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Re: Per rinascere in Quaresima...

Inviato: giovedì 26 febbraio 2009, 19:21
da Mariella
La quaresima ci invita al digiuno... digiuniamo, critichiamo chi non digiuna dimenticando che la privazione di cibo è una scelta giusta della quaresima ma non la più importante. Serve a poco il digiuno se rimaniamo sempre intrappolati dal carico del nostro bagaglio materiale, se non riusciamo a vincere la forza che ci porta ai confini del mondo dove tutto non è deserto, se non abbiamo la forza di dialogare con chi è distante dal nostro cuore, se non aiutiamo una foresta a crescere, se non riusciamo a rendere l’acqua limpida, se siamo indirizzati verso l’autodistruzione di un creato che giornalmente dovrebbe meravigliarci e che in effetti, sfruttiamo e distruggiamo credendo che tutto è permesso, che il nostro dominio va al di là delle necessità collettive.

Re: Per rinascere in Quaresima...

Inviato: giovedì 26 febbraio 2009, 21:10
da Miriam
All'inizio della Quaresima si parla molto di penitenze e fioretti. Penso che sia bene chiarire quali sono le penitenze che Dio ci chiede, forse non coincidono con quelle che scegliamo. La rinuncia ai cioccolatini, al dolcino se non accompagnati a scelte di vita serie, non hanno senso. Se la vita del cristiano non si trasforma durante il cammino quaresimale, questi fioretti oltre a non avere senso ci fanno assomigliare a quelli che Gesù chiama "ipocriti". Poi, la penitenza sia tale e non "dieta", rinunciare al cioccolatino o al dolcino e poi mantenere intatti i propri vizi, tra cui quello della lingua aggrava la nostra posizione di fronte a Dio. Il digiuno per i nostri contemporanei e per ciascuno di noi è diventato o qualcosa di poetico o un atteggiamento d'altri tempi. Mentre noi cattolici europei e occidentali digiuniamo, forse, qualche volta durante la quaresima due terzi dell'umanità è costretta a digiunare e a vivere nella fame. Loro fanno la dieta senza pagare nulla, noi facciamo diete costose per l'estetica e perché mangiamo troppo. Ma qual'è il digiuno che piace a Dio? Sicuramente non il legalismo religioso, ma la pratica della giustizia, solidarietà concreta con i poveri, le pratiche rituali non hanno nessun valore. Sant'Agostino, a questo proposito, scrive che il vero digiuno della quaresima è: "astenersi, prima di tutto, da ogni peccato". il vero digiunare deve aiutare a mettere ordine nella propria vita, a guardare e pensare agli altri, ad andare all'essenziale, a saper distinguere i bisogni veri da quelli falsi. Il digiuno deve far capire di cosa abbiamo veramente fame, quali sono i nostri veri bisogni, cosa ci manca per essere felici: DIO.

Re: Per rinascere in Quaresima...

Inviato: lunedì 2 marzo 2009, 18:06
da Sibilla
Ecco un'altra Quaresima, puntuale ogni anno come la primavera. Siamo invitati ad intraprendere un cammino di conversione per celebrare in verità la Pasqua di morte e risurrezione del Signore e a rinascere a vita nuova. La Quaresima ci invita a ripartire da Cristo. È Lui la porta, è Lui la via. Questo significa che la vita cristiana è un cammino di conversione, un ritornare a Dio da cui costantemente ci allontaniamo, un mutamento radicale di orientamento della persona che non pone più se stessa, ma Cristo al centro della propria vita. La profondità della nostra vita è Gesù. Senza di lui tutto diventerebbe insignificante. Lui è l'acqua viva. Lui è la vita, mentre noi chissà quante volte abbiamo frugato nel mucchio insignificante degli idoli e abbiamo chiamato vita quella che è soltanto un debole eco e un riflesso contorto della vita che è Lui, soltanto Lui.. Abbiamo bisogno di cambiare rotta e la Quaresima è il tempo favorevole per vivere la conversione con gli occhi fissi in Gesù che ci chiede di seguirlo con amore. Lui ha preso un impegno con ciascuno di noi: «Io sono con voi tutti i giorni». Da questa promessa di Gesù, la fede, la speranza e l'amore, traggono vigore e sicurezza. Quindi camminiamo con Gesù, accompagnandolo nel suo viaggio verso Gerusalemme, con il nostro passo, mettendo in pratica il comandamento dell'amore e meditando giornalmente la sua Parola.

Signore, pietà di me che sono più attenta
alla mentalità corrente che alla tua crescita in me.
Per la salute, quando un medico mi prescrive la dieta,
anche esigente,
sono disposta a fare grandi sacrifici,
ma per farti crescere in me, per sentirti "intimo"
per questo non ho molto entusiasmo,
non mi preoccupo
di fare molto sacrificio!
Signore pietà di me, che sono più attenta
all'aspetto esteriore che a quello interiore,
più preoccupata di piacere agli altri che piacere a Te:
spesso sono materialista!
«Un cuore affranto e umiliato, Tu, o Dio, non disprezzi.»
E io oggi mi sento umiliata e confusa.
Ti chiedo, in questa Quaresima, di imparare a digiunare
da quello che mi distrae inutilmente da Te,
da quello che mi allontana dalla contemplazione
della tua Parola,
da quello che mi porta verso altri idoli
e verso altri amori.
Non permettere che io diventi adultera e infedele.
Aiutami a schierarmi dalla tua parte e
a metterti al primo posto perché
sono certa che nulla mi mancherà
perché tutto sarà assicurato da Te.

Re: Per rinascere in Quaresima...

Inviato: lunedì 2 marzo 2009, 22:34
da Miriam
Il pontefice dell’Arcobaleno di 40 gg

Che freddo, fa! Fuori, c’è come un’ultima zampata dell’inverno, ma un po’ di gelo ci par di sentirlo anche qui dentro, forse… nonostante il riscaldamento nuovo. Che funziona benissimo. È un clima spirituale freddo, quello di cui parlo: naturale, di fronte a questo altare senza fiori e al colore viola e ai canti penitenziali. Quaresima: uguale penitenza, conversione, ossia poco calore, poca gioia. La Parola di Dio sembra più esigente, e anche le esortazioni agli impegni presi col segno delle ceneri paiono così. Sono infatti la preghiera, il digiuno, l’elemosina i “segnatempo” di questo periodo. Normale, diremo: la Quaresima è così. E invece ecco la bomba: una improvvisa…esplosione di colori. La prima lettura. Dove di conversione di parla in termini opposti a quanto dicevo. Irrompe come un lampo d’estate un arcobaleno di luce “Questo è il segno dell’alleanza, che io pongo tra me e voi e tra ogni essere vivente...il mio arco pongo sulle nubi ed esso sarà il segno dell’alleanza tra me e la terra”. E questo sciogliere il gelo della logica puramente “penitente, dolente” di questi giorni. Forse, guardando un arcobaleno, non abbiamo mai pensato che esso è una strada, un ponte donatoci da Dio per lasciarsi incontrare. E sarebbe un’immagine della Quaresima, pensate… capito? Quelli che abbiamo di fronte non son quaranta giorni di tristezza ma una strada di luce che ci riporta Dio. Si tratta di sceglierla, lasciando le nostre sicurezze umane spesso simili agli idoli. Quaresima non vuol dire subito desolazione, ma serietà, determinazione. L’arcobaleno, unione di cielo con la terra di Dio con l’uomo era profezia del futuro messia, di Gesù che è appunto lui il vero “ponte” tra cielo e Terra. Vero Dio e vero uomo. Per questo Gesù è chiamato infatti Pontefice. L’arco dell’Alleanza con Noè era la profezia della Salvezza portataci dal Figlio di Dio. I sussidi di catechismo delle medie. Amici, abbiamo questi quaranta giorni di impegno serio per camminarci sopra. Nel Vangelo Gesù va nel deserto ma non è triste freddo… è determinato anche nella stringata narrazione di Marco. Sta con le bestie selvatiche, soffre disagi, rinunce… ma la sua forza interiore la ricerca della volontà del Padre gli fa stare anche di fronte a Satana con la sicurezza che tutti conosciamo. Digiuno, elemosina, preghiera sono impegni severi… ma ci procurano gioia. Non è forse una gioia ritrovare Dio? Nella quaresima c’è un annuncio di speranza, non di morte… c’è, in estrema sintesi solo la possibilità di superare il nostro vivere un po’ spenti dalla banalità dei giorni per ricordarci che il Signore ci accompagna…e che solo in sua compagnia possiamo rilanciarci dentro un’esistenza da vivere intensamente. Il digiuno non è solo la fatica di fare a meno di ciò che si ha; ma uno spazio da dare a Dio; l’elemosina non è un compromesso con la nostra coscienza sporca, ma il desiderio grande di donare tutto di noi, la preghiera non è un ruffianarsi la clemenza di Dio, ma è la nostra risposta più bella a Dio che continuamente ci cerca e si fa trovare.
La fatica più grande non sono queste offerte impegnative o le rinunce, ma lasciarsi incontrare, amare da Dio. Questa fatica non ha lo scopo di raffreddare i nostri entusiasmi. È un allenamento. Quando facciamo un’attività fisica intensa, infatti, ci scaldiamo, non sentiamo freddo… Il Signore ci doni in questi giorni, allora, un po’ di grinta nel fare il bene! Ci aiuterà a vedere i riflessi ipnotici, le sfumature infinite dei colori della sua fantasia di innamorato, il calore buono del suo amore che vince ogni nostra ogni nostra freddezza.
Quaresima-carità: “Over the rainbow” oltre l’arcobaleno. “i colori dell’arcobaleno / così belli nel cielo /sono anche nei visi / della gente che passa… i bambini che sento piangere / li vedo anche crescere… impareranno molto più di quello che noi sappiamo… e penso tra me e me: che mondo meraviglioso (sarà)!”

Grazie a chi mi ha condiviso queste riflessioni

Re: Per rinascere in Quaresima...

Inviato: mercoledì 4 marzo 2009, 16:30
da Mary
Girovagando nel Web mi ha colpito molto questa riflessione ...potrebbe essere un buon esame di coscienza per noi tutti in Quaresima.
Riflessioni per un esame di coscienza:

Prima di chiederti: " Che male ho fatto?", chiediti: " Che bene ho fatto?". Consapevole che i peccati più gravi sono quelli di omissione, interroga la tua coscienza sul compimento dei tuoi doveri familiari,professionali, civili, sociali, ecclesiali.
Poiché la morale cristiana è compendiata nel comandamento dell'amore, chiediti se ami il Signore con tutto il cuore.E poiché non è possibile amare il Signore senza conoscerlo, chiediti se non ascolti mai la sua Parola e vivi nelll'ignoranza religiosa. Siccome, poi, l'amore di Dio non è mai disgiunto dall'amore del prossimo, chiediti se ami concretamente le persone che ti stanno vicino e quelle che hai incontrato nel cammino della vita.
Prima di chiederti quali singoli peccati hai commesso , chiediti se ti trovi in stato permanente di peccato: in stato di infedeltà coniugale, in stato di rancore, in stato di incompetenza professionale, in stato di pigrizia nell'attività lavorativa, in stato indifferenza nei confronti di chi ha bisogno del tuo aiuto, in stato di idolatria perché al primo posto, nella tua vita, anziché il vero Dio, c'è l'idolo del denaro, del piacere, del tuo proprio "io".
Prima di dire a te stesso: " non ho ammazzato, non ho rubato, quindi sono a posto in coscienza", comincia a passare in rassegna i comandamenti di Dio, che sono dieci e non due;e inoltre pensa che ci sono molti modi di "ammazzare" (per es. "ne uccide più lingua che la spada"), molti modi di rubare (" evadere il fisco, non compiere diligentemente il proprio lvaoro...).

Mons. Giuseppe Greco
Che ne pensate?