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Re: Progettare la vita con Dio

Inviato: martedì 30 giugno 2009, 0:13
da Ichthys
Ciao a tutti,
mi trovo in un periodo particolare del mio cammino spirituale, nel quale ho un atteggiamento molto critico di fronte alle mie credenze cristiane e a tutte quelle idee alle quali ho creduto ciecamente come se fossero innate...
vorrei solamente fare una piccola provocazione...ecco, si parla di mettere Dio al primo posto nella vita, ed è infatti l'elemento fondante della religiosità cristiana...qualcuno di voi ha detto che la famiglia, l'amore ecc. sono obiettivi per così dire secondari rispetto alla tensione verso Dio. Io però vi chiedo...dentro di voi chi amate di più? Per chi sareste pronti a sacrificarvi senza battere ciglia? Per un Dio che non conoscete sensibilmente o per le persone che amate e che quotidianamente rendono felice nel bene e nel male la vostra esistenza? Credo che molti di voi nel proprio profondo preferirebbero rinnegare Dio piuttosto che perdere un proprio caro, e che tutto sommato ancora più nel profondo ritengano che sia la cosa più giusta da fare nonostante non ci sia stato insegnato così. Insomma...siamo davvero convinti che sia giusto dare secondaria importanza alle persone in carne ed ossa in favore di un'entità incorporea, per quanto buona crediamo che sia? Fatemi sapere come la pensate voi :-)

Re: Progettare la vita con Dio

Inviato: martedì 30 giugno 2009, 1:28
da Venerabile Beda
Non tutti la pensano e la vivono esattamente così...
Sì, certo, Dio è al primo posto, anzi, al di sopra della classifica... ma personalmente la penso come san Giovanni apostolo, che appunto nelle sue lettere scrive:

"Chi non ama il fratello che vede, non può amare Dio che non vede" (citazione non testuale).

Scindere queste realtà a mio avviso è sbagliato...
l'amore delle persone, se vero, è una proiezione e un'estensione dell'amore di Dio...
Il Cristianesimo, è la Religione del Verbo che diventa carne, non che rimane Parola...
Diviene un fatto, visibile, palpabile...
Non una mistica pseudofilosofica alla stregua degli gnostici...
Chi non ama il prossimo, non ama Dio.
Questo è certo.
Ma non vale, la reciproca. C'è chi si illude di amare Dio, ma non ama il prossimo... per questo si illude...
Un grande autore di musica sacra moderna e contemporanea, musicando la parabola del buon samaritano scrive, a proposito del sacerdote che non aiuta:
Scendeva da Gerusalemme,
anche un sacerdote, passò per quella via,
lo vide ma non si fermò...
Pensò: "Il mio Dio mi aspetta, un altro si fermerà,
io pregherò per lui, e Dio lo aiuterà",
e lo lasciò per terra, nudo e malandato...
il Dio che lui cercava, l'aveva oltrepassato...
Questo non è Cristianesimo...
Il Cristiano, se può, prima agisce, e se non può fare altro... prega...
Ma tutti noi siamo soliti fare così...
Tutti in India dissero di quei poveri: "Qualcuno dovrebbe aiutarli"... solo madre Teresa lo fece...

Ma andiamo più in profondità...

Il Cristianesimo dice: "Ama il prossimo tuo come te stesso"... non dice "amate gli altri"... dice "ama il tuo prossimo"...
Abbiamo delle priorità verso i vicini... dopo, se possiamo, anche per i lontani...
Ma il nostro prossimo, sarà il marito, la moglie, il figlio, l'amico ecc...
Sono queste le persone che Dio ha messo nella nostra vita, e devono avere la priorità, che non significa esclusività, ma priorità deve essere...

Fatta questa lunga premessa, a mio avviso necessaria... ci possono essere dei momenti nella vita, in cui Dio a qualcuno dice: "Chi butti dalla torre?"...
E lì Dio, non vuole sentire ragioni...
O lo metti al primo posto, o sei fuori! Senza se e senza ma.
"Mi spiace dirlo", ma io sono d'accordissimo con Lui.
Però queste ipotesi, sono più uniche che rare...
Generalmente, Dio ci mette nelle condizioni di giostrare la nostra vita, a condizione che questa vita, da noi, sia vissuta con buon senso ed equilibrio... (che non deve essere sinonimo di: credo finché non mi costa nulla, ma capire, che la realtà, spesso, presenta delle situazioni molto complesse e variegate...)

Concludendo, salvo eccezioni rare, non vedo antitesi tra l'ipotesi di amore, famiglia matrimonio e Dio... anzi vedo una netta convergenza...
Io quando vedo una bella donna, (e magari non mi limito a vederla [k-ahah] , dico: "Dio, sei un genio!").
Forse dovresti viverla con un po' più di tranquillità...

Re: Progettare la vita con Dio

Inviato: martedì 30 giugno 2009, 23:58
da Ichthys
Certo, per quanto riguarda la prima parte sono d'accordo con te e non credo che ci sia bisogno di argomentare al riguardo. Piccola domanda O.T.: quel compositore che hai citato come si chiama? grazie!
Sono d'accordo che chi non ama il prossimo non può amare Dio, credo che nel 2009 nessuno abbia una concezione magica della religiosità come la si poteva avere una volta (della serie: "mi basta andare a Messa, alla comunione, pregare e la mia anima è salva, gli altri si arrangino"). Quindi su questo non mi dilungo.
Mi volevo soffermare su due cose: la prima riguarda l'amore del prossimo come prolungamento dell'amore di Dio, senza del quale non può esistere l'amore.

Secondo questo pensiero, di conseguenza chi non crede che esista Dio, o che non lo può affermare ma nemmeno negare, come farebbe un buddhista, NON ama. Tu credi questo?

Secondo, mi pare di essermi sbagliato allora quando davo per scontato che chiunque salverebbe un proprio caro piuttosto che abiurare la propria fede.
Rispetto la tua posizione...però sinceramente mi spaventa. Io ho estremizzato volutamente perché lo ritenevo opportuno nel contesto del mio problema; si spera chiaramente che scelte di questo tipo non capitino mai. Ancora meno credo che Dio stesso possa metterci in una situazione del genere come nel tuo esempio :-), è un contesto che sfugge a qualsiasi previsione e riflessione. Ma immaginiamo una situazione più semplice. Un pazzo che minaccia di uccidere me e la mia famiglia in quanto cristiani, o peggio minaccia di uccidere la mia famiglia e lasciare me in vita. Io non ci penserei due volte a rinnegare qualsiasi cosa pur di avere la mia famiglia, e non sopravviverei al pensiero di averli perduti, e per di più essere condannato a continuare a vivere in nome di un Dio che non ho mai sentito ne veduto, e che mi è stato "insegnato". Se fossi nato al polo nord, probabilmente nemmeno mai ne avrei sentito parlare. Ma mi pare che tu faresti il mio opposto, e questo a me fa paura. Terribile sarebbe non rinnegare per paura di perdere la propria anima (quindi per egoismo). In alternativa, non rinnegare per amore verso Dio sarebbe contraddittorio perché se amare Dio è possibile amando le persone, io non posso amare le persone "condannandole", o "decidendo" la loro sorte (quando ho il potere anche di evitare loro sofferenze). Di conseguenza non posso amare Dio se cosciente di questo mi rendo "artefice" indiretto della loro fine. A voi parrà un esempio assurdo ma secondo me poi tanto non lo è...e credo che a tal proposito farebbe bene soffermarsi a pensare
Mi fermo qui...

piccola integrazione:
Riguardo al chi buttare dalla torre...ti chiedo: come fai a dire che li Dio non ammette ragioni? te ne ha mai parlato? come fai ad avere la certezza che sia la SUA vera volontà? parlo seriamente, non è in senso ironico che è posta la questione, voglio sapere da dove deriva questa tua certezza...da un bagaglio di nozioni di matrice ebraica che hai assimilato durante la vita, o è frutto di una riflessione ponderata o ancora meglio di un'esperienza mistica? grazie...

Re: Progettare la vita con Dio

Inviato: mercoledì 1 luglio 2009, 0:27
da Venerabile Beda
ichthys ha scritto:Piccola domanda O.T.: quel compositore che hai citato come si chiama? grazie!
Marcello Marrocchi



Secondo questo pensiero, di conseguenza chi non crede che esista Dio, o che non lo può affermare ma nemmeno negare, come farebbe un buddhista, NON ama. Tu credi questo?
Io non credo che chi non crede in Dio, non ama; credo che chi ama, crede in Dio, nel senso che vive Dio, consapevolmente o meno. (L'ateo che ama, vive Dio incosapevolmente, e magari lo rifiuta, però lo vive!).


Secondo, mi pare di essermi sbagliato allora quando davo per scontato che chiunque salverebbe un proprio caro piuttosto che abiurare la propria fede.
Questi sono casi limite... agli albori del Cristianesimo, durante le persecuzioni, molti si sono fatti uccidere per la fede, altri hanno abiurato, altri non si sono fatti beccare (catacombe)... la realtà è sempre molto più complessa..
Penso che anch'io (formalmente) rinnegherei la fede, se fosse in gioco la vita di altri... perché sono fermamente convinto, che i martiri, devono essere tali sulla propria pelle, non su quella degli altri. Diverso è il caso di una coppia di amici, o di una coppia in senso stretto (uomo e donna), o di un gruppo definito di persone, che nella loro libertà, decidono consapevolmente di farsi ammazzare per la fede... allora Ok, purché sia frutto di una libera scelta... (i primi cristiani, credo che si mettessero d'accordo preventivamente su cosa fare.... perché specie sotto Nerone, ogni momento era buono...).

Quanto al resto, credo di aver già risposto...


piccola integrazione:
Riguardo al chi buttare dalla torre...ti chiedo: come fai a dire che li Dio non ammette ragioni? te ne ha mai parlato? come fai ad avere la certezza che sia la SUA vera volontà? parlo seriamente, non è in senso ironico che è posta la questione, voglio sapere da dove deriva questa tua certezza...da un bagaglio di nozioni di matrice ebraica che hai assimilato durante la vita, o è frutto di una riflessione ponderata o ancora meglio di un'esperienza mistica? grazie...
Questi sono casi limite... rari...
è evidente che se sei innamorato di una ragazza, e senti ad es. la chiamata a farti prete... qualcuno deve essere buttato dalla torre...
Ma non era a questo che mi riferivo...

Alludevo a ipotesi più rare, uniche, che capitano a qualcuno, in qualche tempo, in qualche luogo, una volta nella vita...
Non occorrono esperienze mistiche... basta conoscere un po' la Scrittura, per sapere quanto Dio sia esigente su questo punto...
"Non avrai altro Dio all'infuori di me"...
È decisamente la cosa che tollera di meno...
(Nel deserto, Gesù vince le tentazioni, ma non manda via satana... anzi "conversa" con lui; solo quando satana gli chiede di adorarlo, Gesù tronca la discussione e lo manda via; su quel punto, non è disposto nemmeno a parlare; così almeno Matteo).

Se mettiamo qualcosa o qualcuno al di sopra di Lui...
ci sono conseguenze "uniche"...
Il primo comandamento, non è solo il primo per motivi numerali... ma anche per importanza...
Non a caso, chi si dedica a cartomanzia, spiritismo, occultismo, astrologia ecc. violando così il primo comandamento, viene abbandonato a se stesso...
Questi peccati, possono divenire l'anticamera delle possessioni diaboliche... per nessun altro peccato, ci possono essere conseguenze di questa portata (salvo il caso maggioritario, in cui si tratti di semplici truffe).
Se ci si fa un altro Dio, (e non si allude alle altre grandi religioni), si può rimanere abbandonati... sempre con un fine di bene... ma se facciamo quel tipo di peccati, obblighiamo Dio a darci uno schiaffo molto forte...

Re: Progettare la vita con Dio

Inviato: mercoledì 1 luglio 2009, 1:03
da Ichthys
Va bene, ho compreso tutto quello che mi hai detto; ora non è mia intenzione quella di fare discussione, sia chiaro, e per quanto riguarda Dio, purtroppo non ci è dato di sapere il suo pensiero riguardo a queste questioni, quindi non aggiungo altro, ne tanto meno cerco di farmi portatore del suo pensiero e vedere queste situazioni secondo la Sua ottica perché sarebbe presuntuoso.

Cambiando questione, e rimettendo tutto in discussione...
Se è possibile amare le persone e condurre quindi una vita retta...pur rifiutando Dio (anche se lo implichiamo senza rendercene conto), a che cosa ci serve Dio a questo punto? Non cerco risposte, ne pretendo di darle...voglio solo capire come vivono le altre persone queste problematiche...sono questioni che mi occupano costantemente...
Credo di non essere inopportuno con le mie domande...
Grazie.