Sì adesso è chiaro.
Ma nessuna persona di buon senso, può contestare quello che dici. Perdonare è difficile. Ed è difficile il perdono invocato da Luca...
È difficile perdonare, quando dell'ingiustizia subìta, paghiamo ancora le conseguenze. Quello a cui mi riferivo io era un'altra cosa...
Se il fatto risale nel tempo (anni o più), l'ingiustizia è cessata, il colpevole si è scusato, oppure pur non essendosi scusato è stato punito (magari severamente, ad es. con una malattia lunga e dolorosissima, fino alla morte), inoltre, siamo stati risarciti del danno, attraverso alcuni eventi positivi e favorevoli, e nonostante questo, continuiamo a non perdonare, allora non abbiamo capito cos'è il Cristianesimo, nemmeno a grandi linee. Non "lo scriba della mansuetudine di Dio", ma il Cristianesimo nella sua interezza.
A questo mi riferivo, circa il non guardare troppo il passato.
E qui preferisco Matteo a Luca:
Così anche il mio Padre celeste farà a ciascuno di voi, se non perdonerete di cuore al vostro fratello
O al di là degli evangelisti, basta pensare al Padre nostro...
Poi è chiaro, che il giornalista che domanda alla madre, se perdona gli assassini del figlio, pone una domanda idiota. Per ogni cosa c'è il suo tempo. E il giorno dopo, non è ancora il tempo del perdono.
Quella domanda si può iniziare a porre, dopo un paio di anni! Il perdono, richiede tempo.
Rimane però il filone principale di questo argomento: denunciare il male è bene... parlare del male, può essere bene o male a seconda della circostanze.
Se non riusciamo a perdonare, nelle condizioni su scritte, siamo completamente fuori.