Confessione: dubbi e domande


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Re: Confessione: dubbi e domande

Messaggio da Venerabile Beda » lunedì 9 marzo 2009, 17:05

Una cosa non esclude l'altra...
è evidente che se mi confesso dicendo:
ho rubato, dovrò restituire il maltolto (ove possibile).
La riparazione, quando possibile, è altra condizione per l'efficacia della confessione.
Così se tratto male una persona, è evidente
che non basta confessarmi; devo, a seconda dei casi o scusarmi con lei e/o mostrare un cambiamento di comportamento che a lei risulti visibile.
Altrimenti diventa come la nota barzelletta del lupo e delle pecore.

Il lupo mangia 99 pecore, e si va a confessare...
Mentre confessa di aver mangiato 99 pecore,
ne vede un'altra e dice: "Padre, mi confessi per 100 pecore, perché ora quella me la mangio"..

L'efficacia, è subordinata al pentimento e come ha sottolineato prima Simona, all'impegno di evitare quell'azione...


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Juda87
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Re: Confessione: dubbi e domande

Messaggio da Juda87 » lunedì 9 marzo 2009, 21:12

Pietro si incontra con Simone il mago, colpevole di voler comperare con del denaro il potere di donare lo Spirito Santo, ma Pietro senza alcun problema gli fa capire la gravità della sua colpa: Atti 8:18-24 “..Il tuo denaro vada con te in perdizione....Ravvediti dunque di questa tua malvagità; e prega il Signore affinché, se è possibile, ti perdoni il pensiero del tuo cuore....Simone rispose: <Pregate voi il Signore per me, affinché nulla di ciò che avete detto mi accada>”.

Dunque il perdono non viene da un’ ipotetica assoluzione di un uomo, bensi dal Signore che il colpevole pentito invoca nella preghiera.

Lo capisce bene l’ex mago Simone che, al sentirsi dire che aveva peccato, non chiede perdono a Pietro (o addirittura un’assoluzione), ma domanda preghiere. Anche Giovanni pur avendo riferito che Gesù ha affidato ai suoi discepoli la missione di perdonare (o “rimettere”) i peccati (attraverso la predicazione e il battesimo) suggerisce ai colpevoli di rivolgersi a Gesù (e non agli apostoli o ad altri), (1Giov. 2:1-2); egli suggerisce ai fratelli di pregare per i peccatori (1Giov. 5:16), senza alcun bisogno di assoluzione sacerdotale (1Giov. 1:7-9), e il perdono verrà dato da Gesù purché vi sia pentimento e la volontà di non commettere più gli stessi errori. Mai un gruppo di credenti (nemmeno gli apostoli) nel N.T. ha dato l’assoluzione dei peccati. Il “ministero della riconciliazione” inoltre consisteva nel predicare a tutti, ebrei e gentili (i pagani), che, in Cristo, noi tutti possiamo essere riconciliati con Dio, divenire giusti e santi per mezzo di Cristo Gesù ed infine essere salvati: 2Corinzi 5:20. Nel caso che uno persista nel peccare la Scrittura ammette la scomunica da parte della chiesa locale di tale individuo: 1Corinzi 5:1-5; nel passo è Paolo a farlo semplicemente perché tale comunità non vi aveva provveduto, sebbene tale iniquità era ormai da tempo conosciuta presso i membri di quella chiesa. Questa scomunica non ha lo scopo di punire, bensi quello di salvare il colpevole. Costui spinto dall’esclusione dall’assemblea o semplicemente dalla Santa Cena (in questo caso raccontato nel passo, invece, viene cacciato via dalla chiesa locale), e dai fratelli che “non lo salutano più”, né lo trattano fraternamente come prima, dovrebbe essere mosso a riconoscere il proprio torto, a tornare a Dio e a porsi con più fermezza di fede nei riguardi di Gesù e della Chiesa. Il v.5 del cap.5 di 1Corinzi dice: “ho deciso che quel tale sia consegnato a Satana, per la rovina della carne, affinché lo spirito sia salvo nel giorno del Signore Gesù”, questo significa probabilmente che, in virtù del suo potere apostolico e in virtù del peccato che quel tale aveva commesso (quel tale aveva avuto rapporti sessuali con la matrigna), e non avendo la chiesa locale preso provvedimenti, Paolo dà costui in balia di Satana, il quale probabilmente gli avrebbe causato malattie fisiche. Ciò avverà affinché quel tale, escluso dall’assemblea, dalla protezione di Gesù Cristo (e soprattutto a motivo delle conseguenze fisiche e spirituali del suo grave peccato) e lasciato in balia di Satana, possa fermamente ravvedersi da tale azione peccaminosa e tornare pienamente a Cristo e alla sua Chiesa.



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Re: Confessione: dubbi e domande

Messaggio da Venerabile Beda » lunedì 9 marzo 2009, 21:20

Infatti il perdono è un dono...
per...dono...

Non si può comprare...

E Simon-Mago, non si illudeva di comprare il perdono, ma peggio, lo Spirito Santo, che è un dono ancora più grande, perché include il perdono di Dio e altro.

Il mandato di Gesù agli apostoli, più volte citato,
non è oggetto di vendita...
Ecco perché il sacerdote deve sempre dare l'assoluzione (non è un potere discrezionale), a meno che il penitente si mostri impenitente:

es: ho rubato.
Il sacerdote mi dice: devi restituire il maltolto...
E io dico: no.

Solo in quel caso, o altro analogo, il sacerdote ha il dovere di non assolvermi.

Per il resto, deve sempre assolvermi.
E lui non saprà mai, se io ho realmente il perdono di Dio. Lui può fare solo la sua parte. Solo Dio sa se sono veramente pentito, e quindi se il sacramento ha potuto esplicare la sua efficacia.

I sacramenti, non sono formule "magiche"...

Sono doni di Dio, che richiedono la collaborazione e la libera adesione dell'uomo. Altrimenti, sono assolutamente inefficaci.


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Re: Confessione: dubbi e domande

Messaggio da Mary » lunedì 9 marzo 2009, 22:03

I sacramenti sono il dono attraverso il quale Dio ci offre la sua salvezza dal peccato, dalla morte e da ogni forma di male, facendoci partecipare alla resurrezione di Gesù. IL sacramento della Riconciliazione ci permette di sperimentare l'amore di Dio attraverso il suo perdono.
Dio, in ciascuno di noi, non vede mai il peccatore; ciò che vede è il volto di un suo figlio che desidera allontanare dalla propria vita ogni forma di male.
Tutto questo ci viene dato in dono, e lo dice la stessa parola Per-dono.
Come dice Venerabile, non si può comprare, è un regalo e quindi o lo accogliamo o amen!
Bisogna guardare tutto con gli occhi della fede... nessun male è più grave del peccato, e niente ha conseguenze peggiori per gli stessi peccatori, per la Chiesa e per il mondo intero.
Se non abbiamo fede è difficile entrare in questa ottica di misericordia... sperimentato sulla mia pelle!


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Re: Confessione: dubbi e domande

Messaggio da Miriam » mercoledì 11 marzo 2009, 22:10

Prendo in prestito una frase del mio carissimo amico don Sasa per farvi una confidenza: detesto i confessionali. Ricordo ancora che quando glielo dissi mi rispose:" la Confessione è la cosa più bella che il Signore ha inventato e ....il demonio l'ha rovinata con tante idee storte e bislacche che ha saputo metterci dentro .....
Una mia fissazione è che .... Gesù ha inventato la Confessione ... cioè la festa della GIOIA e il demonio ha inventato il ... confessionale per farla diventare .... della paura, della vergogna ... del terrore addirittura. Perciò ho fatto il Confessionale con i bimbi che fanno il girotondo intorno a Gesù Crocifisso"

Posso testimoniare che quello è stato davvero l'unico confessionale che mi ha dato gioia quei bimbi che danzano intorno a un Gesù che cerca quasi di staccarsi dalla croce per unirsi a loro e partecipare alla loro umanità nel gioco.

Ora la mia domanda quante volte vi risulta possibile un dialogo col sacerdote senza confessionale?? Dalle mie parti sembra quasi un'eresia chiederlo... [k-ahah] Che ne pensate? Voi che idea avete della confessione? In confessionale o no e come la vivete?


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