Angolo di cielo

A volte mi domando, sono da considerarsi come se fosse Dio in persona a parlare o con tutto il rispetto per il sacerdozio sono da considerare come semplici consigli di un uomo di fede?

Perché riguardo al nocciolo del sacramento è secondo la dottrina cattolica che in quel momento è come se avessimo Gesù di fronte ma questo vale anche per esempio per i consigli che dà il confessore?

Non so se mi spiego...

Penso sia capitato a molti ad un certo punto di rendersi conto di non avere, volontariamente o involontariamente, messo in pratica i consigli ricevuti in una precedente Confessione. Ed è dunque bene correre ai ripari nel momento in cui ci si ricorda anche se magari sono nel frattempo avvenute nuove Confessioni con altri preti che hanno dato consigli diversi e talvolta un po' contrastanti?

Sicuramente l'ideale sarebbe confessarsi sempre dallo stesso prete però non sempre è possibile...

Anch'io mi sono posta spesso questo quesito, sono arrivata alla conclusione che il consiglio generico di pregare per la persona che ti deve confessare è sempre valida e poi se il prete non ti conosce deve invocare lo Spirito Santo che dovrebbe dargli il consiglio da dare al penitente, se poi lui volontariamente e/o arbitrariamente lo modifica, questo è un problema della sua coscienza.
Ricordo che una volta un sacerdote in confessione mi disse: ..........io ti dico questo ma non so neanche perché, il suo consiglio non poteva essere più mirato, pur senza conoscermi lui era docile alla voce dello Spirito Santo.

Il metro è sempre il Vangelo...

Se qualcuno, in particolare un sacerdote, dice cose consone al Vangelo, fai quello che ti dice...
Se ti dicesse cose contrarie al Vangelo, ignoralo, e segui il Vangelo...


"Ve lo abbiamo già detto e ora ve lo ripeto: se anche noi stessi (quindi gli apostoli, quindi i vescovi, i sacerdoti), o un angelo dal Cielo, vi predicasse un Vangelo diverso, da quello che noi (gli apostoli) vi abbiamo predicato, sia anatema".... (san Paolo)...

Diciamo che io mi riferisco non tanto ai consigli evangelici riguardo a norme di comportamento generale ma più che altro a consigli pratici riguardo alla vita di tutti i giorni riguardo a comportamenti che secondo il Vangelo non sono peccato ma, parlando in generale, non è nemmeno peccato non farli in quanto si tratta non di rado di cose di secondaria importanza cioè che non riguardano i 10 comandamenti e non sono nemmeno contemplate nella Scrittura poiché alcune realtà e questioni attuali un tempo non esistevano oppure si tratta di situazioni personali e quindi molto soggettive

In tal caso, tenendo in considerazione il consiglio dato, fai quello che ritieni giusto in coscienza...
Quello che ritieni giusto, non quello che ti conviene... perché spesso confondiamo le 2 cose... e quello che è giusto, non coincide con quello che conviene...