche senza scuse... questo diventa un passaporto d'oro per il Paradiso, con tappeti rossi, e Champagne all'ingresso offerti dalla "Direzione".
Al tempo stesso, ci sono casi in cui, l'interruzione della frequentazione, è la soluzione migliore sul piano soggettivo, fermo restando il non odiare, e lo sforzo di "amare a distanza"... Sono casi limite... come dice san Paolo: "Dio vi ha chiamati alla pace".
Anche questo è riferito...
"Sopportare pazientemente le persone moleste"...
Ma uno per questo, non può perdere l'equilibrio psichico...
Lo stesso Vangelo, ci invita a non essere ipocriti: ci sono persone, oggettivamente moleste... (o forse solo soggettivamente, ma il risultato non cambia)...
E la vita è già abbastanza complicata, e ognuno già ha le sue croci...

Re: Amate i vostri nemici (domanda)

Inviato: lunedì 27 settembre 2010, 21:22
da Gemma
Ecco venerabile, io non porto rancore, non ci riesco (rabbia del momento sì, quella sì purtroppo), però se la persona reitera l'errore o il comportamento, io ricordo pure i precedenti...
per quanto in quel momento io dica, basta, chiudo i rapporti etc. poi non lo faccio. Il bene che provo per quelle persone resta, ma il mio modo di relazionarmi cambia, se so che possono ferirmi, sto attenta, frequento o parlo di meno di questioni personali, senza però chiudere la porta, anche se però dentro di me qualcosa si è spezzato e quelle persone le vedo sotto un altro aspetto.
Più di così per ora non riesco a fare. [sigh]

Re: Amate i vostri nemici (domanda)

Inviato: lunedì 27 settembre 2010, 22:13
da Cielo
Cara Gemma, hai ragione è dura.. veramente. Figuriamoci se chi ti ha fatto del male a te o ai tuoi cari continua...
Io faccio ciò che posso, il resto lo farà Lui, mi aiuterà, mi aiuterà a cambiare atteggiamento, e per questo prego, prego anche perché questa persona se ne vada e mi lasci in pace (lo sai che una volta è stato così? Sono stata esaudita).

Re: Amate i vostri nemici (domanda)

Inviato: lunedì 27 settembre 2010, 23:52
da Venerabile Beda
Abbiamo tutti questi limiti.
La cosa più difficile, è perdonare, quando a causa del male che gli altri ci hanno fatto, ne paghiamo ancora le conseguenze nel tempo.
È quello il perdono più difficile: perdonare, quando ancora sulla nostra pelle, le ferite sono aperte e producono danno.
Tuttavia, non dimentichiamo che "tanto prima o poi, gli altri siamo noi".
E inoltre, la memoria.
Siamo vittime delle memoria. OK. Ma almeno dobbiamo fare lo sforzo di avere una memoria più lunga per il bene, che non per il male.
Ricordiamoci il bene che Tizio ci ha fatto 10 anni prima.
Ma evitiamo di ricordarci il male. Almeno quello meno recente.