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Non andare a Messa è peccato mortale!

Inviato: mercoledì 23 maggio 2012, 23:31
da Mariella
La domenica è il giorno del Signore e si va a Messa.
Si va perché incontriamo nostro Padre, perché lo vogliamo e non perché ci viene imposto o perché è usuale farlo.
È qualcosa che si sente dentro e che si fa con il cuore e con Amore.
Nella Messa c'è Dio vivo e vero!!!

Non andare a Messa è peccato mortale!

Inviato: giovedì 24 maggio 2012, 16:32
da Spinna
D'accordo con Mariella, ma aggiungo anche che la Messa è un rito e noi abbiamo bisogno dei riti per mettere ordine al caos della nostra esistenza.
Il rito, mediato dal sacerdote, permette l'incontro con Gesù Eucaristico. E questo è tutto a nostro vantaggio. Gesù si fa pane perché anche noi possiamo diventare pane spezzato per gli altri. Ci riversa amore e con questo amore andiamo incontro all'altro.
A Dio poco importa se non partecipiamo a Messa. È il Dio dell'amore e della compassione, non un padre severo, pronto al giudizio.

Non andare a Messa è peccato mortale!

Inviato: giovedì 24 maggio 2012, 17:07
da Venerabile Beda
Indubbiamente, la partecipazione alla Messa, dovrebbe essere un piacere. Ma anche non uccidere, dovrebbe essere piacere. Anche non rubare. Eppure anche non uccidere e non rubare è solo un'imposizione. Ma nessuno (attualmente) si lamenta di questo. Viceversa, qualcuno della partecipazione alla Messa, si lamenta. Qualcosa non quadra. La partecipazione alla Messa, è un obbligo, al pari del "Non dire falsa testimonianza", "Onora il padre e la madre", "Non uccidere". Che poi l'osservanza di queste cose sia un piacere, ne siamo tutti lieti. Ma rimane un obbligo. Fermo restando quanto detto da Cristo: "Il Sabato è fatto per l'uomo e non l'uomo per il Sabato". Ma questo significa: un obbligo che ammette eccezioni. Ma obbligo rimane. Questo coesiste col fatto che la partecipazione alla Messa sia e debba essere soprattutto un piacere, un bisogno. Come non uccidere. Uccidere un uomo, deve essere terribile. È un piacere non farlo.


Quanto al fatto che Dio è innanzitutto Padre Buono che ama i suoi figli e vuole il loro bene è verissimo. Ma quando nel tempo, questa diventa la scusa per fare i propri comodi, Dio diventa Padre Buono e Severo: lo attesta il Vangelo, lo attesta la Storia, lo attesta la Vita. Poi certo, la pazienza di Dio, è "notevole". Ma qualche volta la perde. Giustamente. Altrimenti non ci sarebbero certe cose nel mondo. Dio comprende le nostre debolezze e le nostre deroghe. Giusto. Ma gli abusi, nessuno li può tollerare. Che poi non partecipare alla Messa domenicale e di precetto, sia un abuso meno grave di altri (omicidio, pedofilia, ecc.) è altra questione. Ma abuso rimane. Sia pure a un livello più basso. Perché a questa elasticità eccessiva verso il "Ricordati di santificare le feste", altre persone, o le stesse persone, con troppa facilità, aggiungono un'elasticità eccessiva verso il "Non desiderare la donna d'altri"; altri ancora sul "Non rubare"; e altri sul "Non uccidere" (aborto). No... i Comandamenti di Dio, vanno osservati. Punto. Ferme restando le eccezioni che ci sono. Ma non confondiamo la Bontà di Dio, con un presunto diritto di fare i propri comodi. Nello specifico: non vado a Messa, ma a mare ci vado. Non vado a Messa, ma vado al centro commerciale. No, questo non è ammissibile. Non vado a Messa perché Lunedì ho un esame. Questo potrebbe essere tollerabile per il Padre Buono. Non vado a Messa perché ho mia madre malata e anziana. Ma non perché devo fare i miei comodi. È diverso. È Padre Buono, non fesso.

Non andare a Messa è peccato mortale!

Inviato: venerdì 25 maggio 2012, 9:31
da Piccolomarco
Io tendo a vedere la questione sotto un profilo storico. La Chiesa sconta oggi una storia di dogmatismo, puritanesimo e autoritarismo (che è tra l'altro nei miei ricordi da bambino).

Non ne voglio fare un capo d'accusa, perché credo che quegli ingredienti fossero un po' necessari rispetto a una popolazione sostanzialmente analfabeta e forse intrisa di superstizioni contadine.
Gli argomenti che abbiamo scritto in questo topic sarebbero stati incomprensibili per una famiglia contadina dell'Ottocento. Allora gli dici: "è così perché è così e perché te lo dico io".

Del resto, fino agli anni '50 anche le istituzioni laiche erano autoritarie. L'autoritarismo esige persone ubbidienti.

Oggi però sono tutti come minimo diplomati e molti sono i laureati e da questi è impensabile di ottenere ubbidienza. Solo il dialogo offre possibilità. Dire a uno psicologo o a un laureato in filosofia che se non va a messa con regolarità si guadagna punti per l'Inferno è un metodo che non può funzionare.

Occorre io credo autorevolezza, non autorità.

Non andare a Messa è peccato mortale!

Inviato: venerdì 25 maggio 2012, 9:39
da Venerabile Beda
Questo avrebbe senso se fossero comandi ideati dalla Chiesa. Siccome sono Comandi che vengono da Dio e confermati da Cristo, se tu ti senti di dire a Dio che non deve agire con autoritarismo, dillo. Io non me la sento.

"Ricordati di santificare le feste", "Fate questo in memoria di me", "Non uccidere", "Non rubare", "Non desiderare la donna d'altri", sono ordini. Comandi. Che devono essere eseguiti. E vengono da Dio, non dall'uomo. Punto. Chi non li vuole eseguire, è libero di farlo. Con tutte le conseguenze che questo comporta, fino alla condanna eterna.

Che poi in passato, la Chiesa abbia riportato questi ordini di Dio, con autoritarismo, è vero. Oggi lo sta facendo con lassismo. Si è passati da un eccesso all'altro. Sbagliato l'autoritarismo, sbagliato il lassismo. In medio stat virtus. Quella che tu giustamente chiami autorevolezza. Ma io in giro, vedo più lassismo che autorevolezza. La Chiesa oggi, sconta il lassismo, non l'autoritarismo. Dove sarebbe l'autoritarismo? Nel concedere sacramenti a tutti, anche a chi oggettivamente non è idoneo???


Circa il dogmatismo giusto e un puritanesimo equilibrato, non li vedrei così negativamente, viste le schifezze che ci sono in giro.