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Cristianesimo: religione più perseguitata

Inviato: martedì 9 marzo 2010, 16:24
da Servo di Maria
Sentivo le notizie in Nigeria dove 500 cristiani sono stati massacrati da pastori musulmani che hanno decretato la legge del corano, sembra chiaro che sotto ci siano gli interessi contesi territoriali fra contadini cristiani e pastori musulmani, certo è che in qualche modo poi emergono le differenze religiose sulla stampa.
Fatto sta che da quello che ho sentito su 2 miliardi di cristiani (incluse tutte le confessioni) si parla di 200 mil di perseguitati....
Con storie terribili nelle zone extraeuropee ..
Si parla in Africa di persone crocifisse nei boschi...
In Laos con fucili puntati in bocca per convincere a negare la fede..
In alcuni paesi arabi c'è la condanna a morte se porti un crocifisso...
In Corea del nord, hanno assassinato una signora per aver regalato una Bibbia...
......ecc....
e in moltissimi casi o le persone si sono rifiutate di negare la fede o in altre sono fuggite....
Che dire che la profezia di Cristo risultasse così vera? "Hanno perseguitato me... perseguiteranno anche voi....

Ciaoo

P.S.: Sono Arrivato alla fine di Samuele 2 (lettura globale della Bibbia)

Re: Cristianesimo: religione più perseguitata

Inviato: martedì 9 marzo 2010, 16:45
da Venerabile Beda
È verissimo quanto dici...
Solo 2 note, per amore di verità...
Nel caso specifico dei 500, questa è stata una reazione (sproporzionata, certamente, ma sempre reazione), ad una incursione posta in essere da sedicenti cristiani. Purtroppo lì la questione, è la terra, e la religione, viene strumentalizzata, per ottenere alcuni lotti. Da ambo le parti.

La seconda nota, di carattere storico: anche noi "cristiani", (non eravamo noi materialmente certo) abbiamo perseguitato, in nome di Dio, andando contro Dio, perché siamo andati contro la verità, e chiunque è contro la verità è contro Dio (vedi la vicenda Galileo et simili).

Fatte queste premesse, rimane un dato di fatto oggettivo, che il Cristianesimo sia, "la religione più" perseguitata del globo.
Abbiamo imparato da tempo, a non perseguitare. Altri però, non hanno voluto o saputo imparare questa lezione.

Le profezie di Cristo, si compiono tutte, con estrema puntualità e precisione: non solo le persecuzioni, ma anche le guerre e i terremoti...

Certamente, l'intolleranza religiosa, non è più un difetto che ci appartiene, e questo è bene.
Questo però ci deve far riflettere, per impedire a priori, il verificarsi di certi eventi: dare troppa corda, a chi è ospite, non mi pare sensato. Rispetto per tutti, ma gli ospiti sono ospiti, che devono essere trattati bene e con rispetto. Ma i padroni di casa, sono i padroni di casa. È sbagliato mettere sullo stesso piano ospiti e padroni di casa, o peggio, mettere gli ospiti, su un piano superiore a quello dei padroni.
O prima o poi, magari fra molti decenni, anche qui arriveremo al punto, di non poter più regalare una Bibbia o un crocifisso.

Questo però, non deve diventare sinonimo di impedire ad altri di regalare la mezza luna. A condizione che questa mezza luna, non abbia mai la stessa valenza della croce nei contesti pubblici, perché non è parte della nostra storia, della nostra tradizione, della nostra cultura, della nostra identità.


Per il resto, sappiamo che i nostri fratelli morti in Cristo, sono nella Sua gloria. E hanno già la loro consolazione. Un giorno, sarà anche loro resa Giustizia.


"Una volta, verrà il Giudizio di Dio!" (Giovanni Paolo II il grande)

Re: Cristianesimo: religione più perseguitata

Inviato: martedì 9 marzo 2010, 22:08
da Venusia
Salve, oggi ho letto anch'io un articolo sul Sole 24 ore relativamente all'eccidio in Nigeria. Volevo riportarlo, se ci riesco. Mi sembra molto interessante. Il giornalista è Davide Rondoni. Ecco l'articolo:
Ogni volta che si uccide in nome di Dio si sta uccidendo Dio. Quel che accade in Nigeria, dove solo ieri sono stati uccisi quasi trecento cristiani nel sud del paese, la chiamano guerra di religione. No, è una guerra di empietà. È la tragica ripetizione di una mostruosa empietà: usare il nome di Dio per colpire l'altro. Per offendere l'altro. Per annullare e violentare l'altro. Accade lontano, ma non abbastanza per non inorridire. E in questa ripetizione di scene e di violenze già viste ci viene dentro una strana rabbia sorda. Quasi come se in quel paese martoriato da guerra e interessi potenti andasse in scena la medesima empietà di cui siamo stati capaci noi, dico tra noi Europei, in tempi lontani della storia e in tempi vicini. È come se rivedessimo in quell'orrore il nostro stesso orrore. La nostra stessa empietà: usare Dio per colpire l'altro uomo. Usare il nome di Dio per farlo fuori. Uccidendo Dio. Doppia empietà, quella dell'uccisione dell'uomo e dell'uccisione di Dio. Empietà che ha segnato la storia di Europa e che può continuare a emergere. Che non smette mai di lanciare i suoi segnali, multiformi e inquietanti.

Empietà suprema, somma della empietà contro il cielo e contro la terra.

Da tempo in Nigeria bande di musulmani armati fanno strage di cristiani nei villaggi. E viceversa. Innescando una violenza torbida e infinita. Una fame di orrore che si nutre di altro orrore. Entrano nei villaggi, sgozzano, amputano, tagliano le teste. I machete sono l'arma terribile di questa violenza. L'arma che ogni poveraccio può usare. Che può essere messa in mano a chiunque, non c'è nemmeno bisogno di saper sparare. L'arma che mentre colpisce l'altro uomo lo tratta come una bestia.

Il machete è l'arma che sfigura, che rompe e taglia contemporaneamente. È il segno di un colpo inferto con disprezzo, quasi che dal braccio, dall'impugnatura, dal gesto si comunicasse il supremo disprezzo per la vittima, colpita al pari di un animale, di una pecora, un toro, un frutto.

Non a caso nella scena finale di Apocalypse now, quella dedicata all'orrore con il gigantesco Marlon Brando, incarnazione del cuore di tenebra di Conrad, compare il machete. Sventrano, lasciano per strada, bruciano. In nome di Allah, secondo un copione che va in scena in molti paesi, cercano e eliminano i cristiani. Che si difendono. Che contrattaccano. E allora si dice guerra di religione. Ma è tutto meno che di religione. È di sangue, di odio, di potere. Guerra di empietà, bisogna chiamarla, non di religione. La più empia che ci sia. Che non risparmia i bambini, colpendoli nel nome di Dio. Uccidendo così i più indifesi quaggiù: i bambini, e Dio. E non risparmia le donne. E non fa distinzioni se non una sola grande distinzione: il tuo Dio è diverso dal mio. Come se Dio fosse una marca di automobile, una squadra di cui si fa il tifo. Una cosa che si possiede: la mia è più bella della tua. Invece che il mistero che tutti ci sovrasta infinitamente. E che dobbiamo seguire, non impugnare. Che dobbiamo onorare, non mischiare alla polvere da sparo. In un paese dove Islam e Cristianesimo in gran parte protestante si dividono a metà o quasi la percentuale della popolazione la religione è diventata la facile bandiera per altri generi di divisioni.

I britannici inventarono la Nigeria nel 1914, la loro colonia unendo due zone diverse e fasce di tribù differenti: il nord musulmano e il sud cristiano, grosso modo. Ora tutto questo non tiene proprio più. Lungo un processo complicato e tortuoso, dalla fine dell'età coloniale a oggi, è cresciuta la pretesa islamica (spinta da ambizioni saudite) di applicare leggi coraniche. E le tensioni tra etnie differenti (Birom, cristiani e Hausa, mussulmana) sono esplose. Chiamano in causa Dio, sulla punta del loro machete, mentre invadono villaggi sparando indiscriminatamente. Ma Dio non c'entra. C'entra una storia di dominio che ha confuso le acque e i popoli, una pretesa di dominio "politico" dell'Islam che ha nell'elemento religioso un collante necessario. C'entra la ferocia è capace con cui gente obbligata a convivere ma di fatto mai amalgamata. C'entra la ricerca del potere.

In questi colpi dati in nome di Dio c'entra di tutto. Meno che Dio. Ai cristiani, come mostrano i fatti di ieri, tocca di più la parte di vittime. Questo ci fa fremere, perché in Nigeria come in altre parti d'Africa si intravede un disegno di guerra di conquista islamica. Che va fermata. Non con violenza in nome di Dio, ma con la politica in nome della libertà di onorare Dio.

Re: Cristianesimo: religione più perseguitata

Inviato: mercoledì 10 marzo 2010, 0:03
da Venerabile Beda
Mi pare estremamente condivisibile, almeno in riferimento al caso specifico.

Sul piano generale però, non si può non rilevare, che in alcune parti del globo, i cristiani, vengono perseguitati solo perché cristiani! Ovvero senza che vi siano altre motivazioni di fondo. E in quei contesti, la parte che perseguita, è sempre la stessa.

Re: Cristianesimo: religione più perseguitata

Inviato: mercoledì 7 aprile 2010, 21:53
da Cielo
Secondo le varie profezie, più o meno affidabili, i cristiani negli ultimi tempi saranno perseguitati come lo furono i primi... spero che non sia così. Io non sono forte nella fede come lo erano loro, come farei? Dio questo lo sa e di sicuro se dovesse essere così provvederà.
Comunque in molte parti del mondo questo è accaduto e continua ad accadere, perché se ne sente parlare così poco? Secondo me perché da fastidio, fa sentire in colpa la società occidentale, viziosa e opulenta perché non fa niente per evitarlo. Perdono.