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Re: Il sacerdote

Inviato: mercoledì 22 luglio 2009, 9:42
da Lola
Veramente bello Miriam....

Re: Il sacerdote

Inviato: giovedì 23 luglio 2009, 17:55
da Mary
Miriam è un testo stupendo, se non ci fossero i sacerdoti saremmo persi! [k-bravo]

Re: Il sacerdote

Inviato: giovedì 23 luglio 2009, 18:08
da Spinna

"Se è santo, lo ignoriamo;
se è mediocre, lo disprezziamo.
Se è generoso, lo sfruttiamo;
se è "interessato", lo critichiamo.
Se siamo nel bisogno, lo assilliamo;
se vengono meno le necessità,
lo dimentichiamo.

E solo quando ci sarà sottratto comprenderemo
quanto ci fosse indispensabile e caro."

Grazie Miriam, manderò questo testo al mio caro, insostituibile e amatissimo d.M.

Re: Il sacerdote

Inviato: mercoledì 12 agosto 2009, 8:08
da Mary
"Il sacerdote"
di M. Maddalena Marcucci

Il sacerdote, un altro Cristo



“Padre, voglio che anche quelli che mi hai dato siano con me dove sono io” (Cf. Gv 17, 24).

“Rimanete in me e io in voi” (cf. Gv 15, 4). “Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato”
(cf. Gv 15, 7).

Il sacerdote è detto servo di Dio, uomo di Dio. Ma in realtà non è solo di Dio, è anche nostro. Ognuno può dire del ministro di Dio: è mio, mi serve, ho bisogno di lui, non posso prescindere da lui. È l’uomo sopra tutti gli uomini. Non c’è titolo né grandezza pari a lui.

“Non c’è niente di più grande sulla terra di un santo sacerdote”, diceva Pio XII. Lui solo è necessario. Si può vivere senza titoli, senza ricchezze, senza poteri; senza il sacerdote, no. Abbiamo bisogno di lui al primo nostro ingresso nel mondo per ottenere la vita della grazia. Lui ha il potere di aprire la fonte della grazia per farla scorrere su di noi, per rigenerarci e unirci alla Vita divina.

Giunto il tempo di nutrirci del pane dei forti, è lui che ci prepara a sederci alla mensa dei figli di Dio. È il servo di Colui che fa risuonare vive le sue parole: “Lasciate che i bambini vengano a me” (cf. Mc 10, 14).

Aprendoci noi alla vita nella pericolosa epoca della giovinezza, lui raddoppia le sue cure, veglia a che non cadiamo, e se cadiamo, col cuore oppresso dal dolore come il buon Pastore, egli va in cerca di noi pecorelle smarrite; e quanti mezzi, diretti e indiretti, mette in atto per ricondurci all’ovile! Lui – solo lui – può levare la mano per perdonarci i peccati, riabilitarci con somma delicatezza, per non ferirci e umiliarci. Con quanto affanno egli corre dietro le povere anime traviate fino a raggiungerle!

Questi sono i veri amici che non possono tradirci, perché, come dice s. Pietro, sono eletti. “Voi siete la stirpe eletta, il sacerdozio regale, la nazione santa” (cf. 1 Pt 2, 9). Domanda il Profeta: “Signore, chi abiterà nella tua tenda?”. E risponde: “Colui che cammina senza colpa, agisce con giustizia e parla lealmente” (cf. Sal 14, 1-2).

Questo è il sacerdote, che vive all’ombra del tabernacolo e fa opere di giustizia nel dare a Dio ciò che gli è dovuto – le anime – e liberandole dal peccato, la maggiore delle ingiustizie.

La sincerità è virtù eminentemente sacerdotale. Il sacerdote deve dire sempre la verità, anche se si rende odioso. Nessun fine umano può indurlo a tradire la verità… È irremovibile, come la roccia su cui poggia Gesù, verità eterna. Quanto belle, quanto grandi, quanto soprannaturali sono le mire, le aspirazioni di un sacerdote che, appena consacrato, possiede in tutta la sua purezza la pienezza della grazia sacerdotale per esercitare il suo sublime ministero!

Che cosa è il sacerdote lo esprimono anche le parole che il vescovo rivolge agli ordinandi: “Rendetevi conto di quello che fate; guardate ciò che avete fra le mani; celebrate il mistero della morte del Signore; fate morire in voi tutti i vizi e le concupiscenze. Il vostro insegnamento sia medicina per il popolo di Dio; il profumo della vostra vita sia il gaudio della Chiesa di Cristo, affinché, con la predicazione e con l’esempio, edifichiate la casa, cioè la famiglia di Dio”. Gesù ottenne loro, con la sua preghiera, questa grazia: “Padre Santo, custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato… Consacrali nella verità” (cf. Gv 17, 11.17).

Davanti a lui si inchinano il cielo e la terra. Nessun angelo né santo chiama Gesù, e questo gli ubbidisce, come al sacerdote nella santa Messa. Per questo, solo lui è l’unico uomo necessario e superiore a tutti.

È lui che benedice l’amore degli sposi perché sia santo e formi le famiglie. È lui che nell’ora suprema prepara l’anima all’ultimo combattimento dandole, come viatico, il Corpo del Signore e purifica i suoi sensi con la santa unzione, per la visione eterna del sommo Bene.

Dobbiamo venerarlo e amarlo come rappresentante di Dio, con i suoi poteri di perdonare i peccati, illuminare nei dubbi, dare e aumentare la grazia all’anima nostra e salvarla. Si tratta di anime immortali. Per questo, il Ministro di Dio non riposa, né di giorno né di notte; lavora, studia i mezzi, si sacrifica. Vedendo un sacerdote, si può ripetere ciò che disse s. Giovanni Battista vedendo Gesù: “Ecco l’Agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo!” (cf. Gv 1, 29).

Per l’operaio della vigna del Signore non c’è riposo in questo lavoro di un giorno dopo l’altro, fin quando risuonerà la chiamata del Divino vignaiuolo che gli dirà: “Servo buono e fedele… prendi parte alla gioia del tuo padrone” (cf. Mt 25, 21).

Re: Il sacerdote

Inviato: lunedì 7 settembre 2009, 9:22
da Mary
Padre nostro per ottenere santi sacerdoti

Padre nostro che sei nei cieli, Tu hai promesso di non lasciarci orfani (Gv 14,18). Continua ad essere presente in mezzo a noi nella persona di ministri santi e santificatori.

Sia santificato il tuo nome mediante il ministero dei sacerdoti che, rivestiti del sacerdozio di Cristo, ti facciano conoscere ed amare da tutti i popoli.

Venga il tuo regno, regno di verità e di vita, regno di santità e di grazia, regno di giustizia, di amore e di pace, perché tutte le creature, liberate dalla schiavitù della corruzione, possano partecipare alla gloriosa libertà dei tuoi figli (Rom 8,21)

Sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra. Tu vuoi che “tutti gli uomini siano salvi e giungano alla conoscenza della verità” (1 Tim 2,4). Continua a mandare alla tua Chiesa i ministri che insegnino agli uomini le verità che sono via al cielo.

Dacci oggi il nostro pane quotidiano. Non lasciar mai mancare chi spezzi il pane del Vangelo, alimento del corpo e dello spirito e apra a noi i tesori della vita divina.

Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori. Tu hai dato agli apostoli il potere di rimettere i peccati (Gv 20,23): manda alla tua Chiesa sacerdoti che, con il Sacramento della Penitenza, riconciliano i peccatori con Dio e con la Chiesa.

Non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Perdona le nostre colpe, allontana da noi i meritati castighi e fa che, per la predicazione dei tuoi ministri, ogni uomo ascolti la tua voce che chiama ad amare e a fare il bene e a fuggire il male. Così sia!