Missione e gemellaggio
Regole del forum
Primo: Nessuno deve dire alcunché contro Dio.
Secondo: Si può criticare la Chiesa, ma non la Scrittura.
Terzo: Non si offendono gli utenti del Forum.
Quarto: Ognuno è libero di esprimere le proprie idee nel rispetto degli altri.
Quinto: Tenere presente che per alcune persone Dio non è un optional.
Sesto: L'Amministratore agisce con autorevolezza.
Settimo: "Non condivido le tue idee, ma morirei perché tu le possa esprimere".
Ottavo: Non si fanno questioni personali, per le diverse idee espresse.
Primo: Nessuno deve dire alcunché contro Dio.
Secondo: Si può criticare la Chiesa, ma non la Scrittura.
Terzo: Non si offendono gli utenti del Forum.
Quarto: Ognuno è libero di esprimere le proprie idee nel rispetto degli altri.
Quinto: Tenere presente che per alcune persone Dio non è un optional.
Sesto: L'Amministratore agisce con autorevolezza.
Settimo: "Non condivido le tue idee, ma morirei perché tu le possa esprimere".
Ottavo: Non si fanno questioni personali, per le diverse idee espresse.
Missione e gemellaggio
"Vedere oltre"
È così che vent'anni fa comincia dall'intuizione di 2 vescovi, uno della diocesi di Noto (la mia) e uno del Congo, il gemellaggio tra due diocesi.
Nonostante non ci fossero punti fermi, risultati immediati, pubbliche gratificazioni.
Il loro coraggio è stato quello di gettare le basi di un incontro che, nella migliore delle ipotesi, avrebbe consentito un "cammino" delle due comunità gemelle anche oltre il tempo del loro personale mandato: e così è stato. Lo "spirito del gemellaggio" fu abbracciato dai loro successori senza esitazione, senza maggiori interrogativi, semplicemente nella Fede. Per questo dobbiamo essere grati a questi Pastori, Padri del gemellaggio, se oggi, nello spirito per mezzo di loro instaurato, si cominciano ad intravedere i frutti concreti del cammino delle due comunità gemelle, se oggi esistono realmente due comunità gemelle, la Diocesi di Noto e la Diocesi di Butembo - Beni.
Il resistere all'esigenza di immaginare risultati immediati come conseguenza del nostro "intervento"; il pensare che nei disegni del Signore possa anche esserci una risposta di "lungo periodo"; il sentirsi parte viva di una Comunità intimamente legata ad un'altra, anche se a migliaia di chilometri di distanza, che è pronta ad accoglierci ogni volta con sconfinato entusiasmo, con il calore della vera festa. La festa di due Comunità che si sono incontrate e che non si vogliono più perdere.
da vent'anni quindi la mia Diocesi è gemellata con Butembo Beni, quasi ogni parrocchia della mia Diocesi è gemellata con una parrocchia di Butembo-Beni.
Io dal 1995 vivo la missione, prima dall'esperienza di mio marito che va per ben 2 volte prima di me e poi dal vivo quasi ogni anno.
Non voglio dilungarmi stasera, però vi racconterò, se siete interessati, strada facendo un po' delle mie esperienze anche attraverso la mia testimonianza.
Oggi non potevo fare a meno di scrivere qualcosina, è una giornata troppo importante per me e per tutti coloro che hanno a cuore la missione.
È così che vent'anni fa comincia dall'intuizione di 2 vescovi, uno della diocesi di Noto (la mia) e uno del Congo, il gemellaggio tra due diocesi.
Nonostante non ci fossero punti fermi, risultati immediati, pubbliche gratificazioni.
Il loro coraggio è stato quello di gettare le basi di un incontro che, nella migliore delle ipotesi, avrebbe consentito un "cammino" delle due comunità gemelle anche oltre il tempo del loro personale mandato: e così è stato. Lo "spirito del gemellaggio" fu abbracciato dai loro successori senza esitazione, senza maggiori interrogativi, semplicemente nella Fede. Per questo dobbiamo essere grati a questi Pastori, Padri del gemellaggio, se oggi, nello spirito per mezzo di loro instaurato, si cominciano ad intravedere i frutti concreti del cammino delle due comunità gemelle, se oggi esistono realmente due comunità gemelle, la Diocesi di Noto e la Diocesi di Butembo - Beni.
Il resistere all'esigenza di immaginare risultati immediati come conseguenza del nostro "intervento"; il pensare che nei disegni del Signore possa anche esserci una risposta di "lungo periodo"; il sentirsi parte viva di una Comunità intimamente legata ad un'altra, anche se a migliaia di chilometri di distanza, che è pronta ad accoglierci ogni volta con sconfinato entusiasmo, con il calore della vera festa. La festa di due Comunità che si sono incontrate e che non si vogliono più perdere.
da vent'anni quindi la mia Diocesi è gemellata con Butembo Beni, quasi ogni parrocchia della mia Diocesi è gemellata con una parrocchia di Butembo-Beni.
Io dal 1995 vivo la missione, prima dall'esperienza di mio marito che va per ben 2 volte prima di me e poi dal vivo quasi ogni anno.
Non voglio dilungarmi stasera, però vi racconterò, se siete interessati, strada facendo un po' delle mie esperienze anche attraverso la mia testimonianza.
Oggi non potevo fare a meno di scrivere qualcosina, è una giornata troppo importante per me e per tutti coloro che hanno a cuore la missione.
- Mard62
- Veterano del Forum
- Messaggi: 1138
- Iscritto: domenica 5 ottobre 2008, 0:32
- Località: Tarquinia VT
Re: Missione e gemellaggio
Cara Mary , sarei veramente felice se tu raccontassi qualche esperienza, sarebbe per noi un arricchimento.
Mard62
Che tutti siano "uno"... affinché il mondo creda.
Che tutti siano "uno"... affinché il mondo creda.
-
- Veterano del Forum
- Messaggi: 1947
- Iscritto: venerdì 3 ottobre 2008, 19:35
Re: Missione e gemellaggio
che bello quello che hai scritto, Mary! È molto bello che la tua parrocchia faccia questo gemellaggio! Sono molto curioso ed interessato a leggere quant'altro avrai da scrivere, su questo gemellaggio, le tue sensazioni...
- Mariella
- Veterano del Forum
- Messaggi: 2070
- Iscritto: venerdì 3 ottobre 2008, 19:35
- Località: Sicilia
- Contatta:
Re: Missione e gemellaggio
Mary la mia diocesi, che è anche la tua, è gemellata con la diocesi di Butembo-Beni e la mia parrocchia è gemellata con la parrocchia di Manguredjipa. Quest'ultima è molto disastrata, forse la più disastrata di tutte le parrocchie della diocesi.
Dovete sapere che quando una delegazione della nostra parrocchia partì, nel 2004, alla volta di Manguredjipa non riuscì a proseguire il viaggio, c'erano i ribelli e la guerra. Il vescovo ritenne opportuno, per la loro incolumità, che non andassero.
L'anno scorso sono ripartiti e finalmente sono arrivati alla meta che tanto desideravano. L'accoglienza è stata tanta, così come la gioia di tutta la popolazione, ma la realtà che c'è è allucinante... case-non case, strade-non strade...
Dovete sapere che quando una delegazione della nostra parrocchia partì, nel 2004, alla volta di Manguredjipa non riuscì a proseguire il viaggio, c'erano i ribelli e la guerra. Il vescovo ritenne opportuno, per la loro incolumità, che non andassero.
L'anno scorso sono ripartiti e finalmente sono arrivati alla meta che tanto desideravano. L'accoglienza è stata tanta, così come la gioia di tutta la popolazione, ma la realtà che c'è è allucinante... case-non case, strade-non strade...
Re: Missione e gemellaggio
Lettera di un sacerdote congolese e vice parroco nella parrocchia della nostra carissima Mariella.
Non immaginate quanto sia importante la visita dei fratelli
"Un sogno finalmente diventato realtà», così hanno esclamato alcuni miei fratelli di Manguredjipa all'arrivo del nostro gruppo del SS. Crocifisso in Rosolini. Quanto grande è stata la gioia e la gratitudine di tutti i parrocchiani di Manguredjipa, non potete immaginare quanto sia importante per loro ricevere la visita dei gemelli, e conoscono bene quanti sacrifici comporti per chi vive in occidente adattarsi alle condizioni di vita del Congo.
Molti desideravano che la visita dei gemelli di Rosolini non finisse, qualcuno mi ha sussurrato: “ci hanno mostrato con i fatti quanto fosse sincero e profondo il loro amore per noi, hanno rischiato con noi e condiviso la nostra situazione di vita parrocchiale, pastorale e spirituale”. Hanno espresso il desiderio che la prossima visita duri di più anche per visitare tutti i settori. Tutti ricordavano la prima visita durante i momenti difficili dell'occupazíone dei may?may.
Incredibíle ma vero, mi dicevano i ragazzi di Manguredjipa nello stupore e nell'allegria. Alla celebrazione della Domenica, la meraviglia si manifestava con le danze, ì canti e il sorriso da parte di tutti, soprattutto i bambini che alla nostra partenza abbiamo visto anche piangere.
È doveroso da parte mia ringraziare per i doni che i fratelli della nostra Parrocchia del SS. Crocifisso hanno mandato: le medicine, le macchine da cucire che sono servite anche per realizzare i vestiti del centenario dell'evangelizzazione della diocesi, le vesti e la suppellettile per la Liturgia, la motosega, ma soprattutto esprimo tutta la mia gratitudine per l'acquedotto; vedere l'acqua scorrere da una montagna all'altra, bere l'acqua pura e fresca è semplicemente meraviglioso. I malati, gli infermieri e la popolazione tutta mi dicevano: sentiamo la vita scorrere dentro di noi perché “l’acqua è vita!".
Interessante è stata anche la visita alle strutture sanitarie.
Affido al Signore e alla Madonna l’amore e le opere che ognuno di noi ha potuto fare per questi nostri fratelli.
Grazie dì cuore.
Roberto Masinda,
sacerdote di Butembo Beni in servizio pastorale a Rosolínì
Non immaginate quanto sia importante la visita dei fratelli
"Un sogno finalmente diventato realtà», così hanno esclamato alcuni miei fratelli di Manguredjipa all'arrivo del nostro gruppo del SS. Crocifisso in Rosolini. Quanto grande è stata la gioia e la gratitudine di tutti i parrocchiani di Manguredjipa, non potete immaginare quanto sia importante per loro ricevere la visita dei gemelli, e conoscono bene quanti sacrifici comporti per chi vive in occidente adattarsi alle condizioni di vita del Congo.
Molti desideravano che la visita dei gemelli di Rosolini non finisse, qualcuno mi ha sussurrato: “ci hanno mostrato con i fatti quanto fosse sincero e profondo il loro amore per noi, hanno rischiato con noi e condiviso la nostra situazione di vita parrocchiale, pastorale e spirituale”. Hanno espresso il desiderio che la prossima visita duri di più anche per visitare tutti i settori. Tutti ricordavano la prima visita durante i momenti difficili dell'occupazíone dei may?may.
Incredibíle ma vero, mi dicevano i ragazzi di Manguredjipa nello stupore e nell'allegria. Alla celebrazione della Domenica, la meraviglia si manifestava con le danze, ì canti e il sorriso da parte di tutti, soprattutto i bambini che alla nostra partenza abbiamo visto anche piangere.
È doveroso da parte mia ringraziare per i doni che i fratelli della nostra Parrocchia del SS. Crocifisso hanno mandato: le medicine, le macchine da cucire che sono servite anche per realizzare i vestiti del centenario dell'evangelizzazione della diocesi, le vesti e la suppellettile per la Liturgia, la motosega, ma soprattutto esprimo tutta la mia gratitudine per l'acquedotto; vedere l'acqua scorrere da una montagna all'altra, bere l'acqua pura e fresca è semplicemente meraviglioso. I malati, gli infermieri e la popolazione tutta mi dicevano: sentiamo la vita scorrere dentro di noi perché “l’acqua è vita!".
Interessante è stata anche la visita alle strutture sanitarie.
Affido al Signore e alla Madonna l’amore e le opere che ognuno di noi ha potuto fare per questi nostri fratelli.
Grazie dì cuore.
Roberto Masinda,
sacerdote di Butembo Beni in servizio pastorale a Rosolínì