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Re: Per rinascere in Quaresima...

Inviato: giovedì 5 marzo 2009, 14:19
da Juda87
Per molti secoli le autorità ecclesiastiche hanno proibito il consumo di carne il venerdì. Ancora oggi questo precetto è applicato per quanto riguarda la Quaresima ed il venerdì santo se non sbaglio.... però ho delle perplessità riguardo al fatto che questa possa essere una pratica biblica:

fu ripetutamente profetizzata dagli apostoli: « Or lo Spirito dice espressamente che negli ultimi tempi alcuni apostateranno dalla fede, dando ascolto a spiriti seduttori e a dottrine di demoni, per l'ipocrisia di uomini bugiardi, marchiati nella propria coscienza, i quali vieteranno di maritarsi e imporranno di astenersi da cibi che Dio ha creato, affinché siano presi con rendimento di grazie da coloro che credono e che hanno co-nosciuto la verità. Infatti tutto ciò che Dio ha creato è buono e nulla è da rigettare, quando è usato con rendimento di grazie, perché è santificato dalla parola di Dio e dalla preghiera» (1 Timoteo 4, 1-5).

Tra l'altro sta anche scrito:
Voi osservate giorni, mesi, stagioni e anni. Io temo di essermi affaticato invano per voi (Gal 4,10-11)

Re: Per rinascere in Quaresima...

Inviato: giovedì 5 marzo 2009, 16:20
da Venerabile Beda
La pratica dell'astensione dalla carne, non è altro che una forma di digiuno. Il digiuno, mi pare che sia molto apprezzato nella Bibbia. Ovviamente, è solo un segno esterno. Ciò che conta è il digiuno o meglio, la conversione interiore.

Re: Per rinascere in Quaresima...

Inviato: venerdì 6 marzo 2009, 19:12
da Juda87
Non so... a che cosa potrebbe riferirsi l'astensione da alcuni cibi descritto in 1 Timoteo?
Viene descritto come un insegnamento del nemico... l'unica dottrina degli ultimi tempi che prevede questo insegnamento se non sbaglio è proprio la Quaresima...o ce ne sono altri? Ovviamente parlo di dottrine o insegnamenti che sono stati istituiti nel tempo... :)

Re: Per rinascere in Quaresima...

Inviato: venerdì 6 marzo 2009, 20:11
da Venerabile Beda
Generalmente, i richiami al cibo del Nuovo Testamento, e in particolare di san Paolo, fanno riferimento a 2 aspetti: astensione dai cibi offerti agli idoli (per ovvi motivi); libertà di mangiare tutto, per non ritornare più sotto la schiavitù della Legge mosaica, severissima sulla scelta dei cibi.
Paolo, era in polemica con il mondo giudaico-cristiano, che non voleva tagliare il cordone ombelicale dal Giudaismo. E non è certo ad un'astensione temporanea da un cibo, fatto a scopo di digiuno-penitenza che san Paolo si riferiva. Ma alla pratica di considerare tutto impuro. Ovvero alla pratica di essere schiavi del formalismo della Legge, dimenticandone il significato profondo.



Quanto all'astinenza dalla carne, è una forma di digiuno, risalente al medioevo. Nel medioevo, la carne era roba da ricchi (per la verità anche oggi tra un po'). Una piccola rinuncia, un piccolo sacrificio per Dio, come un piccolo digiuno.
Discutibile semmai il fatto che in età carolingia, l'astinenza della carne fosse legge di Stato. Ma allora il Cristianesimo, era religione di Stato. Dunque, tutto coerente al contesto storico.


Posto che astensione=forma leggera di digiuno,
è noto come la pratica del digiuno, sia apprezzata nella Bibbia.
Basti pensare (ma è solo uno dei tanti esempi) al libro di Giona, dove la città di Ninive si converte dopo la sua predicazione, proclamando un digiuno, cospargendosi di cenere, e vestendosi di sacco (vestirsi di sacco e cospargersi di cenere, sono appunto simboli di digiuno e penitenza).
E Dio risparmia Ninive.


Senza contare il digiuno per antonomasia, quello di Gesù nel deserto.

Re: Per rinascere in Quaresima...

Inviato: venerdì 13 marzo 2009, 8:17
da Mary
Quaresima...
Quaresima è un cammino di essenzialità, di riscoperta della propria vocazione, di luce e di verità, quindi, capiamoci bene, cominciate col togliere quella faccia sofferta di chi ha deciso di togliere i cioccolatini e spieghiamoci. Se una rinuncia faremo, se un gesto concreto di solidarietà compieremo è per arrivare a Pasqua vivificati, non mortificati. Questo lo dico – non me ne vogliamo i devoti – perché conosco troppi cristiani che confondono l'autolesionismo con la penitenza. Gesù chiede di prendere la croce e di seguirlo. E tutti a pensare a quella fatica, a quella disgrazia che devo sopportare, a quella situazione insanabile. Portare la croce è diventato addirittura sinonimo di sopportazione e pazienza. Bello, mistico, utilissimo per predicare i quaresimali. Peccato che Gesù non intendesse questo! Portare la croce, cioè: perdere la faccia. La croce era l'umiliazione più ignominiosa che si potesse anche solo immaginare, sia per i cittadini romani, sia per gli ebrei. Rinnegare se stessi e portare la croce significa: amami fino al punto che non ti importa di perdere la faccia per me, seguimi fino a scoprire che valgo più di ogni altra cosa. Così Gesù ci invita in Quaresima a riscoprire che egli è tutto, l'assoluto, la pienezza, l'amore, ogni desiderio e ogni anelito colmato. Ci sfida a scoprire che in un mondo in cui tutti parlano di auto-realizzazione l'unica cosa che conta è quella di perdere la propria vita per amore, donarla questa vita, come saprà fare il Maestro Gesù. (don Paolo Curtaz)

Mi piace molto questo testo...che significa per noi perdere la faccia per il Signore?
Che significa metterlo al primo posto e darGli spazio nella nostra vita?
Che significa donare la nostra vita?
Che significa rinnegarci e portare la Sua croce?