Re: Non andare a Messa è peccato mortale!
Inviato: domenica 17 maggio 2009, 16:04
Il problema è che il Cristianesimo, ha 2 dimensioni: una personale e una comunitaria.
Se si esaurisse tutto nella dimensione personale, allora basterebbe una preghiera. Ma non è così, perché anche qui, le gambe sono 2 (personale e comunitaria).
Quanto alla gravità, è vero che sul piano materiale, non è grave come uccidere.
Ma i primi 3 comandamenti, regolano i comportamenti con Dio; i successivi quelli con il prossimo. Quindi, da un certo punto di vista, i primi 3 comandamenti, sono più importanti degli altri.
Non a caso, uno dei peccati più gravi davanti a Dio, è l'idolatria (nelle sue svariate forme): Non avrai altro Dio all'infuori di me, che è appunto il primo comandamento, non solo come numerazione, ma anche come importanza.
P.S.
Ribadisco quanto dice il Maestro:
I formalismi, non servono a nessuno. Tanto meno a chi li fa.
Penso che il discriminante, sia la motivazione.
Se non vado a Messa per la partita o per il mare, è un discorso (deprecabile); se non vado a Messa, perché non mi sento (per svariate valide ragioni), è un'altra faccenda (che può essere rispettabile).
Andare a Messa, non dovrebbe essere un obbligo, ma un piacere. E se non diventa un piacere, qualcosa non va o in noi o negli altri (nella comunità che frequentiamo).
Semmai l'errore, è quello di cercare di razionalizzare tutto. Questo è l'unico vero errore.
Con la fede, non si può razionalizzare tutto...
Se si esaurisse tutto nella dimensione personale, allora basterebbe una preghiera. Ma non è così, perché anche qui, le gambe sono 2 (personale e comunitaria).
Quanto alla gravità, è vero che sul piano materiale, non è grave come uccidere.
Ma i primi 3 comandamenti, regolano i comportamenti con Dio; i successivi quelli con il prossimo. Quindi, da un certo punto di vista, i primi 3 comandamenti, sono più importanti degli altri.
Non a caso, uno dei peccati più gravi davanti a Dio, è l'idolatria (nelle sue svariate forme): Non avrai altro Dio all'infuori di me, che è appunto il primo comandamento, non solo come numerazione, ma anche come importanza.
P.S.
Ribadisco quanto dice il Maestro:
In linea di massima bisogna andare a Messa, ma se uno non si sente (come nel caso di tua figlia, a quanto ho capito Mary), la cosa obbligata, non funziona...Il sabato è fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato
I formalismi, non servono a nessuno. Tanto meno a chi li fa.
Penso che il discriminante, sia la motivazione.
Se non vado a Messa per la partita o per il mare, è un discorso (deprecabile); se non vado a Messa, perché non mi sento (per svariate valide ragioni), è un'altra faccenda (che può essere rispettabile).
Andare a Messa, non dovrebbe essere un obbligo, ma un piacere. E se non diventa un piacere, qualcosa non va o in noi o negli altri (nella comunità che frequentiamo).
Semmai l'errore, è quello di cercare di razionalizzare tutto. Questo è l'unico vero errore.
Con la fede, non si può razionalizzare tutto...