Il crocifisso secondo i cristiani-evangelici
Inviato: sabato 7 novembre 2009, 19:50
Un saluto a tutti... :) volevo esprimere anche io un parere sulla questione del crocifisso. Ormai non si parla d'altro ultimamente...dunque mi adeguo anche io al discorso^^ Bhe io parlo da cristiano evangelico, dunque per quanti di voi ci conoscono sapranno anche che rifiutiamo categoricamente tale simbolo che è sempre stato il simbolo solo ed unicamente del Cattolicesimo (intendo il crocifisso! non la croce...).
Spiegare il perché in Italia deve sparire il “crocifisso” dai muri degli uffici pubblici, è cosa complessa che richiede un’articolata disquisizione dottrinale, teologica e giuridica.
Comunque sia senza addentrarmi nei particolari della fede ecc...penso che se la Chiesa Cattolica vuole continuare a tenere il crocifisso nelle sue chiese, faccia pure. Nessuno può o deve impedirglielo: è un fatto intoccabile di libertà di tutte le confessioni religiose di credere a ciò che vogliono, nel rispetto della legge. Ma è assolutamente intollerabile che una religione imponga un suo simbolo in un ambito statale, alla vista di tutti i cittadini cattolici e non cattolici, in un ambito cioè che sta al di fuori della sua competenza confessionale...
Imporre il crocifisso a tutti i cittadini è già in se stesso un atto di intolleranza, perché si invade un campo (quello statale) che non è di pertinenza di nessuna Chiesa in particolare a meno che non vogliamo definire “confessione religiosa” anche la Democrazia Cristiana o un partito al governo! Un partito politico, sia pure di maggioranza, non può imporre a tutti i cittadini un simbolo di una religione perché risulterebbe odioso a quanti non appartengono a quel partito o a quella religione. Ci ritroveremmo di nuovo a confondere il trono con l’altare, esattamente come succede nei paesi musulmani dove l’Islam e il Corano sono obbligatori per tutti...
È inutile prendersela con i paesi islamici, se poi in Italia, la Chiesa Cattolica fa la stessa cosa.
Dunque io non mi batto perché la Chiesa Cattolica tolga il suo crocifisso (non lo farebbe mai!) ma mi batto per un pluralismo religioso “in ambito statale”, perché è lo Stato la causa di questa ingiustizia. È lo Stato che deve rimuoverlo.
Avere fede è importante e non è un crocifisso che ci impedisce di credere nell’Evangelo, ma è altrettanto importante essere solidali con quei credenti che si sentono “offesi e scandalizzati” nel vedere sempre e dovunque, davanti ai loro occhi, un idolo pagano, ogni qualvolta entrano in un ufficio pubblico.
Sarebbe la stessa cosa se un partito di maggioranza imponesse il suo simbolo vincente (per es. lo scudo crociato...o falce e martello) in tutti gli uffici pubblici. Che penserebbero gli iscritti e i votanti degli altri partiti? Che lo Stato appartiene alla maggioranza piuttosto che a tutti?
Se noi non siamo di questo mondo, come ci ricorda L’Evangelo, non significa che ci sta bene che questo mondo vada a rotoli o allo sfascio. Sforziamoci di dare un contributo di giustizia, di onestà, di sapienza, di uguaglianza, ecc.: Basta infatti un po’ di sale per insaporire una pietanza, ma se il sale diventerà insipido?
Sia allora questa, una testimonianza verace, contro l’idolatria e contro la ri-cattolicizzazione dello Stato, divenuto laico nel 1987. Non dimentichiamoci che il crocifisso, finora ha fatto comodo anche per raccogliere voti.
Il “crocifisso” dunque è un idolo, e, se non lo era, lo è diventato e chi lo difende, evidentemente, non ha con Dio una comunione spirituale da vero credente: quello che vuole Gesù è l’abbandono della natura del vecchio uomo, egoista e peccatore e la rinascita spirituale in una nuova creatura in Lui (Giovanni 3:2-5).
Se realizziamo questa condizione, vedremo che ogni immagine commemorativa risulterà completamente inutile ed insignificante, perché Gesù sarà sempre presente nel cuore e nella mente.
Spiegare il perché in Italia deve sparire il “crocifisso” dai muri degli uffici pubblici, è cosa complessa che richiede un’articolata disquisizione dottrinale, teologica e giuridica.
Comunque sia senza addentrarmi nei particolari della fede ecc...penso che se la Chiesa Cattolica vuole continuare a tenere il crocifisso nelle sue chiese, faccia pure. Nessuno può o deve impedirglielo: è un fatto intoccabile di libertà di tutte le confessioni religiose di credere a ciò che vogliono, nel rispetto della legge. Ma è assolutamente intollerabile che una religione imponga un suo simbolo in un ambito statale, alla vista di tutti i cittadini cattolici e non cattolici, in un ambito cioè che sta al di fuori della sua competenza confessionale...
Imporre il crocifisso a tutti i cittadini è già in se stesso un atto di intolleranza, perché si invade un campo (quello statale) che non è di pertinenza di nessuna Chiesa in particolare a meno che non vogliamo definire “confessione religiosa” anche la Democrazia Cristiana o un partito al governo! Un partito politico, sia pure di maggioranza, non può imporre a tutti i cittadini un simbolo di una religione perché risulterebbe odioso a quanti non appartengono a quel partito o a quella religione. Ci ritroveremmo di nuovo a confondere il trono con l’altare, esattamente come succede nei paesi musulmani dove l’Islam e il Corano sono obbligatori per tutti...
È inutile prendersela con i paesi islamici, se poi in Italia, la Chiesa Cattolica fa la stessa cosa.
Dunque io non mi batto perché la Chiesa Cattolica tolga il suo crocifisso (non lo farebbe mai!) ma mi batto per un pluralismo religioso “in ambito statale”, perché è lo Stato la causa di questa ingiustizia. È lo Stato che deve rimuoverlo.
Avere fede è importante e non è un crocifisso che ci impedisce di credere nell’Evangelo, ma è altrettanto importante essere solidali con quei credenti che si sentono “offesi e scandalizzati” nel vedere sempre e dovunque, davanti ai loro occhi, un idolo pagano, ogni qualvolta entrano in un ufficio pubblico.
Sarebbe la stessa cosa se un partito di maggioranza imponesse il suo simbolo vincente (per es. lo scudo crociato...o falce e martello) in tutti gli uffici pubblici. Che penserebbero gli iscritti e i votanti degli altri partiti? Che lo Stato appartiene alla maggioranza piuttosto che a tutti?
Se noi non siamo di questo mondo, come ci ricorda L’Evangelo, non significa che ci sta bene che questo mondo vada a rotoli o allo sfascio. Sforziamoci di dare un contributo di giustizia, di onestà, di sapienza, di uguaglianza, ecc.: Basta infatti un po’ di sale per insaporire una pietanza, ma se il sale diventerà insipido?
Sia allora questa, una testimonianza verace, contro l’idolatria e contro la ri-cattolicizzazione dello Stato, divenuto laico nel 1987. Non dimentichiamoci che il crocifisso, finora ha fatto comodo anche per raccogliere voti.
Il “crocifisso” dunque è un idolo, e, se non lo era, lo è diventato e chi lo difende, evidentemente, non ha con Dio una comunione spirituale da vero credente: quello che vuole Gesù è l’abbandono della natura del vecchio uomo, egoista e peccatore e la rinascita spirituale in una nuova creatura in Lui (Giovanni 3:2-5).
Se realizziamo questa condizione, vedremo che ogni immagine commemorativa risulterà completamente inutile ed insignificante, perché Gesù sarà sempre presente nel cuore e nella mente.