A parte l'interessante proposta di Guido, bisogna vedere perché le ingiustizie subìte, sanguinano ancora...
Perché sono ancora in atto???
Se sono ancora in atto, bisogna vedere se è possibile bloccarle, attraverso il ricorso all'autorità competente, quale che sia.
Alle volte, non è possibile.
Ci sono ad es. ingiustizie, che in Terra, non sono tutelate da nessuna autorità. In tal caso, si può fare ricorso a Dio, ma i tempi di Dio, sono più lunghi di quelli dei nostri tribunali civili e penali. Di solito. Ma da quello che ho visto sotto il cielo, la certezza della pena, è assoluta.
Ho visto la Giustizia di Dio in azione, a distanza di molti anni, contro comportamenti gravemente scorretti, posti in essere da alcune persone diversi anni prima... ma l'ho vista in azione, anche rapidamente... tutto si paga, senza eccezione... in questa vita, e/o nell'altra.
Quando non è possibile bloccare l'ingiustizia in termini umani, non rimane altro da dire, come afferma Manzoni: "Soffri e sii grande!", affidandosi a Dio.
Non dimentichiamo, a proposito della giustizia e delle ingiustizie, la parabola del giudice disonesto:
1 Disse loro una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi: 2 «C'era in una città un giudice, che non temeva Dio e non aveva riguardo per nessuno. 3 In quella città c'era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: Fammi giustizia contro il mio avversario. 4 Per un certo tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: Anche se non temo Dio e non ho rispetto di nessuno, 5 poiché questa vedova è così molesta le farò giustizia, perché non venga continuamente a importunarmi». 6 E il Signore soggiunse: «Avete udito ciò che dice il giudice disonesto. 7 E Dio non farà giustizia ai suoi eletti che gridano giorno e notte verso di lui, e li farà a lungo aspettare? 8 Vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla Terra?».
Luca 18
Ancora...
Perché sanguina? Perché abbiamo subìto un'ingiustizia, e sebbene la cosa sia conclusa, non sappiamo voltare pagina e andare avanti??
Se è così, questo è un nostro problema. Significa che viviamo nel passato, non nel presente. Bisogna saper chiudere i conti con il passato, e andare avanti. E i conti col passato, si devono chiudere quanto prima! Come la moglie di Lot, non ci si deve voltare indietro.
Oppure sanguina, perché crediamo di aver subìto un'ingiustizia? Ma in realtà non è un'ingiustizia, ma è esattamente quello che ci meritiamo??????
E magari quella che chiamiamo ingiustizia, non è altro che la Giustizia di Dio in azione!!!!!
In riferimento alla citata parabola, se chiediamo a Dio di farci giustizia, e Dio non ci esaudisce, forse proprio non esaudendoci, sta facendo Giustizia, perché quella cosa ce la meritiamo!
E se non la meritiamo, ci produrrà comunque un vantaggio.
Alle volte presumiamo di avere diritti, o titolarità, che in realtà non abbiamo. Oppure, confondiamo diritti o titolarità temporanee, con diritti e titolarità definitive.
Non mi ricordo quale santo o santa diceva: "Non si muove una foglia che Dio non voglia".
E più precisamente santa Caterina, diceva: "Ci sono cose che Dio vuole, e cose che Dio permette".
Se Dio permette una certa ingiustizia, significa che ce la meritiamo.
Di solito. Se oggettivamente non ce la meritiamo, quell'ingiustizia subìta ingiustamente, è il nostro passaporto d'oro, per il Paradiso.
L'accettazione di un'ingiustizia (senza ovviamente diventare complici del male: denunciare sempre all'autorità, specie se domani ci possono essere altre vittime!), è la cosa che ci rende più simili a Cristo, che essendo il Giusto, ha pagato ingiustamente, per peccati che non aveva commesso.
Ecco perché Pietro nelle sue lettere, invita a non opporsi alle ingiustizie... in questo senso.
Ovviamente, qui siamo su un livello superiore, a cui non tutti riusciamo ad arrivare.