Direzione spirituale
Regole del forum
Primo: Nessuno deve dire alcunché contro Dio.
Secondo: Si può criticare la Chiesa, ma non la Scrittura.
Terzo: Non si offendono gli utenti del Forum.
Quarto: Ognuno è libero di esprimere le proprie idee nel rispetto degli altri.
Quinto: Tenere presente che per alcune persone Dio non è un optional.
Sesto: L'Amministratore agisce con autorevolezza.
Settimo: "Non condivido le tue idee, ma morirei perché tu le possa esprimere".
Ottavo: Non si fanno questioni personali, per le diverse idee espresse.
Primo: Nessuno deve dire alcunché contro Dio.
Secondo: Si può criticare la Chiesa, ma non la Scrittura.
Terzo: Non si offendono gli utenti del Forum.
Quarto: Ognuno è libero di esprimere le proprie idee nel rispetto degli altri.
Quinto: Tenere presente che per alcune persone Dio non è un optional.
Sesto: L'Amministratore agisce con autorevolezza.
Settimo: "Non condivido le tue idee, ma morirei perché tu le possa esprimere".
Ottavo: Non si fanno questioni personali, per le diverse idee espresse.
- Miriam
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- Iscritto: venerdì 3 ottobre 2008, 20:22
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Direzione spirituale
Dialogo a tre nello Spirito
La direzione spirituale è un cammino di relazione a tre. È un servizio nella Chiesa che viene gratuitamente dato per dischiudere il cuore, la mente, la vita, di colui o colei che ne fa richiesta, all’azione evangelizzatrice dello Spirito Santo.
È pratica spirituale per discernere (leggere, capire…) ciò che lo Spirito va dicendo nell’esistenza della persona.
Cosa chiedi, Signore? Quale volontà hai su di me e sulla mia vita?
La direzione spirituale, aiuta a risvegliare nel cristiano la persona del “ Maestro interiore”, lo Spirito santo, l’unico che può dare indicazioni di vita e può liberare da quei condizionamenti e quelle censure interiori che la fanno sentire sempre giudicata; ci aiuta a manifestare sentimenti, desideri, tendenze, che affiorano nel nostro cuore e nell’immaginazione; ancora, ci aiuta a valutare, discernere e alla fine verificare le scelte della vita che si intendono compiere.
Accostarsi alla direzione spirituale è diverso che fare una chiacchierata con un prete o con qualsiasi amico disponibile, ed è anche diverso dalla confessione sacramento. Infatti, nel sacramento si tratta di remissione dei peccati, lo sguardo è rivolto al superamento del passato. Nella direzione spirituale, si cerca , con l’aiuto dello Spirito, una decisione per il futuro che attende.
L’intervento è diverso. Il perdono sacramentale dei peccati è un evento oggettivo. Non dipende dalla sensibilità del confessore, ma dalla grazia e misericordia di Dio che ti raggiunge ancor prima che tu confessi i tuoi peccati.
Nella direzione spirituale entrano in gioco vari elementi legati a fattori umani che vanno presi in considerazione in vista del cammino di fede.
Alcuni atteggiamenti
Ci sono atteggiamenti che l’accompagnato dovrà coltivare e far crescere durante il percorso, e sono:
1. La fede: Non serve solo sapere che il Signore ama, guida, sana gli uomini ecc. Colui o colei che beneficia della direzione spirituale dovrà prendere personalmente come realtà vissuta, coscienza che il Signore mi ama, mi parla, mi guida, mi guarisce, la direzione spirituale è incontro con Dio che si fa vicino per primo. Credere che il Padre, nel Figlio mediante lo Spirito, mi chiama alla comunione personale e sempre più intima con Lui e ad una missione nella Chiesa e nel mondo. Questa è la condizione che fa scattare un cammino di fede adulta, fecondo e gioioso, che passa attraverso la mediazione della direzione spirituale. Su questa certezza si sviluppa l’atteggiamento di fiducia verso colui che accompagna nella guida, al quale sottoporre i propri “vissuti” affinché siano raggiunti e guardati dallo e nello Spirito.
2. L’umiltà: Nell’esporre i propri vissuti, l’accompagnato può provare un po’ di imbarazzo, specialmente le prime volte. L’imbarazzo, molto spesso è condito dalla paura di essere giudicati e nello stesso tempo anche dall’orgoglio che non permette di dimostrarsi anche deboli con i nostri difetti e incertezze. L’imbarazzo minaccia l’esposizione umile, sincera, leale e trasparente del vissuto, questo può rendere estremamente difficile il discernimento della guida spirituale e anche dello stesso accompagnato. Sarà necessario cercare di maturare questo atteggiamento dell’umiltà, che evolve nella persona, nella misura in cui essa riuscirà a esporre i suoi vissuti con il coraggio di chiamarli per nome in tutta verità.
3. L’obbedienza: Non certamente a colui che accompagna, ma al Signore stesso, che nello Spirito è presente all’interno della relazione accompagnato-accompagnatore. Il discernimento della guida può arrivare a dare delle indicazioni che possono avere diverso carattere: illuminativi, orientativo, consolatorio, di conferma ecc… Sempre nella libertà sta all’accompagnato accoglierle come donate dal Signore e quindi accolte cordialmente. Nella direzione spirituale, non si è chiamati a difendere ognuno i propri punti di vista personali. Se la guida, docile allo Spirito, cercherà di non imporre le sue idee, ne di sostituirsi all’accompagnato, quest’ultimo, docile allo Spirito, a sua volta dovrà manifestare grande disponibilità e recettività.
Da tener presente…
- La guida spirituale non può cambiare nessuno, e non ha la soluzione in tasca. La crescita vera e duratura viene dal di dentro della persona, a partire dal suo essere, dalla sua vita, dalla sua libertà e dalla sua docilità all’azione dello Spirito santo.
- Ci possono essere delle sofferenze presenti nella vita della persona. La sofferenza interiore, può essere occasione di vera crescita. Fino a che una persona non accetta di soffrire interiormente, non è veramente motivata al cambiamento.
La direzione spirituale è un cammino di relazione a tre. È un servizio nella Chiesa che viene gratuitamente dato per dischiudere il cuore, la mente, la vita, di colui o colei che ne fa richiesta, all’azione evangelizzatrice dello Spirito Santo.
È pratica spirituale per discernere (leggere, capire…) ciò che lo Spirito va dicendo nell’esistenza della persona.
Cosa chiedi, Signore? Quale volontà hai su di me e sulla mia vita?
La direzione spirituale, aiuta a risvegliare nel cristiano la persona del “ Maestro interiore”, lo Spirito santo, l’unico che può dare indicazioni di vita e può liberare da quei condizionamenti e quelle censure interiori che la fanno sentire sempre giudicata; ci aiuta a manifestare sentimenti, desideri, tendenze, che affiorano nel nostro cuore e nell’immaginazione; ancora, ci aiuta a valutare, discernere e alla fine verificare le scelte della vita che si intendono compiere.
Accostarsi alla direzione spirituale è diverso che fare una chiacchierata con un prete o con qualsiasi amico disponibile, ed è anche diverso dalla confessione sacramento. Infatti, nel sacramento si tratta di remissione dei peccati, lo sguardo è rivolto al superamento del passato. Nella direzione spirituale, si cerca , con l’aiuto dello Spirito, una decisione per il futuro che attende.
L’intervento è diverso. Il perdono sacramentale dei peccati è un evento oggettivo. Non dipende dalla sensibilità del confessore, ma dalla grazia e misericordia di Dio che ti raggiunge ancor prima che tu confessi i tuoi peccati.
Nella direzione spirituale entrano in gioco vari elementi legati a fattori umani che vanno presi in considerazione in vista del cammino di fede.
Alcuni atteggiamenti
Ci sono atteggiamenti che l’accompagnato dovrà coltivare e far crescere durante il percorso, e sono:
1. La fede: Non serve solo sapere che il Signore ama, guida, sana gli uomini ecc. Colui o colei che beneficia della direzione spirituale dovrà prendere personalmente come realtà vissuta, coscienza che il Signore mi ama, mi parla, mi guida, mi guarisce, la direzione spirituale è incontro con Dio che si fa vicino per primo. Credere che il Padre, nel Figlio mediante lo Spirito, mi chiama alla comunione personale e sempre più intima con Lui e ad una missione nella Chiesa e nel mondo. Questa è la condizione che fa scattare un cammino di fede adulta, fecondo e gioioso, che passa attraverso la mediazione della direzione spirituale. Su questa certezza si sviluppa l’atteggiamento di fiducia verso colui che accompagna nella guida, al quale sottoporre i propri “vissuti” affinché siano raggiunti e guardati dallo e nello Spirito.
2. L’umiltà: Nell’esporre i propri vissuti, l’accompagnato può provare un po’ di imbarazzo, specialmente le prime volte. L’imbarazzo, molto spesso è condito dalla paura di essere giudicati e nello stesso tempo anche dall’orgoglio che non permette di dimostrarsi anche deboli con i nostri difetti e incertezze. L’imbarazzo minaccia l’esposizione umile, sincera, leale e trasparente del vissuto, questo può rendere estremamente difficile il discernimento della guida spirituale e anche dello stesso accompagnato. Sarà necessario cercare di maturare questo atteggiamento dell’umiltà, che evolve nella persona, nella misura in cui essa riuscirà a esporre i suoi vissuti con il coraggio di chiamarli per nome in tutta verità.
3. L’obbedienza: Non certamente a colui che accompagna, ma al Signore stesso, che nello Spirito è presente all’interno della relazione accompagnato-accompagnatore. Il discernimento della guida può arrivare a dare delle indicazioni che possono avere diverso carattere: illuminativi, orientativo, consolatorio, di conferma ecc… Sempre nella libertà sta all’accompagnato accoglierle come donate dal Signore e quindi accolte cordialmente. Nella direzione spirituale, non si è chiamati a difendere ognuno i propri punti di vista personali. Se la guida, docile allo Spirito, cercherà di non imporre le sue idee, ne di sostituirsi all’accompagnato, quest’ultimo, docile allo Spirito, a sua volta dovrà manifestare grande disponibilità e recettività.
Da tener presente…
- La guida spirituale non può cambiare nessuno, e non ha la soluzione in tasca. La crescita vera e duratura viene dal di dentro della persona, a partire dal suo essere, dalla sua vita, dalla sua libertà e dalla sua docilità all’azione dello Spirito santo.
- Ci possono essere delle sofferenze presenti nella vita della persona. La sofferenza interiore, può essere occasione di vera crescita. Fino a che una persona non accetta di soffrire interiormente, non è veramente motivata al cambiamento.
Angolo di cielo, link ufficiale: https://angolodicielo.altervista.org
- Mard62
- Veterano del Forum
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- Iscritto: domenica 5 ottobre 2008, 0:32
- Località: Tarquinia VT
Re: Direzione spirituale
Giuro che voglio conoscerti e farmi una bellissima chiacchierata con te. Eccellente spiegazione! Quando dico "il mio direttore spirituale" e cerco di spiegare cos'è, mi rimane difficile. Tanti pensano che il direttore e il confessore siano la stessa cosa. Il direttore spirituale non necessariamente deve essere un sacerdote, ma è una persona che ti consiglia, ti plasma, ti educa all'amore di Dio e tu aiuta a modificarti per il meglio. Confermo che il cambiamento è sofferto ma...ne vale la pena. Grazie Miriam.
Mard62
Che tutti siano "uno"... affinché il mondo creda.
Che tutti siano "uno"... affinché il mondo creda.
- Miriam
- Veterano del Forum
- Messaggi: 1640
- Iscritto: venerdì 3 ottobre 2008, 20:22
- Località: Cavour
- Contatta:
Re: Direzione spirituale
Grazie Mard per la tua testimonianza il bello del direttore spirituale è il fatto che è una persona che Dio ti fa camminare accanto per confrontarti. Non sempre nella mia vita il direttore spirituale è stato un sacerdote cosa che è necessaria per il confessore come hai giustamente ribadito. Ci sono state persone meravigliose nella mia vita capaci di aprirmi gli occhi e prendermi per mano in momenti di crisi che poi hanno scelto di continuare a volermi bene come amici.
Compito del direttore infatti è dare la giusta spinta e poi lasciar camminare fino al prossimo ostacolo o momento di verifica!
Compito del direttore infatti è dare la giusta spinta e poi lasciar camminare fino al prossimo ostacolo o momento di verifica!
Angolo di cielo, link ufficiale: https://angolodicielo.altervista.org
- 4ever_Jesus
- Provetto del Forum
- Messaggi: 76
- Iscritto: venerdì 3 ottobre 2008, 23:07
- Contatta:
Re: Direzione spirituale
Grazie Miriam, recentemente ho riflettuto parecchio sul ministero della direzione spirituale.
So che ci sono moltissimi cristiani che non beneficiano di "questo rapporto a tre", ma mi sembra che questo sia un grosso limite nella propria vita di fede.
Non perché sia obbligatorio, ma perché talvolta da soli è molto dura scorgere nel nostro cuore la volontà del Signore, offuscati come siamo dal nostro orgoglio e dal nostro carattere.
Perciò è importante avere un direttore spirituale: tutti devono essere conoscitori di Dio, devono essere prudenti nel giudizio e assolutamente non devono sostituirsi all'accompagnato nella decisione ma solo mostrargli le vie.
Il padre spirituale è uno che ti mostra la paternità di Dio perciò deve conoscerti davvero in profondità e in qualche modo la cosa deve essere vicendevole: solo così è possibile andare in profondità parlando delle cose di cui normalmente ci vergogniamo.
Pensate ad un medico: come potrebbe darti le medicine adatte se non conosce le tue malattie?
Personalmente ringrazio il Signore per il dono del mio padre spirituale, che pur essendo molto giovane, è davvero uomo abitato da Dio, mai si mette al centro,ma sempre mette Dio sulle sue labbra, quando non parla, è perché anche il Signore è silenzioso.
Grazie don Marco per la tua vicinanza, il Signore te ne ricompensi 100 volte di più!
So che ci sono moltissimi cristiani che non beneficiano di "questo rapporto a tre", ma mi sembra che questo sia un grosso limite nella propria vita di fede.
Non perché sia obbligatorio, ma perché talvolta da soli è molto dura scorgere nel nostro cuore la volontà del Signore, offuscati come siamo dal nostro orgoglio e dal nostro carattere.
Perciò è importante avere un direttore spirituale: tutti devono essere conoscitori di Dio, devono essere prudenti nel giudizio e assolutamente non devono sostituirsi all'accompagnato nella decisione ma solo mostrargli le vie.
Il padre spirituale è uno che ti mostra la paternità di Dio perciò deve conoscerti davvero in profondità e in qualche modo la cosa deve essere vicendevole: solo così è possibile andare in profondità parlando delle cose di cui normalmente ci vergogniamo.
Pensate ad un medico: come potrebbe darti le medicine adatte se non conosce le tue malattie?
Personalmente ringrazio il Signore per il dono del mio padre spirituale, che pur essendo molto giovane, è davvero uomo abitato da Dio, mai si mette al centro,ma sempre mette Dio sulle sue labbra, quando non parla, è perché anche il Signore è silenzioso.
Grazie don Marco per la tua vicinanza, il Signore te ne ricompensi 100 volte di più!
- Mard62
- Veterano del Forum
- Messaggi: 1138
- Iscritto: domenica 5 ottobre 2008, 0:32
- Località: Tarquinia VT
Re: Direzione spirituale
Grazie mia cara per la tua spiegazione sull'importanza della direzione spirituale, sei stata molto chiara.
Mard62
Che tutti siano "uno"... affinché il mondo creda.
Che tutti siano "uno"... affinché il mondo creda.