Veglia di Pentecoste


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Venerabile Beda
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Veglia di Pentecoste

Messaggio da Venerabile Beda » domenica 4 aprile 2010, 18:03

Premessa

Durante il Giubileo del 2000, abbozzai, con la collaborazione di alcuni amici, uno schema per la Veglia di Pentecoste. Si usa sempre più spesso, fare veglie di preghiera, o partecipare a una Messa vigilare, per la solennità di Pentecoste. Prendendo in considerazione la Messa, il Messale Romano, non indica uno schema. Ricalcando lo schema generale della Notte di Pasqua, ho abbozzato questa ipotesi di Veglia (in realtà applicata con successo nell'anno del Giubileo), che non ha assolutamente pretesa di validità liturgica. Sia per l'inadeguatezza di chi scrive, sia perché non è stata sottoposta all'attenzione della competente autorità ecclesiastica. Tuttavia, poiché ricalca lo schema generale della Notte di Pasqua, previsto dal Messale Romano, e poiché si tratta essenzialmente di una meditazione sulla Parola, unita a segni semplici e simbolici, ultracollaudati in Liturgia, come l'accensione di candele, non credo ci sia nulla di male, a pubblicarla qui. Nel caso possa essere di aiuto ad altre comunità. Si consiglia in ogni caso, di sottoporla preventivamente, all'attenzione del proprio vescovo, nell'ipotesi in cui si voglia utilizzare. Consideratela quindi qual è: una Bozza paraliturgica.



Introduzione

L'Apocalisse, il libro misterioso, il "velame de li versi strani" (Dante). Qui si prendono in considerazione i contenuti delle lettere alle Sette Chiese, dove le Sette Chiese, al di là dell'ubicazione geografica, sono la Chiesa Universale di Dio, seguace di Cristo. (O con una prospettiva più ecumenica, l’insieme dei credenti in Cristo, quindi le Chiese Cristiane). Ecco quindi la necessità di ascoltare, ciò che ancora oggi lo Spirito Santo dice alle Chiese, ovvero alla Chiesa (clero e popolo di Dio in cammino). L'attualità di queste lettere, è sconcertante...

Si consiglia di non iniziare la Veglia in ora troppo tarda...
Tra le 21 e le 21:30....



Materiali necessari:
- 7 candelabri singoli.
- Candele.
- Un Leggìo in aggiunta all'Ambone.
- Un'Icona dello Spirito Santo.




Veglia di Pentecoste


Monizione iniziale:

Fratelli, uniti nella fede in Cristo Gesù, apprestiamoci a celebrare questa Veglia di Pentecoste, la terza solennità dell'anno liturgico, dopo la Pasqua di Resurrezione e il Natale del Signore. Partecipiamo attivamente e con gioia alla celebrazione "non con la potenza né con la forza, ma con il mio Spirito, dice il Signore degli eserciti", con lo Spirito che invochiamo cantando: (Titolo di un canto di invocazione allo Spirito Santo).


Ingresso solenne. Cero Pasquale acceso, candele dell'altare spente, i 7 candelabri spenti (posizionati ai piedi del luogo in cui sarà ubicata l'Icona dello Spirito Santo), incensazione del Cero, dell'Icona dello Spirito Santo (portata in processione all'Ingresso), dell'altare.



Celebrante: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Assemblea: Amen.
Celebrante: La grazia e la pace di Dio nostro Padre, e del Signore nostro Gesù Cristo, e la comunione dello Spirito Santo, sia con tutti voi.
Assemblea: E con il tuo spirito.


Monizione del celebrante

Celebrante: Fratelli carissimi, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo, morto e risorto dai morti, di Colui che possiede i sette spiriti di Dio, ascoltiamo, attraverso le parole dell'apostolo Giovanni, ciò che lo Spirito dice alle Chiese, nella solennità in cui si celebra il dono del Consolatore alla Chiesa di Dio.



Un ministro al lettorato (in assenza, un accolito; in assenza, un ministrante), proclama il Prologo; segue il diacono. L'Assemblea rimane in piedi.




DAL LIBRO DELL'APOCALISSE DI SAN GIOVANNI APOSTOLO

N.B. Nessun lettore, ministro al lettorato o diacono dovrà dire: "Parola di Dio", se non alla fine di tutte le letture.


Ministro al lettorato

PROLOGO:

Rivelazione di Gesù Cristo che Dio gli diede per render noto ai suoi servi le cose che devono presto accadere, e che egli manifestò inviando il suo angelo al suo servo Giovanni. Questi attesta la parola di Dio e la testimonianza di Gesù Cristo, riferendo ciò che ha visto. Beato chi legge e beati coloro che ascoltano le parole di questa profezia e mettono in pratica le cose che vi sono scritte. Perché il tempo è vicino.

Breve pausa di silenzio


SALUTO ALLE SETTE CHIESE

Giovanni alle sette Chiese che sono in Asia: grazia a voi e pace da Colui che è, che era e che viene, dai sette spiriti che stanno davanti al suo trono, e da Gesù Cristo, il testimone fedele, il primogenito dei morti e il principe dei re della Terra.
A Colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, che ha fatto di noi un regno di sacerdoti per il suo Dio e Padre, a lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen.
Ecco, viene sulle nubi e ognuno lo vedrà;
anche quelli che lo trafissero
e tutte le nazioni della Terra si batteranno per lui il petto.
Sì, Amen!
Io sono l'Alfa e l'Omega, dice il Signore Dio, Colui che è, che era e che viene, l'Onnipotente!

Breve pausa di silenzio



VISIONE INTRODUTTORIA

Diacono:

Io, Giovanni, vostro fratello e vostro compagno nella tribolazione, nel Regno e nella costanza in Gesù, mi trovavo nell'isola chiamata Patmos a causa della Parola di Dio e della testimonianza resa a Gesù. Rapito in estasi, nel Giorno del Signore, udii dietro di me una voce potente, come di tromba, che diceva: Quello che vedi, scrivilo in un libro e mandalo alle sette Chiese: a Efeso, a Smirne, a Pèrgamo, a Tiàtira, a Sardi, a Filadèlfia e a Laodicèa. Ora, come mi voltai per vedere chi fosse colui che mi parlava, vidi sette candelabri d'oro e in mezzo ai candelabri c'era uno simile a figlio di uomo, con un abito lungo fino ai piedi e cinto al petto con una fascia d'oro. I capelli della testa erano candidi, simili a lana candida, come neve. Aveva gli occhi fiammeggianti come fuoco, i piedi avevano l'aspetto del bronzo splendente purificato nel crogiuolo. La voce era simile al fragore di grandi acque. Nella destra teneva sette stelle, dalla bocca gli usciva una spada affilata a doppio taglio e il suo volto somigliava al sole quando splende in tutta la sua forza.
Appena lo vidi, caddi ai suoi piedi come morto. Ma egli, posando su di me la destra, mi disse: Non temere! Io sono il Primo e l'Ultimo e il Vivente. Io ero morto, ma ora vivo per sempre e ho potere sopra la morte e sopra gli inferi. Scrivi dunque le cose che hai visto, quelle che sono e quelle che accadranno dopo. Questo è il senso recondito delle sette stelle che hai visto nella mia destra e dei sette candelabri d'oro, eccolo: le sette stelle sono gli angeli delle sette Chiese e le sette lampade sono le sette Chiese.


Seduti.

Ogni lettore, si reca all'ambone, per proclamare la lettera (senza leggere il titolo). Finita la lettura, si recherà con una candela (opportunamente preparata) al Cero Pasquale, con cui accenderà una candela di uno dei 7 candelabri, posti in luogo adatto, sotto l'Icona dello Spirito Santo. Eventualmente, si prepari un breve canto allo Spirito Santo, per questi momenti. Nessun lettore, dovrà dire: Parola di Dio.




1. EFESO

All'angelo della Chiesa di Efeso scrivi:
Così parla Colui che tiene le sette stelle nella sua destra e cammina in mezzo ai sette candelabri d'oro: Conosco le tue opere, la tua fatica e la tua costanza, per cui non puoi sopportare i cattivi; li hai messi alla prova - quelli che si dicono apostoli e non lo sono - e li hai trovati bugiardi. Sei costante e hai molto sopportato per il mio nome, senza stancarti. Ho però da rimproverarti che hai abbandonato il tuo amore di prima. Ricorda dunque da dove sei caduto, ravvediti e compi le opere di prima. Se non ti ravvederai, verrò da te e rimuoverò il tuo candelabro dal suo posto. Tuttavia hai questo di buono, che detesti le opere dei Nicolaìti, che anch'io detesto.
Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese: Al vincitore darò da mangiare dell'albero della vita, che sta nel paradiso di Dio.



2. SMIRNE

All'angelo della Chiesa di Smirne scrivi:
Così parla il Primo e l'Ultimo, che era morto ed è tornato alla vita: Conosco la tua tribolazione, la tua povertà - tuttavia sei ricco - e la calunnia da parte di quelli che si proclamano Giudei e non lo sono, ma appartengono alla sinagoga di satana. Non temere ciò che stai per soffrire: ecco, il diavolo sta per gettare alcuni di voi in carcere, per mettervi alla prova e avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita.
Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese: Il vincitore non sarà colpito dalla seconda morte.


3. PERGAMO

All'angelo della Chiesa di Pèrgamo scrivi:
Così parla Colui che ha la spada affilata a due tagli: So che abiti dove satana ha il suo trono; tuttavia tu tieni saldo il mio nome e non hai rinnegato la mia fede neppure al tempo in cui Antìpa, il mio fedele testimone, fu messo a morte nella vostra città, dimora di satana. Ma ho da rimproverarti alcune cose: hai presso di te seguaci della dottrina di Balaàm, il quale insegnava a Balak a provocare la caduta dei figli d'Israele, spingendoli a mangiare carni immolate agli idoli e ad abbandonarsi alla fornicazione. Così pure hai di quelli che seguono la dottrina dei Nicolaìti. Ravvediti dunque; altrimenti verrò presto da te e combatterò contro di loro con la spada della mia bocca.
Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese: Al vincitore darò la manna nascosta e una pietruzza bianca sulla quale sta scritto un nome nuovo, che nessuno conosce all'infuori di chi la riceve.


4. TIATIRA

All'angelo della Chiesa di Tiàtira scrivi:
Così parla il Figlio di Dio, Colui che ha gli occhi fiammeggianti come fuoco e i piedi simili a bronzo splendente. Conosco le tue opere, la carità, la fede, il servizio e la costanza e so che le tue ultime opere sono migliori delle prime. Ma ho da rimproverarti che lasci fare a Iezabèle, la donna che si spaccia per profetessa e insegna e seduce i miei servi inducendoli a darsi alla fornicazione e a mangiare carni immolate agli idoli. Io le ho dato tempo per ravvedersi, ma essa non si vuol ravvedere dalla sua dissolutezza. Ebbene, io getterò lei in un letto di dolore e coloro che commettono adulterio con lei in una grande tribolazione, se non si ravvederanno dalle opere che ha loro insegnato. Colpirò a morte i suoi figli e tutte le Chiese sapranno che io sono Colui che scruta gli affetti e i pensieri degli uomini, e darò a ciascuno di voi secondo le proprie opere. A voi di Tiàtira invece che non seguite questa dottrina, che non avete conosciuto le profondità di satana - come le chiamano - non imporrò altri pesi; ma quello che possedete tenetelo saldo fino al mio ritorno. Al vincitore che persevera sino alla fine nelle mie opere,
darò autorità sopra le nazioni;
le pascolerà con bastone di ferro
e le frantumerà come vasi di terracotta,
con la stessa autorità che a me fu data dal Padre mio e darò a lui la stella del mattino. Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese.


5. SARDI

All'angelo della Chiesa di Sardi scrivi:
Così parla Colui che possiede i sette spiriti di Dio e le sette stelle: Conosco le tue opere; ti si crede vivo e invece sei morto. Svegliati e rinvigorisci ciò che rimane e sta per morire, perché non ho trovato le tue opere perfette davanti al mio Dio. Ricorda dunque come hai accolto la parola, osservala e ravvediti, perché se non sarai vigilante, verrò come un ladro senza che tu sappia in quale ora io verrò da te. Tuttavia a Sardi vi sono alcuni che non hanno macchiato le loro vesti; essi mi scorteranno in vesti bianche, perché ne sono degni. Il vincitore sarà dunque vestito di bianche vesti, non cancellerò il suo nome dal libro della vita, ma lo riconoscerò davanti al Padre mio e davanti ai suoi angeli. Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese.


6. FILADELFIA

All'angelo della Chiesa di Filadelfia scrivi:
Così parla il Santo, il Verace,
Colui che ha la chiave di Davide:
quando egli apre nessuno chiude,
e quando chiude nessuno apre.
Conosco le tue opere. Ho aperto davanti a te una porta che nessuno può chiudere. Per quanto tu abbia poca forza, pure hai osservato la mia parola e non hai rinnegato il mio nome. Ebbene, ti faccio dono di alcuni della sinagoga di satana - di quelli che si dicono Giudei, ma mentiscono perché non lo sono -: li farò venire perché si prostrino ai tuoi piedi e sappiano che io ti ho amato. Poiché hai osservato con costanza la mia parola, anch'io ti preserverò nell'ora della tentazione che sta per venire sul mondo intero, per mettere alla prova gli abitanti della Terra. Verrò presto. Tieni saldo quello che hai, perché nessuno ti tolga la corona. Il vincitore lo porrò come una colonna nel tempio del mio Dio e non ne uscirà mai più. Inciderò su di lui il nome del mio Dio e il nome della città del mio Dio, della nuova Gerusalemme che discende dal cielo, da presso il mio Dio, insieme con il mio nome nuovo. Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese.


7. LAODICEA

All'angelo della Chiesa di Laodicèa scrivi:
Così parla l'Amen, il Testimone fedele e verace, il Principio della creazione di Dio: Conosco le tue opere: tu non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo! Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca. Tu dici: «Sono ricco, mi sono arricchito; non ho bisogno di nulla», ma non sai di essere un infelice, un miserabile, un povero, cieco e nudo. Ti consiglio di comperare da me oro purificato dal fuoco per diventare ricco, vesti bianche per coprirti e nascondere la vergognosa tua nudità e collirio per ungerti gli occhi e ricuperare la vista. Io tutti quelli che amo li rimprovero e li castigo. Mostrati dunque zelante e ravvediti. Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me. Il vincitore lo farò sedere presso di me, sul mio trono, come io ho vinto e mi sono assiso presso il Padre mio sul suo trono. Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese.



Alla fine della settima lettura, dopo che il lettore ha acceso il candelabro, il ministro al lettorato canta o dice: Parola di Dio. L'Assemblea, dopo aver risposto, si alza in piedi.


Il diacono, canta o dice:

Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese.



Un ministrante si reca al Cero Pasquale con una candela, e con questa accende le candele dell'altare. Il celebrante intona l'Inno Gloria a Dio, che viene cantato da tutti.


Prosegue la Messa solenne di Pentecoste.


Ove le circostanze pastorali, lo ritengano opportuno, dopo la comunione, si valuti la possibilità di un momento di adorazione. In alternativa, si valuti un momento di adorazione dopo la benedizione finale e il congedo.

Si mantengano accesi i sette candelabri, per tutta la durata dell'adorazione. E poi per tutto il giorno di Pentecoste.


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Re: Veglia di Pentecoste

Messaggio da Kic » giovedì 15 aprile 2010, 9:15

interessante venerabile !!..noi del Rinnovamento facciamo tutti gli anni la veglia con l'adorazione tutta la notte, a turno. La stampo e voglio proporla ai responsabili ...vedremo cosa dicono. Grazie !!!!! Felice mattina !!


Non a noi Signore, non a noi,
ma al tuo nome dà gloria,
per la tua fedeltà, per la tua grazia.
(Sal.113, B 1)



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Re: Veglia di Pentecoste

Messaggio da Venerabile Beda » lunedì 19 aprile 2010, 11:55

Bene.


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