Comunione e confessione


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Tophat
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Comunione e confessione

Messaggio da Tophat » lunedì 11 maggio 2009, 12:44

Salve a tutti, sono nuovo di qui. Come ho già scritto nella sezione "benvenuto", dopo anni trascorsi lontani dalla fede (ma pur sempre nel rispetto di Dio seppur con molti dubbi) in questi ultimi tempi mi sono riavvicinato.
Questa mattina ad esempio prima di andare a lavorare sono andato a Messa.. era da tempo che non lo facevo con quella determinazione e quella gioia che mi ha spinto ad andarci oggi. Non mi confesso da quando avevo 14 anni (ora ne ho 28), non me ne vergogno.. lo ammetto ho sbagliato, ma non sentivo il bisogno di parlare con un sacerdote dei miei peccati.

In passato ho dunque più volte evitato di fare la comunione, ma questa mattina ho voluto farla, lo volevo nonostante non abbia ricevuto alcuna assoluzione.

Secondo voi è sbagliato? Dovevo prima confessarmi? È una consuetudine creata dalla chiesa oppure c'è qualche riferimento evangelico sul fatto che serva prima la confessione?

Grazie


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Don Salvatore
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Re: Comunione e confessione

Messaggio da Don Salvatore » lunedì 11 maggio 2009, 13:17

Intanto piacere di conoscerti Tophat.
Trovo che il tuo desiderio di incontrare Dio non abbia nessuna regola ...nessuno di noi può emettere giudizi se è un bene o un male fare o non fare la Comunione senza essersi confessato.
Le regole sarebbero queste...ma Dio guarda i nostri cuori.
Hai fatto bene a prendere Gesù!
La Confessione non è legata strettamente alla Comunione, è opportuno però confessarsi prima, se tu prendi la Comunione con il desiderio di confessarti dopo è una bellissima opportunità.
La Confessione serve a rilanciare la nostra vita e con l'aiuto della misericordia di Dio possiamo farcela.
Auguroni!


Duc in altum!

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Venerabile Beda
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Comunione e confessione

Messaggio da Venerabile Beda » lunedì 11 maggio 2009, 13:30

Mi permetto di aggiungere alla giusta considerazione di don salvatore, (anche per conoscenza) i riferimenti...

Sul piano evangelico, non ci sono riferimenti espliciti, ma un passo (che secondo alcuni) può fare riferimento alla questione:

In verità, in verità vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un apostolo è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose, sarete beati se le metterete in pratica. Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto; ma si deve adempiere la Scrittura: Colui che mangia il pane con me, ha levato contro di me il suo calcagno. Ve lo dico fin d'ora, prima che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io Sono.
Giovanni 13,16-19


Si allude al tradimento di Giuda, dove Giovanni cita un passo dell'Antico Testamento.
Il "traditore", mangia il pane di Gesù.
A detta di alcuni esegeti, un riferimento, circa l'inopportunità di accostarsi alla Comunione.
Come dire, quando ci accostiamo alla Comunione, assicuriamoci di non essere "traditori". Ma questa interpretazione è molto discussa, anche perché alla fine, siamo tutti traditori...


Quello che invece non è discusso, è un passo neostestamentario di san Paolo:

Perciò chiunque in modo indegno mangia il pane o beve il calice del Signore, sarà reo del corpo e del sangue del Signore. Ciascuno, pertanto, esamini se stesso e poi mangi di questo pane e beva di questo calice; perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna. È per questo che tra voi ci sono molti ammalati e infermi, e un buon numero sono morti. Se però ci esaminassimo attentamente da noi stessi, non saremmo giudicati; quando poi siamo giudicati dal Signore, veniamo ammoniti per non esser condannati insieme con questo mondo.
1 Corinzi 11,27-32


Ovviamente, san Paolo, era molto radicale (come del resto tutti i santi). Per cui questo passo, deve invitarci a esaminarci, e quindi a confessarci, prima di accostarci alla Comunione.

Poi, come giustamente diceva don salvatore, solo Dio sà, e sa se la nostra "rottura" con Lui, è grave e quanto grave. Lo stesso san Paolo dice:
"Dio è più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa". Ma per non abusare della misericordia e della grandezza di Dio, è sempre preferibile confessarsi prima. Poi, ogni "regola" ha le sue eccezioni...


Infine, quanto allo stato d'animo... ti segnalo il testo di questa splendida canzone:

» Chiesa aprimi la porta «


Il Venerabile Beda

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Noi, siamo sfacciatamente di parte e ce ne vantiamo!

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Re: Comunione e confessione

Messaggio da Mary » lunedì 11 maggio 2009, 14:42

Tophat anni fa ero proprio come te, per anni sono stata lontana da Dio e quando mi sono riavvicinata a Lui avevo sempre un forte desiderio di fare la Comunione.
L'ho fatta senza confessione per un periodo.
Poi ho incontrato un sacerote in un ritiro spirituale per genitori.
Si confessavano tutti e lo feci anche io.
Il sacerdote mi aiutò a capire tanto...ma non era finita.
Dopo mesi e mesi mi sono confessata con un altro sacerdote, era arrivato il tempo della mia vera conversione, li in quella confessione sperimentai l'Amore di Dio, sperimentai la grazia dei sacramenti, la grazia del sacramento del matrimonio, la grazia del sacramento della riconciliazione, la grazia dell'Eucarestia...i sacramenti sono canali he innaffiano ogni giorno la nostra vita, che la rinvigoriscono, che ci aiutano a crescere nella fede.
Don Salvatore ha espresso molto bene ciò che anche io vorrei dirti...ti auguro sempre di avere nel cuore il desiderio di incontrarlo e ti auguro sempre lo stupore dell'incontro con Dio....ciao!


Dio è Amore!


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Re: Comunione e confessione

Messaggio da Tophat » lunedì 11 maggio 2009, 14:52

Ringrazio tutti per le vostre utili risposte.

Sono felice per Mary, per il fatto che abbia conosciuto degli ottimi sacerdoti ed è questo il fatto: sto ritrovando fede in Dio, ma fatico ancora nel credere che un sacerdote (un essere umano) possa realmente assolvermi in nome del Signore. Non voglio offendere nessuno con questi miei dubbi, in special modo don Salvatore che è stato così gentile nel rispondermi.
Forse devo fare qualche passo avanti per tornare ad avere fiducia nella Chiesa umana... insomma il Sacerdote è pur sempre un uomo.. che differenza c'è tra lui e una persona comune? Per la Chiesa lui ha un contatto con Dio, lui può benedire l'acqua, l'ostia, assolvere... ma sono poteri dategli da altri uomini. Riuscite a capirmi? Poi temo che qualche sacerdote mi possa giudicare nella mia confessione... insomma ho timore nonostante ora abbia una grande voglia di confessarmi.

Altro punto e altro dubbio che si collega a quello precedente: ho fatto la comunione questa mattina perché sentivo di volerla fare, ma come può un'ostia (fabbricata in serie da una macchina) tramutarsi simbolicamente nel corpo di Cristo? È stata benedetta da un Sacerdote no? Ma come detto prima, lui è pur sempre un uomo. Non c'è il rischio che la Comunione sia solo una consuetudine priva in realtà della vera spiritualità? Detto semplicemente: un'ostia è solo un'ostia..

Scusate se vi disturbo oppure offendo con i miei dubbi (riguardo a chi non ha fede spesso c'è chiusura), ma devo aprirmi con qualcuno.


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