:“A chi perdonerete i peccati, saranno perdonati; a chi li riterrete, saranno ritenuti”
Se leggi Luca 24:33 ti accorgerai che Gesù le disse a tutti i suoi discepoli e non solo agli apostoli. Infatti, è a tutti i suoi discepoli che Egli profetizza la discesa dello Spirito Santo su di loro, i quali dovevano rimanere a Gerusalemme fino ad allora: Luca 24:33,47-49. Infatti, a Pentecoste circa centoventi suoi discepoli vennero battezzati dallo Spirito Santo, quindi è anche ad essi che Gesù rivolse le parole in Giov. 20:23 che indicavano, come in Luca 24:47-48, la predicazione ed il conseguente battesimo da fare a chiunque avesse creduto in Cristo per ricevere il perdono dei peccati, in caso contrario, se qualcuno non avesse creduto, tali peccati sarebbero stati ritenuti.
Solo Dio può perdonare i peccati: Marco 2:5-11. Gli scribi, che conoscevano (v.7) bene che solo Dio può perdonare i peccati e che è l’unico che può parlare così ad un uomo: v.5 “.........Figliolo, i tuoi peccati ti sono perdonati”, pensarono che Gesù bestemmiasse, ma non avevano capito che Colui che parlava era proprio Dio: v.10 “Ma, affinché sappiate che il Figlio dell’uomo ha sulla terra autorità di perdonare i peccati”. Leggere anche 1Giov. 2:1; Giov.1:1.
Bisogna confessare i peccati a Dio (e ove sia necessario anche al fratello offeso) e non sacerdote cattolico:
Salmo 32:5 “Davanti a te ho ammesso il mio peccato, non ho taciuto la mia iniquità. Ho detto: <Confesserò le mie trasgressioni al Signore>, e tu hai perdonato l’iniquità del mio peccato”.
1Timoteo 5:20: “Quelli che peccano riprendili in presenza di tutti, perché anche gli altri abbiano timore”. Paolo di fronte al problema del peccato non parla di un’assoluzione, ma di un’ammonizione che in questo caso si presenta in forma pubblica per creare timore e rispetto verso la volontà di Dio negli altri, oltre che in quelli che peccavano.
In Luca 24:45-49: “Allora aprì loro la mente per capire le Scritture e disse loro:<Così è scritto, che il Cristo avrebbe sofferto e sarebbe risorto dai morti il terzo giorno, e che nel suo nome si sarebbe predicato il ravvedimento per il perdono dei peccati a tutte le genti, cominciando da Gerusalemme. Voi siete testimoni di queste cose. Ed ecco io mando su di voi quello che il Padre mio ha promesso; ma voi rimanete in questa città, finche siate rivestiti di potenza dall’alto>”.
Lo scrittore ispirato Luca parla di questo unico mandato dato da Gesù dalla sua resurrezione alla sua ascensione, come del resto fa Giovanni.
In Marco 16:15-16 è scritto: “E disse loro:<Andate per tutto il mondo, predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato; ma chi non avrà creduto sarà condannato>”.
Lo scrittore ispirato Marco parla anch’egli solo di questo unico mandato dato da Gesù dalla sua resurrezione alla sua ascensione, come del resto, ripeto, fa Giovanni nel suo vangelo.
In Matt. 28:18-20 è scritto: “E Gesù, avvicinatosi, parlò loro, dicendo: <Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutte quante le cose che vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente>”.
Come si vede anche Matteo parla di un unico mandato dato da Gesù dalla sua resurrezione alla sua ascensione, come fa pure, con termini diversi, lo scrittore Giovanni.
Nemmeno nell’A.T. si confessavano al sacerdote i propri peccati, ma solo a Dio, e vi pare giusto che dovremmo farlo proprio adesso che abbiamo il Sommo Sacerdote per eccellenza che è pronto ad intercedere sempre per noi in ogni momento, l’Eterno Signore Gesù Cristo? Egli è l’unico che intercede e che può davvero rimetterci i peccati in quanto Dio e sacrificio di espiazione dall’odore soave davanti al Padre celeste in favore di noi credenti suoi figliuoli.