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Veglia di Natale

Inviato: mercoledì 8 dicembre 2010, 22:33
da Venerabile Beda
Si abbozza questa ipotesi di Veglia natalizia, basata prevalentemente sulla Liturgia della Parola; come è noto, non è previsto uno schema fisso nel Messale Romano.

Veglia di Natale


Monizione iniziale:

Fratelli, uniti nella fede in Cristo Gesù, apprestiamoci a celebrare questa Veglia di Natale, la seconda solennità dell'anno liturgico, dopo la Pasqua di Resurrezione. Partecipiamo attivamente e con gioia alla celebrazione nella luce del Dio Bambino, che viene qui, ancora oggi, per essere il “Dio con noi”. Cantiamo insieme: (Titolo di un canto di Avvento-Natale, es: Venite fedeli).


Ingresso solenne. Candele dell'altare spente, incensazione dell'altare. Le luci della chiesa, accese attorno al 60%.



Celebrante: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Assemblea: Amen.
Celebrante: La grazia e la pace di Dio nostro Padre, e del Signore nostro Gesù Cristo, e la comunione dello Spirito Santo, sia con tutti voi.
Assemblea: E con il tuo spirito.


Monizione del celebrante

Celebrante: Fratelli carissimi, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo, Figlio di Dio fatto uomo, meditiamo attraverso la Parola, la preghiera ed il canto, la realizzazione dell’opera di Dio, che in Cristo, trova il suo compimento.



Seduti.

N.B.: Tutte le letture sono basate sulla nuova traduzione della CEI.



Prima Lettura
Dal libro del profeta Isaia
Isaia 7, 10-16

Il Signore parlò ancora ad Acaz: «Chiedi per te un segno dal Signore tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure dall’alto». Ma Acaz rispose: «Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore». Allora Isaia disse: «Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta di stancare gli uomini, perché ora vogliate stancare anche il mio Dio? Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele. Egli mangerà panna e miele finché non imparerà a rigettare il male e a scegliere il bene. Poiché prima ancora che il bimbo impari a rigettare il male e a scegliere il bene, sarà abbandonata la terra di cui temi i due re.


Si raccomanda di cantare il presente salmo. Ove questo non sia possibile, leggerlo con un leggero sottofondo musicale natalizio.

Sal 72 (71)
Di Salomone.

Rit: Vieni Signore, Re di Giustizia e di Pace

O Dio, affida al re il Tuo diritto,
al figlio del re la Tua giustizia;
egli giudichi il Tuo popolo secondo giustizia
e i Tuoi poveri secondo il diritto.

Le montagne portino pace al popolo
e le colline giustizia.
Ai poveri del popolo renda giustizia,
salvi i figli del misero
e abbatta l'oppressore.

Ti faccia durare quanto il Sole,
come la Luna, di generazione in generazione.
Scenda come pioggia sull'erba,
come acqua che irrora la terra.

Nei Suoi giorni fiorisca il giusto,
e abbondi la pace,
finché non si spenga la Luna.
E dòmini da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della Terra.

A Lui si pieghino le tribù del deserto,
mordano la polvere i Suoi nemici.
I re di Tarsis e delle isole portino tributi,
i re di Saba e di Seba offrano doni.

Tutti i re si prostrino a Lui,
Lo servano tutte le genti.
Perché Egli libererà il misero che invoca
e il povero che non trova aiuto.

Abbia pietà del debole e del misero
e salvi la vita dei miseri.
Li riscatti dalla violenza e dal sopruso,
sia prezioso ai Suoi occhi il loro sangue.

Vivrà e gli sia dato oro di Arabia;
si preghi sempre per lui,
sia benedetto ogni giorno.

Abbondi il frumento nel paese,
ondeggi sulle cime dei monti;
il Suo frutto fiorisca come il Libano,
la Sua messe come l'erba dei campi.

Il Suo nome duri in eterno,
davanti al Sole germogli il Suo nome.
In Lui saranno benedette
tutte le stirpi della Terra
e tutte le genti lo dicano Beato.

Benedetto il Signore, Dio di Israele,
Egli solo compie meraviglie.
E benedetto il Suo nome glorioso per sempre,
della Sua gloria sia piena tutta la Terra.

Gloria al Padre e al Figlio, e allo Spirito Santo,
come era nel principio e ora e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.


Seconda Lettura
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi
Filippesi 2,5-11

[Fratelli,] abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù:
Egli, pur essendo nella condizione di Dio,
non ritenne un privilegio
l’essere come Dio,
ma svuotò se stesso,
assumendo una condizione di servo,
divenendo simile agli uomini;
Dall’aspetto riconosciuto come uomo,
umiliò se stesso
facendosi obbediente fino alla morte
e a una morte di croce.
Per questo Dio Lo esaltò
e Gli donò il nome
che è al di sopra di ogni nome;
perché nel nome di Gesù
ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra;
e ogni lingua proclami:
«Gesù Cristo è Signore!»
a gloria di Dio Padre.

Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Veniva nel mondo la Luce vera
quella che illumina ogni uomo
Alleluia.


Vangelo Lc 1,26-38
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all'angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò Colui che nascerà sarà Santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch'essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l'angelo si allontanò da lei.


L’assemblea rimane in piedi.

Il diacono, oppure un lettore, dall’ambone proclama (o canta) l’Annuncio di Natale, ovvero il testo della Kalenda del Martirologio Romano, relativo al 25 Dicembre:

Trascorsi molti secoli da quando Dio
aveva creato il mondo,
e aveva fatto l'uomo a Sua immagine;
e molti secoli da quando era cessato il diluvio,
e l'Altissimo aveva fatto risplendere l'arcobaleno,
segno di alleanza e di pace;
ventuno secoli dopo la nascita di Abramo, nostro padre;
tredici secoli dopo l'uscita
di Israele dall'Egitto sotto la guida di Mosé;
circa mille anni dopo l'unzione di Davide, quale re di Israele;
nella sessantacinquesima settimana,
secondo la profezia di Daniele;
all'epoca della centonovantaquattresima Olimpiade;
nell'anno 752 dalla fondazione di Roma;
nel quarantaduesimo anno
dell'Impero di Cesare Ottaviano Augusto,
mentre su tutta la Terra regnava la pace,
[nella sesta età del mondo],
Gesù Cristo, Dio Eterno e Figlio dell'Eterno Padre,
volendo santificare il mondo con la Sua venuta,
essendo stato concepito per opera dello Spirito Santo,
trascorsi nove mesi,
nasce in Betlemme di Giuda dalla Vergine Maria,
Dio fatto uomo.
Natale di nostro Signore Gesù Cristo
secondo la natura umana.

Il diacono (o il medesimo lettore che ha proclamato il testo della Kalenda), dopo una breve pausa di silenzio, aggiunge:

Oggi, nella città di Davide, è nato Gesù Cristo, il Salvatore, il Figlio di Dio fatto uomo. Alleluia! Alleluia!

L’assemblea (guidata dal coro), risponde cantando un Alleluia natalizio (es: Alleluia al Redentore di RnS).

Mentre si canta l’Alleluia, un ministrante accende le candele dell’altare; si accendono tutte le luci della chiesa (100%), in modo analogo alla Notte di Pasqua; contestualmente, ove questo è in uso, si scopra (o si riponga) il bambinello del presepe. Finito il canto dell’Alleluia, il celebrante intona l'Inno Gloria a Dio, che viene cantato da tutti. Si suonano le campane interne ed esterne secondo gli usi locali. Prosegue la Messa solenne di Natale, secondo lo schema del Messale Romano (Colletta dopo il Gloria, Liturgia della Parola, ecc.)