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Re: È giusto raccontare le ingiustizie?

Inviato: mercoledì 7 luglio 2010, 14:56
da Fernanda
Ovviamente, qui siamo su un livello superiore, a cui non tutti riusciamo ad arrivare.
L'hai detto e poi le autorità intervengono per i piccoli ma non contro loro stessi.

Re: È giusto raccontare le ingiustizie?

Inviato: mercoledì 7 luglio 2010, 15:18
da Venerabile Beda
L'argomento, era di carattere generale, e tale deve rimanere, senza entrare nello specifico.
Mi limito solo a dire: parli di piccoli e questioni tra loro.
Bisogna vedere cosa si intende per piccoli e per questioni tra loro.
Se si allude a fatti di bullismo, o prevaricazioni di qualsiasi natura, le autorità possono intervenire e come.
Se si allude a fatti meno gravi del bullismo, o comunque tali, da non richiedere il ricorso alle forze dell'ordine, sono gli amici e il crearsi nuovi amici la soluzione (a partire ad es. da un sano corso di karate o altre arti marziali, per dare, se occorre, una lezione a qualcuno!!!!!).

Se poi per loro stessi, si intende un piccolo, che fa male a se stesso (sinceramente non riesco a capire come, salvo parlare di alcool o droga) esistono anche qui soluzioni: psicologi, assistenti sociali, sacerdoti competenti, e soprattutto, i buoni amici.

Se si parla di piccoli, è relativamente facile, farsi nuovi amici: basta un pallone o una PS3 o cose analoghe.

"I bambini diventano amici giocando".

Se si parla di piccolo che deve accettare le ingiustizie che la vita riserva, come la separazione o la morte dei genitori, bisognerà cercare di aiutarlo a farsene una ragione...


Cercando bene, c'è quasi sempre un'alternativa...

Re: È giusto raccontare le ingiustizie?

Inviato: mercoledì 7 luglio 2010, 21:08
da Fernanda
No Venerabile, non intendevo bambini per bambini, comunque anch'io ne facevo un discorso generale e ho acquisito una sensibilità particolare in quest'ultimo decennio, da quando ho fatto la tesi sulle parole di perdono pronunciate da Gesù, che Luca ha riportato nel suo Vangelo; ho capito quando sia difficile arrivare a quel traguardo, bisogna lavorare continuamente su se stessi, finché non siamo capaci di entrare nello Spirito del Signore ove vediamo tutto con occhi diversi e il perdono (super-dono) è possibile perché il nostro orizzonte limitato si amplia a dismisura.
Vedi, quando faccio questi discorsi tutti mi contestano pertanto capisco chi questo "salto" non è riuscito a farlo neanche una volta e sembra impossibile, i nostri tempi a volte sono molto lunghi e per qualcuno quasi "eterni" forse parlare dei torti ricevuti può servire proprio a delimitarli e se si incontra qualcuno che aiuta anche ad inquadrarli diversamente.
Ho scritto tanto, non so se sono stata chiara.

Re: È giusto raccontare le ingiustizie?

Inviato: mercoledì 7 luglio 2010, 21:22
da Venerabile Beda
Sì adesso è chiaro.
Ma nessuna persona di buon senso, può contestare quello che dici. Perdonare è difficile. Ed è difficile il perdono invocato da Luca...
È difficile perdonare, quando dell'ingiustizia subìta, paghiamo ancora le conseguenze. Quello a cui mi riferivo io era un'altra cosa...

Se il fatto risale nel tempo (anni o più), l'ingiustizia è cessata, il colpevole si è scusato, oppure pur non essendosi scusato è stato punito (magari severamente, ad es. con una malattia lunga e dolorosissima, fino alla morte), inoltre, siamo stati risarciti del danno, attraverso alcuni eventi positivi e favorevoli, e nonostante questo, continuiamo a non perdonare, allora non abbiamo capito cos'è il Cristianesimo, nemmeno a grandi linee. Non "lo scriba della mansuetudine di Dio", ma il Cristianesimo nella sua interezza.

A questo mi riferivo, circa il non guardare troppo il passato.

E qui preferisco Matteo a Luca:
Così anche il mio Padre celeste farà a ciascuno di voi, se non perdonerete di cuore al vostro fratello
O al di là degli evangelisti, basta pensare al Padre nostro...


Poi è chiaro, che il giornalista che domanda alla madre, se perdona gli assassini del figlio, pone una domanda idiota. Per ogni cosa c'è il suo tempo. E il giorno dopo, non è ancora il tempo del perdono.
Quella domanda si può iniziare a porre, dopo un paio di anni! Il perdono, richiede tempo.

Rimane però il filone principale di questo argomento: denunciare il male è bene... parlare del male, può essere bene o male a seconda della circostanze.

Se non riusciamo a perdonare, nelle condizioni su scritte, siamo completamente fuori.

Re: È giusto raccontare le ingiustizie?

Inviato: mercoledì 7 luglio 2010, 21:36
da Fernanda
Sì Beda ho capito, ma Cielo che ha aperto la discussione ha perdonato, poi ha i "rigurgiti umani" (come li chiamo io) perché arrabbiata e triste, ma poi inevitabilmente... si pente perciò il problema non lo tiene sempre ma solo quando è arrabbiata e triste, allora deve chiedere perché? Qual è il meccanismo che innesca il "rigurgito" un torto analogo? O la conseguenza di quello che ha subìto tempo fa????????