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Oggi è Domenica 8 Febbraio 2015

Inviato: domenica 1 febbraio 2015, 18:30
da Venerabile Beda
V DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)
Colore Liturgico: Verde


Prima Lettura Gb 7,1-4.6-7
Notti di affanno mi sono state assegnate.
Dal libro di Giobbe

Giobbe parlò e disse:
«L'uomo non compie forse un duro servizio sulla Terra
e i suoi giorni non sono come quelli d'un mercenario?
Come lo schiavo sospira l'ombra
e come il mercenario aspetta il suo salario,
così a me sono toccati mesi d'illusione
e notti di affanno mi sono state assegnate.
Se mi corico dico: "Quando mi alzerò?".
La notte si fa lunga e sono stanco di rigirarmi fino all'alba.
I miei giorni scorrono più veloci d'una spola,
svaniscono senza un filo di speranza.
Ricòrdati che un soffio è la mia vita:
il mio occhio non rivedrà più il bene».


Salmo Sal 146 (147)

Risanaci, Signore, Dio della vita.

È bello cantare inni al nostro Dio,
è dolce innalzare la lode.
Il Signore ricostruisce Gerusalemme,
raduna i dispersi d'Israele.

Risana i cuori affranti
e fascia le loro ferite.
Egli conta il numero delle stelle
e chiama ciascuna per nome.

Grande è il Signore nostro,
grande nella sua potenza;
la sua sapienza non si può calcolare.
Il Signore sostiene i poveri,
ma abbassa fino a terra i malvagi.


Seconda Lettura 1Cor 9,16-19.22-23
Guai a me se non annuncio il Vangelo.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, annunciare il Vangelo non è per me un vanto, perché è una necessità che mi si impone: guai a me se non annuncio il Vangelo!
Se lo faccio di mia iniziativa, ho diritto alla ricompensa; ma se non lo faccio di mia iniziativa, è un incarico che mi è stato affidato. Qual è dunque la mia ricompensa? Quella di annunciare gratuitamente il Vangelo senza usare il diritto conferitomi dal Vangelo.
Infatti, pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero. Mi sono fatto debole per i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto per tutti, per salvare a ogni costo qualcuno. Ma tutto io faccio per il Vangelo, per diventarne partecipe anch'io.


Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Cristo ha preso le nostre infermità
e si è caricato delle nostre malattie.
Alleluia.


Vangelo Mc 1,29-39
Guarì molti che erano affetti da varie malattie.
Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, subito andò nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva.
Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano.
Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!».
E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.



CANTI CONSIGLIATI:

Ingresso: È bello lodarti (Gen Verde)

Gloria: Gloria (Gen Verde, È bello lodarti) [o altri autori]

Alleluia: Alleluia, (Mite Balduzzi, Verbum Panis) [o altri autori]

Offertorio: Dolce è lodarlo (RnS)

Santo: Santo (Gen Verde, È bello lodarti) [o altri autori]

Agnello di Dio: Agnello di Dio (Giosy Cento, È il giorno del Signore) [o altri autori]

Comunione:
- Uomo di Galilea (RnS)
- Ascolto la Tua voce (RnS)
- Potenza che guarisce (RnS)

Finale:
- Figli del Vangelo (Giosy Cento)

Oggi è Domenica 8 Febbraio 2015

Inviato: sabato 7 febbraio 2015, 13:53
da Enricorns2
Chi è costui che perdona anche i peccati?

Movimento Apostolico - rito ambrosiano

Penultima domenica dopo l'Epifania (Anno B) (08/02/2015)

Vangelo: Lc 7,36-50 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 7,36-50

Quando un uomo si discosta da Dio, dal suo cuore, dal suo amore, dalla sua verità, all'istante si avvolge di infinita falsità. L'uomo è come il ferro nelle mani del fabbro. Quando il ferro è nel fuoco, è malleabile, trasformabile, modificabile. Quando esce fuori dal fuoco, dopo pochi istanti ritorna ad essere duro e non più lavorabile.
Dio vuole che l'uomo pensi con i suoi pensieri, ami con il suo cuore, veda con i suoi occhi, parli con la sua bocca, consoli i suoi fratelli con le sue mani. Perché possa fare questo è necessario che rimanga perennemente immerso in Lui, nella sua carità, compassione, misericordia, pietà, verità. Questo avviene se l'uomo si fa un fedele osservante della Legge del suo Dio, che è purissima Legge di amore.
È questa la vera grandezza dell'uomo: pensare con i pensieri di Dio, amare con il suo cuore. Nel cuore di Dio c'è spazio per il peccatore che si pente. Anche nel cuore dell'uomo vi deve essere questo spazio. Se non vi è, è il segno di un distacco infinito che regna tra Dio e colui che dice di servire Dio. Lo dice, ma non lo serve, perché non pensa con i suoi pensieri, non ama con il suo cuore. Chi non ha pietà di un peccatore che si pente e che bussa al cuore per trovare compassione e misericordia, di certo non serve Dio secondo verità e giustizia. Lo serve con una religione impura ed immonda.

Uno dei farisei lo invitò a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo. Vedendo questo, il fariseo che l'aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!». Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di' pure, maestro». «Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l'altro cinquanta. Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene». E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l'acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco». Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va' in pace!».

Gesù ama con il cuore del Padre. Pensa con i suoi pensieri. Vede con i suoi occhi. Questa donna è profondamente addolorata, pentita, contrita in tutto il suo spirito, anima e corpo. Vorrebbe non aver mai conosciuto il peccato. Le lacrime con le quali bagna i piedi di Gesù sono il segno della profonda purificazione che si sta compiendo nella sua anima. Il dolore è immenso. Sa però che presso gli uomini mai troverà commiserazione. Sa anche che il cuore di Cristo Gesù è grande, immenso, in esso c'è spazio anche per lei. Lui ama in modo diverso. Non vede con occhi di peccato, ma di purissima divina carità. A Lui chiede aiuto, soccorso. I suoi peccati sono molti, Gesù però glieli può perdonare tutti. Questo vede la donna in Gesù e per questo motivo si rivolge a Lui. È una visione perfetta di purissima fede.
La donna fa distinzione tra Gesù e tutti gli altri uomini. Gli altri uomini hanno abusato di lei, giudicandola e condannandola, mai perdonandola, sempre accusandola e ritenendola una poco di buono. Se il peccato ci vede peccatori, mai si accosterà a noi. Se invece ci vede dal cuore ricco di misericordia e di pietà, si accosterà per chiedere comprensione, perdono, scusa, amore, grande accoglienza. Questa visione dobbiamo dare ad ogni uomo. Ma per questo è necessario che noi tutti siamo uomini di Dio, in Dio, nel suo cuore. Il peccatore ha diritto di avere di noi tutti questa stupenda visione.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci veri uomini di Dio in Dio.