Pagina 2 di 6

Pensiero sulla Liturgia del giorno Novembre 2017

Inviato: lunedì 6 novembre 2017, 13:24
da Lady Joan Marie
Gesù dice al capo dei farisei che l'aveva invitato che quando offre un pranzo o una cena di non invitare amici, parenti o ricchi vicini perchè a loro volta ti contraccambino, ma di invitare i poveri di ogni genere, e così sarà veramente beato perchè non potranno ricambiarti e avrà la sua ricompensa alla resurrezione dei giusti. Gesù dice che basta poco per un ricco essere veramente beato, anche solo invitando povera gente, loro non potranno ricambiare ma la ricompensa in Cielo sarà eterna.
[k-occhioni] [k-gruppo] [k-Riso2]

Pensiero sulla Liturgia del giorno Novembre 2017

Inviato: martedì 7 novembre 2017, 10:59
da Lady Joan Marie
Uno dei commensali udendo le parole di Gesù dice che è beato chi prenderà cibo nel Regno di Dio, e Gesù rispose con una parabola: un uomo diede una grande cena e fece molti inviti, e quando tutto era pronto mandò il suo servo per avvertirli, ma questi si trovarono delle scuse e non vennero. Allora il padrone di casa si adirò e disse al suo servo di invitare a cena tutta la povera gente che trovava per strada, e il servo fece così, e poi disse al suo padrone che c'era ancora posto e lui gli ordinò di invitare ancora gente perchè nessuno di chi era stato invitato gusterà più la sua cena. Con questa parabola Gesù dice che certa gente è attaccata più alle cose materiali che all'invito di Dio, e quando questi decidono di non venire Dio non li trova più degni del suo invito e allora invita la povera gente e tutti coloro che hanno veramente bisogno di Lui, affinchè solo chi è veramente degno gusterà la beatitudine eterna.
[k-gruppo] [k-abbracci] [k-fiori]

Pensiero sulla Liturgia del giorno Novembre 2017

Inviato: mercoledì 8 novembre 2017, 13:28
da Lady Joan Marie
Gesù si volta verso la folla che lo segue che chiunque ama i propri cari più di Lui non può essere suo discepolo e chi non porta la sua croce e non viene dietro a Lui non potrà mai esserlo. E poi fa due esempi: chi volendo costruire una torre non calcola prima la spesa prima di mettere le fondamenta e iniziare a costruire, per poi essere deriso dalla gente perchè ha iniziato il lavoro e non lo ha potuto finire. Oppure quale re partendo in guerra con un altro re non si informi della quantità di uomini che può portare, e se l'altro e più numeroso gli manda dei messaggeri per chiedere la pace. Così chiunque non rinuncia a tutti i suoi averi non può essere discepolo di Gesù. Gesù facendo l'esempio della torre dice che non si può iniziare, anche se con entusiasmo, a seguire Gesù per poi pensare alle cose materiali e con l'altro esempio dice che bisogna mettere da parte l'orgoglio per essere suo discepoli, perchè se un re ha un avversario più potente è meglio chiedere la pace che essere vinti dal proprio amor proprio.
[k-abbraccio] [k-gruppo] [k-Leggolibro]

Pensiero sulla Liturgia del giorno Novembre 2017

Inviato: giovedì 9 novembre 2017, 10:40
da Lady Joan Marie
Gesù in vista della Pasqua va a Gerusalemme e vede nel tempio gente che vendeva buoi e colombe e i cambiamonete, allora fa una frusta di cordicelle e caccia via i mercanti dal tempio e gettò a terra i banchi dei cambiamonete, poi disse ai venditore di colombe di portare via tutto e di non fare della casa del Padre Suo, un mercato. Allora i Giudei gli chiesero con quale permesso fa queste cose, e Gesù rispose: "distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere", e i Giudei non capendo le Sue parole gli risposero che ci sono voluti quarantasei anni per costruire il tempio, come può farlo risorgere in tre giorni? Ma Gesù parlava del tempio del Suo Corpo. Quando poi Gesù resuscitò dai morti i suoi discepoli si ricordarono delle Sue Parole e credettero in Lui. Gesù non ammette che un luogo dove deve abitare Dio diventi un mercato, nel tempio si deve dare culto a Dio e non al denaro perchè Dio è prima di tutto.
[k-bravo] [k-gruppo] [k-Leggolibro]

Pensiero sulla Liturgia del giorno Novembre 2017

Inviato: venerdì 10 novembre 2017, 11:07
da Lady Joan Marie
Gesù racconta ai suoi discepoli la parabola dell'uomo ricco e dell'amministratore disonesto. Quest'uomo aveva un amministratore che fu accusato di sperperare i suoi averi, allora lo chiamò e lo licenziò. Questi pensò che di zappare non ne aveva la forza, di mendicare si vergognava, allora disse tra sè che quando non sarà più l'amministratore del suo padrone cercherà qualcuno che lo ospiterà a casa sua di coloro che avevano debiti col suo padrone, che chiamò uno ad uno chiedendo quanto gli dovevano. Uno gli disse che gli doveva cento barili d'olio e l'amministratore disse che gli doveva cinquanta, ad un altro gli chiese la stessa cosa e lui disse cento misure di grano ed egli disse che erano ottanta. Il padrone di quell'amministratore disonesto lodò il suo operato perchè aveva agito con scaltrezza, e Gesù conclude che i figli di questo mondo sono con i loro pari più scaltri dei figli della luce. Che cosa ha voluto dire Gesù con questa parabola? Che nella vita non basta essere solo buoni, ma bisogna anche essere scaltri e furbi e vivere di espedienti con intelligenza, esattamente come quell'amministratore che ha trovato la soluzione ideale per essere ancora amministratore di qualcuno che non era il suo padrone.
[k-Applausi] [k-scusa] [k-grazie]