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Re: Confessione: dubbi e domande

Inviato: giovedì 5 marzo 2009, 15:55
da Don Luca
Cara amica,
che argomento delicato, e quanto sono vere le tue considerazioni.... purtroppo dobbiamo fare i conti con le ferite del guaritore e con la difficoltà nel capire in pochi secondi quale persona si ha davanti...
Fanny ha scritto:Accostarsi al sacramento della Riconciliazione è abbastanza difficoltoso non solo per i giovani ma anche per i meno giovani e non tanto per la paura e la vergogna dei propri peccati quanto per la paura che il confessore che sta davanti non sia in grado di capire le situazioni peccaminose esposte e non abbia la capacità di essere quel Padre buono e misericordioso che accoglie il figlio peccatore pentito.
Certe volte il Padre deve essere anche severo, padre Pio che di confessioni se ne intendeva molto più di me sapeva essere comprensivo e duro, a seconda delle coscienze e dei casi... Talora si ha davanti persone chiuse ed inscatolate in schemi di peccato e fede infantile da cui è difficile aiutarli ad uscire... "Non so cosa dire", "Sono qui perché devo ma non saprei", "Cosa vuole che faccia alla mia età" etc. etc. come intervenire? Con amore. Ma l'amore è medicina amara da somministrare, qualche volta almeno...
Fanny ha scritto:Capita spesso che il confessore, anziché ascoltare e dare parole di conforto e di aiuto, anziché prendere la mano di chi gli sta dinnanzi per dargli sollievo ed aiutarlo a superare la situazione di peccato, aggredisce verbalmente il peccatore sottolineando e facendo pesare ancora di più gli errori commessi.
Questo è frutto di stanchezza, altre volte di "mestierume", altre volte ancora di semplice errore umano. Non scuso, perdono quando mi capita... e prego...

Accolgo il tuo sfogo e mi faccio un esame di coscienza e mi permetto di suggerire che il confessore dovrebbe essere sempre la stessa persona... tranne in casi di emergenza, quando ne ho bisogno qui ed ora, in un pellegrinaggio etc. Ed allora ci si tura il naso e via... sapendo che, per fortuna, la grazia è indipendente dalle capacità del confessore.

Coraggio!

Re: Confessione: dubbi e domande

Inviato: venerdì 6 marzo 2009, 10:07
da Miriam
don luca ha scritto:come intervenire? Con amore. Ma l'amore è medicina amara da somministrare, qualche volta almeno...
Ricordo come don Sasa tantissime volte citava questa frase... e come ogni medicina, anche se amara, veniva presa e accettata solo se dietro c'era la fiducia nella persona che la somministrava perché ti affidavi col cuore a lui.
Questo penso volesse dire don Luca invitandoci nella seconda parte ad avere un solo confessore una persona davvero di fiducia a cui affidarci e fidarci sapendo che può anche chiederci cose amare ma per il nostro bene.
Il brutto è per chi ha perso questa persona e ne deve trovare un'altra e allora tutte le volte ci tocca "turare" il naso e davvero si loda Dio che la grazia della confessione sia indipendente dalle capacità del confessore altrimenti ... si salvi chi può! [k-ahah]

Re: Confessione: dubbi e domande

Inviato: domenica 8 marzo 2009, 23:07
da Simona
Anche per noi consacrati a volte è uno sforzo confessarsi!
Questo mi accade quando guardo più a me che a Lui. Se guardo i miei peccati, mi sembrano talmente brutti che preferisco non pensarci. Quando invece guardo a Lui, la sua Misericordia è talmente grande che non può farmi paura.
Una cosa che mi aiuta molto è ricordarmi che con la Confessione, non solo il Signore perdona i miei peccati ma mi dà la forza per non commettere proprio quel peccato stesso che ho confessato. Per esempio: mi pento di aver mentito; il Signore mi perdona e mi dà un "energetico" di Grazia per non cadere in quel peccato. Per cui, appena avrò la tentazione di pentire, mi ritroverò, contemporaneamente ad avere più forza per non farlo. [k-OK]

Lo sapevate?
Simona (Apostole della Vita Interiore)

Re: Confessione: dubbi e domande

Inviato: lunedì 9 marzo 2009, 7:40
da Miriam
[k-grazie] Simona per il tuo intervento. Hai ragione quando guardiamo a noi ci spaventa aprirci perché siamo davvero piccoli e a volte ci sentiamo troppo sbagliati per confrontarci con Dio così lasciamo perdere dimenticandoci che da soli non si va lontani. A volte non ti vengono le parole, a volte non sai cosa puoi dire e si ha paura del giudizio della persona che abbiamo davanti e paura che in caso di sbagliata o troppo severa correzione non ci si riesca a trovare la gioia del perdono.

Re: Confessione: dubbi e domande

Inviato: lunedì 9 marzo 2009, 11:27
da Juda87
Ciao Miriam :) personalmente sono d'accordo con il pensiero dei tuoi colleghi con cui hai parlato. Infatti se non mi sbaglio la Bibbia non accenna affatto ad un potere di perdono a nome di Dio dato dal Signore a una particolare categoria di cristiani (sacerdoti, i quali sono inesistenti nel N.T.)

C'è, come può un sacerdote perdonare un’offesa e per giunta assolvere un individuo, se tale torto non è stato commesso ai danni della sua persona?
Un credente può perdonare un offensore delle offese da lui subite (mai assolverlo), ma l’assoluzione vera e propria è Dio solo che può darla, perché Egli solo è Dio, e in quanto tale Egli solo può conoscere se il cuore di un uomo è contrito dal pentimento.

Gesù ordina al credente di perdonare i peccati subiti, non quelli che hanno subito gli altri (Luca 17:3-4; Matt. 18:15-17; Matt. 18:21-22).

Secondo le scritture ognuno di noi può e deve perdonare all’offensore i torti subiti, non può perdonare un uomo per cose commesse contro un’altra persona.(Quello che avviene in ambito cattolico con la confessione auricolare). Provate a immaginare un uomo che, avendo tradito la propria moglie, invece di confessare a lei il proprio torto commesso, va dal sacerdote e questi, come se fosse l’Iddio Onnipotente in terra, non solo lo perdona, ma lo assolve, chiedendogli la penitenza magari con la recita di qualche Ave Maria e Padre Nostro. Niente di più meccanico e assurdo! Non credi?

Il perdono e l’assoluzione di Dio hanno poco a che vedere con il perdono dell’offeso; o meglio, se un credente non perdona il fratello pur pentito, ciò non vuol dire che Dio non abbia assolto dal peccato il colpevole che si è veramente ravveduto. Così vale anche per il contrario; anche se un credente perdona il fratello colpevole, ciò non vuol dire automaticamente che Dio abbia assolto questi dalla colpa commessa, se egli non si è veramente ravveduto. Dio solo potrà vedere se c’è stato un vero pentimento, o meno, e agire di conseguenza.

Il sacerdote pretende di essere un mediatore fra Dio e il penitente che va da lui a confessare i propri peccati. Il sacerdote, come mediatore e rappresentante di Gesù, decide o meno di assolverlo dalle proprie colpe. Cristo Gesù uomo, invece, è l’unico mediatore fra Dio e gli uomini: 1Timoteo 2:5-7 (e questo non si può smentire)

[k-bacio]