Hai notato, che hai citato tutti brani dell'Antico Testamento???
Nel Vangelo, trovi precetti di questo tipo???
L'Antico Testamento, è sì Parola di Dio, ma va epurato, dalla mentalità storica degli scrittori sacri, (degli scrittori sacri, non della Scrittura) che pur essendo divinamente ispirati, avevano la loro cultura ("scolastico-accademica" e umana).
Per i cristiani, l'Antico Testamento, va riletto alla luce del Vangelo... (come del resto attesta il Vangelo della terza Domenica di Pasqua, se non sbaglio; i discepoli di Emmaus, dove Gesù, dopo la risurrezione, spiega ai 2 discepoli il senso delle scritture dell'Antico Testamento).
Quindi, bisogna porre l'accento sulla cultura storica, geografica, e politica degli scrittori sacri...
E questo vale anche per alcuni brani del Nuovo Testamento; es. san Paolo.
Infine, e non meno importante, la lingua.
La stragrande maggioranza dei brani dell'Antico Testamento, è scritta in Ebraico antico.
Ora, nell'Ebraico antico (non sono informato sul contemporaneo),
non esiste il concetto astratto!
Non esiste ad es. il concetto di cattiveria; esiste il cattivo.
Non esiste il furto; esiste il ladro; non esiste l'omicidio; esiste l'omicida.
Il concetto astratto, è una conquista del pensiero e della lingua greca, trasmesso poi al latino, quindi all'Italiano e alle altre lingue romanze e moderne.
Sicché, l'ebreo antico, per dire: combatterò l'ingiustizia, diceva "ucciderò il malvagio", perché non esisteva il concetto astratto di malvagità o di ingiustizia.
Quando la Bibbia ebraica venne tradotta in greco, (c.d. Bibbia dei 70), i traduttori del tempo (siamo in età ellenistica; primi secoli del Cristianesimo), vollero seguire una traduzione molto letterale, limitando dunque i concetti astratti...
Dal greco, venne tradotta in latino (c.d. Vulgata di san Girolamo), che è sostanzialmente la traduzione a cui la CEI, fa riferimento oggi, salvo inevitabili ritocchi di carattere storico-filologico.
Metti insieme tutti questi elementi, e vedi cosa esce fuori...
Concludendo, la Bibbia, (sia Antico che Nuovo Testamento, per i cristiani, non va mai presa alla lettera, salvo i passi
pienamente compatibili con il Vangelo; il Vangelo salvo eccezioni, come i brani della Parusia, o come alcune iperboli, non ha bisogno di particolari interpretazioni; è molto chiaro; a differenza del resto della Scrittura, che deve essere interpretato, in termini storici, filologici, e soprattutto teologici. In particolare, i cattolici, fanno grande riferimento, per l'interpretazione, al Magistero della Chiesa.
Infine, poiché l'Antico Testamento è molto vario (e varia è la cultura dei relativi scrittori sacri), hai voluto riportare alcuni brani, che sottolineano la severità di Dio (che è poi l'insegnamento fondamentale che si dovrebbe trarre; il fatto che sia severo, non significa che non sia anche Buono, Giusto e Giocoso); ma sempre nell'Antico Testamento, sono presenti brani, che sottolineano la dolcezza di Dio...
Disse allora il Signore: «Il grido contro Sòdoma e Gomorra è troppo grande e il loro peccato è molto grave. Voglio scendere a vedere se proprio hanno fatto tutto il male di cui è giunto il grido fino a me; lo voglio sapere!».
Quegli uomini partirono di li e andarono verso Sòdoma, mentre Abramo stava ancora davanti al Signore. Allora Abramo gli si avvicinò e gli disse: «Davvero sterminerai il giusto con l'empio? Forse vi sono cinquanta giusti nella città: davvero li vuoi sopprimere? E non perdonerai a quel luogo per riguardo ai cinquanta giusti che vi si trovano? Lungi da te il far morire il giusto con l'empio, così che il giusto sia trattato come l'empio; lungi da te! Forse il giudice di tutta la terra non praticherà la giustizia?». Rispose il Signore: «Se a Sòdoma troverò cinquanta giusti nell'ambito della città, per riguardo a loro perdonerò a tutta la città».
Abramo riprese e disse: «Vedi come ardisco parlare al mio Signore, io che sono polvere e cenere... Forse ai cinquanta giusti ne mancheranno cinque; per questi cinque distruggerai tutta la città?». Rispose: «Non la distruggerò, se ve ne trovo quarantacinque». Abramo riprese ancora a parlargli e disse: «Forse là se ne troveranno quaranta». Rispose: «Non lo farò, per riguardo a quei quaranta». Riprese: «Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora: forse là se ne troveranno trenta». Rispose: «Non lo farò, se ve ne troverò trenta». Riprese: «Vedi come ardisco parlare al mio Signore! Forse là se ne troveranno venti». Rispose: «Non la distruggerò per riguardo a quei venti». Riprese: «Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora una volta sola; forse là se ne troveranno dieci». Rispose: «Non la distruggerò per riguardo a quei dieci». Poi il Signore, come ebbe finito di parlare con Abramo, se ne andò e Abramo ritornò alla sua abitazione.
Genesi 18,20-33
Sodoma fu distrutta, perché in quella città, non c'erano nemmeno 10 giusti (
è gravissimo che in una città non ci siano almeno 10 "giusti"); e alla luce del Vangelo, è ragionevole ritenere, che non ve ne fosse neppure 1, salvo Lot e la sua famiglia, che appunto fu salvata (tranne la moglie di Lot, che per sua libera scelta, si voltò indietro)...
E questo è solo uno dei tanti esempi, che si potrebbero fare, relativi all'Antico Testamento...