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I 10 comandamenti

Inviato: martedì 10 novembre 2009, 8:06
da Servo di Maria
Dal momento che è la legge divina che ci è stata passata attraverso i dieci comandamenti, è più che opportuno passarli in rassegna con le sue implicazioni perché non dobbiamo fermarci alle brevi parole.

Re: I 10 comandamenti

Inviato: martedì 10 novembre 2009, 15:45
da Servo di Maria
"Non Uccidere"

Prendo spunto da Venerabile Beda che con un esempio molto pratico ha reso chiaro come possono essere osservati I Comandamenti.

Il Comandamento "non uccidere" è un imperativo, e non lascia eccezioni in merito.

Eppur ci sono situazioni in cui la leggittima difesa è moralmente accettabile e diventa in alcuni casi un diritto e in altri un dovere

Diventa un diritto quando si parla di conservazione della propria vita, sono situazioni in cui la volontà non è rivolta all'uccisione dell'ingiusto agressore, ma alla difesa e alla conservazione della propria vita, che è un bene fondamentale come la vita degli altri. Chi difende la propria vita non si rende colpevole di omicidio anche se è costretto a infliggere al suo aggressore un colpo mortale. Ci deve essere però moderazione nella difesa di se stessi ed evitare eccessi che la renderebbero moralmente illecita.
Alcuni possono "porgere l'altra guancia" come disse Gesu, ma si tratta di una risposta personale in una situazione eccezionale.

Quando in questione non c'è la propria vita ma quella altrui allora la legittima difesa non è soltanto un diritto ma anche un dovere. Un padre di famiglia ad esempo ha il dovere di difendere la propria sposa o i propri figli da un aggressore. La stessa cosa si può affermare delle forze dell'ordine che devono difendere i cittadini dalla violenza. Diventa quindi dovere per chi è responsabile della vita degli altri.

Chiaro che la leggittima difesa deve essere la risorsa estrema in mancanza di altre risorse, e deve essere preservato da sentimenti di odio e di violenza.

Questa riflessione presa dai testi scritti da Padre Livio ci permettono di capire quanto complessa e profondo deve essere l'osservazione di un breve enunciato come "non uccidere"

Sul quinto comandamento sono comprese altre riflessioni quale la definizione della vita umana, l'omicidio volontario, l'aborto, l'eutanasia volontaria, il suicidio, la porpria salute fisica e il principio della pace contro l'odio e l'ira.

Una riflessione più generale ci permette di ricondurre ai due comandamenti fondamentali fra cui il secondo "Ama il prossimo come te stesso" di cui "non uccidere" è una legge che permette di manifestare questo amore

Re: I 10 comandamenti

Inviato: martedì 10 novembre 2009, 17:58
da Juda87
La classificazione cattolica riguardo ai comandamenti di Dio deriva, grosso modo, da una idea di Agostino il quale volle dividere i dieci comandamenti con una suddivisione numerica simbolica: 3-7. La prima parte comprendente tre comandamenti riguardava i doveri verso Dio, la seconda parte comprendente sette comandamenti, i doveri verso il prossimo.

Egli adottò questa suddivisione, perché in qualche modo, faceva risultare le cifre simboliche 3 e 7 ricorrenti di frequente nella Bibbia. Ma la prima parte doveva comprendere anche l’ordinanza relativa al giorno del riposo (quarto comandamento) e per avere quindi solo tre comandamenti in questa parte, Agostino fuse insieme la proibizione di avere altri dèi oltre a Dio (primo comandamento), e l’interdizione di farsi immagini scolpite a scopo di culto (secondo comandamento). Poi, ottenne sette comandamenti nella seconda parte dividendo in due, l’ultimo comandamento biblico (il decimo) relativo alla bramosia. (È altresì chiaro invece che i comandamenti che riguardano i doveri verso Dio sono quattro e quelli che riguardano i doveri verso il prossimo sono sei [gli ultimi sei]). L’avvertimento divino di non desiderare la donna d’altri divenne il nono comandamento e quello di non desiderare la casa del prossimo e quant’altro il decimo. Questa suddivisione del decimo comandamento in due è assolutamente illogica e inopportuna; essa fa una distinzione arbitraria fra due tipi di bramosie: il desiderare la donna del prossimo e il desiderare ogni cosa che è del prossimo. È chiaro che non ci sono due tipi di bramosie, ma uno; il comandamento (il decimo) vuol semplicemente dire di non desiderare del prossimo, né la sua donna, né la sua casa, né il suo campo, né quant’altro. Inoltre, se così fosse, Dio attenendosi al sistema ipotetico e inopportuno, che avrebbe usato (secondo i teologi cattolici) per il comando del “non desiderare”, avrebbe dovuto dividere anche il comandamento del “non rubare” in due parti (o almeno ci avrebbe dovuto pensare): “non rubare la donna al tuo prossimo”, “non rubare qualsiasi cosa al tuo prossimo”. Inutili ulteriori commenti. Dio nel voler chiarire, che era illecito desiderare qualsiasi cosa del prossimo, era implicito che intendesse dire che fosse illecito desiderare anche la donna del prossimo, come appunto ha fatto. A pensarci bene, sarebbe stato più giusto (se Dio avesse dovuto suddividere un unico comando in due parti o comandamenti) farlo nei confronti del comandamento, ad esempio come già citato “del non rubare” nel quale rientrano maggiori occasioni di eventuali precisazioni, in quanto concerne una vastità di campo più pratica e quindi maggiormente rischiosa e pericolosa.

Nel Catechismo cattolico il primo comandamento dice semplicemente: “Non avrai altro Dio fuori di me”. Viene così passata sotto silenzio la lunga e solenne proibizione di farsi immagini scolpite, statue ed altre rappresentazioni a scopo di culto: Esodo 20:4-6; Deut. 5:8-10.

Ma poi, anche se il secondo comandamento fosse pur vero che facesse parte del primo, dove sta scritto che gli ordini divini in esso presentati debbano essere annullati e non rispettati? Se facesse parte del primo rimarrebbe pur sempre un comando divino da osservare in modo perenne (“non prostrarsi davanti alcune immagini e non servirle”). La Chiesa Cattolica, pur immagazzinando il secondo nel primo, non può sfuggire al fatto che così facendo, non annunciandolo al popolo e non mettendolo in pratica per niente, ammesso che non annulli un comandamento intero (come del resto accade), ne annulla comunque una parte grande del “primo” che risulta essere così importante e solenne per Dio: Esodo 20:4-6; Deut. 5:8-10.

È probabile che la prima tavola della legge portava per iscritto i primi quattro comandamenti (doveri verso Dio), e la seconda gli ultimi sei (doveri verso il prossimo), oppure cinque comandamenti per ogni tavola.

Nel decalogo di Dio, quello biblico, il secondo comandamento proibisce in modo formale e solenne il fare rappresentazioni e statue a scopo di culto, di esseri umani, angelici, ecc., di prostrarsi davanti ad esse (ovvero inginocchiarsi) e di servire loro (con altari, ceri, preghiere, venerazione e adorazione).

Il Signore ha riassunto i doveri dell’uomo verso Dio in questa parola: “Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente” (Matt. 22:36-38; Marco 12:29-30).

Questo è il primo grande comandamento e che raggruppa e riassume in sé i primi quattro comandamenti del decalogo, che sono in riferimento alla devozione e adorazione dovuta a Dio. Egli ha pure riassunto i doveri dell’uomo verso il prossimo in: “Ama il tuo prossimo come te stesso” (Matt. 22:39; Marco 12:31). Questo è il secondo grande comandamento e che raggruppa e riassume in sé gli ultimi sei comandamenti del decalogo, che sono in riferimento al rispetto e l’amore verso il prossimo.

Re: I 10 comandamenti

Inviato: martedì 10 novembre 2009, 18:29
da Venerabile Beda
La classificazione di sant'Agostino, a cui tu giustamente ti riferisci, oltre ad essere assolutamente corretta sul piano biblico, e sul piano teologico, lo è anche dal punto di vista grammaticale, sintattico... basta fare un po' di analisi logica e analisi del periodo...

Dio allora pronunciò tutte queste parole:
«Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla condizione di schiavitù: non avrai altri dèi di fronte a me. Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, ma che dimostra il suo favore fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandi.
Il "Non ti farai idolo", è una consecutiva negativa subordinata alla principale...
Non è una proposizione indipendente...
«Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla condizione di schiavitù: non avrai altri dèi di fronte a me.
Questa è la principale!


Il "Perché io, il Signore", è una consecutiva affermativa subordinata alla principale...

A livello logico, è evidente che si tratta dello stesso argomento, che poi viene cambiato da un'altra principale indipendente:

Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non lascerà impunito chi pronuncia il suo nome invano.

Qui non siamo a livello di Bibbia e Teologia, ma a livello di sintassi italiana...
Ovviamente, bisognerebbe fare riferimento ai testi originali, ma si presume che nessuno avesse interesse a cambiare una consecutiva con una principale (a che pro???)...

Se questo non bastasse, quella che tu qualifichi come classificazione cattolica, è anche classificazione ortodossa, anglicana, e di altre chiese protestanti...

E siccome si tratta di Antico Testamento, è la stessa classificazione che adottano gli ebrei...

Nonché gli islamici, nei limiti in cui gli islamici "seguono" i 10 comandamenti...

Quindi delle 2 l'una... o tutto il mondo da più di 20 secoli, ha preso una cantonata colossale, e solo l'1% è riuscito a trovare la classificazione corretta, (mai messa in discussione in più di 20 secoli, perché non ci sono le basi), o è questo 1% che ha preso una cantonata colossale...

Se non altro per motivi statistici, è più facile che abbia sbagliato l'1%, specie se si tratta di quell'1%, avvezzo a seguire la Bibbia in modo letterale...



Considerati i nomi dei filologi e dei linguisti laici che collaborano (o hanno collaborato) al testo della CEI, ogni dubbio viene fugato...

La revisione letteraria del testo della CEI, è stata effettuata a suo tempo da Giacomo Devoto, uno dei più grandi linguisti della lingua Italiana... In barba al cognome, mi pare che sia anche ateo...

Non sono per la verità, informato sugli ultimi studiosi della nuova traduzione, ma di solito, si chiama gente molto competente sul piano linguistico, anche atea...

Re: I 10 comandamenti

Inviato: martedì 10 novembre 2009, 18:38
da Juda87
No a dire la verità nella tradizione ebraica la suddivisione dei comandamenti è uguale a quella che ho fatto io prima...col divieto di fare immagini scolpite a scopo di culto ecc come secondo comandamento...