Il santo del giorno

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Ele
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Il santo del giorno

Messaggio da Ele » sabato 4 ottobre 2008, 8:15

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San Francesco d'Assisi
Figlio di un mercante, nacque ad Assisi nel 1181. Trascorse una giovinezza agiata sognando di diventare cavaliere, ma dopo una visione rinunciò a tutto per seguire Dio in povertà. Nel 1208 iniziò a predicare la penitenza vestito di un sacco e vivendo di elemosina; si unirono a lui i primi compagni.
Fondò l'Ordine dei frati minori, approvato da Papa Innocenzo III°. Nel 1224 ricevette le stigmate. Si ammalò gravemente agli occhi e quasi cieco compose il "Cantico delle Creature".
Morì il 3 ottobre 1226 e fu canonizzato nel 1228. Viene rappresentato con un saio bruno e un cingolo in vita, mentre mostra le stigmate.



Nancy
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Re: Il santo del giorno

Messaggio da Nancy » domenica 5 ottobre 2008, 13:22

5 Ottobre
Santa Faustina Kowalska:
"Gesù confido in Te"


S. Faustina Kowalska nacque il 25 Agosto 1905 in Polonia, a Glogowiec, terza di dieci figli, in una povera e devota famiglia di contadini. Fin dall'infanzia si distinse per la devozione, l'amore per la preghiera, la laboriosità, l'obbedienza e una grande sensibilità per le miserie umane. A sedici anni dovette lasciare la casa paterna per guadagnarsi da vivere ed aiutare i genitori lavorando come domestica. Quando manifestò il desiderio di entrare nella vita religiosa, i suoi genitori non le diedero il permesso. Ma s. Faustina non si arrese e, dopo aver bussato a numerose porte, il 1 Agosto 1925 entrò nella "Congregazione delle Suore della Beata Vergine Maria della Misericordia" a Varsavia.

Trascorse il tempo del noviziato a Cracovia e li, alla presenza del vescovo S. Rospond, pronunziò i primi voti e, dopo cinque anni, i voti perpetui: castità, povertà, obbedienza.
Nulla all'esterno tradiva la sua vita mistica così eccezionalmente ricca.
Svolgeva i suoi compiti con ardore, osservava con fedeltà tutte le regole della vita religiosa, viveva in raccoglimento e in silenzio e, nello stesso tempo, era spontanea, serena, piena di cordiale e disinteressata carità verso gli altri.Tutta la sua vita tendeva ad una unione sempre più piena con Dio e collaborava attivamente con Gesù per la salvezza delle anime. Dio le concedette grandi doni ed ella si sforzò e lottò continuamente sulla via della perfezione cristiana. Lo stile di vita severo e i duri digiuni, che si impose ancor prima di entrare nella Congregazione, indebolirono il suo organismo fino al punto che, già come postulante, dovette essere mandata a Skolimow, località vicino Varsavia, per migliorare le sue condizioni di salute.

Santa Faustina offrì la propria vita per i peccatori e per tale motivo patì anche numerose sofferenze per la salvezza delle anime. Negli ultimi anni della sua vita aumentarono inoltre le sofferenze interiori e i disturbi fisici: si manifestò la tubercolosi che invase i polmoni e il tubo digerente. Per questo motivo venne ricoverata due volte, per alcuni mesi, nel sanatorio di Pradnik, presso Cracovia.

Del tutto distrutta nel fisico, ma pienamente matura nello spirito, unita misticamente a Dio, morì in fama di santità il 5 Ottobre 1938, all'età di 33 anni, di cui 13
di vita religiosa. Venne sepolta nel cimitero della Congregazione a Cracovia ma, durante il processo informativo della causa di beatificazione, le sue spoglie vennero traslate nella cappella del convento.

Gesù ha affidato a questa religiosa semplice, senza istruzione, ma forte e infinitamente fiduciosa in Dio, una grande missione: il messaggio della Divina Misericordia rivolto al mondo intero.


"Oggi mando te - le disse - a tutta l'umanità con la Mia Misericordia. Non voglio punire l'umanità sofferente, ma desidero guarirla e stringerla al Mio Cuore misericordioso". (Diario, p. 827)

"Sei la segretaria della Mia Misericordia: ti ho scelta per questo incarico in questa vita e in quella futura". (Diario, p. 838)

"Fai conoscere alle anime la grande Misericordia che ho per loro ed esortale alla fiducia nell'abisso della Mia Misericordia". (Diario, p. 818).


La missione di santa Faustina consiste nel ricordare una verità di fede: l'amore misericordioso di Dio per l'uomo. Il culto della Divina Misericordia consiste nella fiducia nella infinita bontà di Dio e nelle opere di misericordia verso il prossimo.

Papa Giovanni Paolo II ha beatificato s. Faustina il 18 Aprile 1993 e l'ha canonizzata il 30 Aprile 2000. Ha altresì istituito la festa della Divina Misericordia nella II Domenica di Pasqua, proprio come richiesto da Gesù.

Nel Santuario della Divina Misericordia, chiesa del Santo Spirito in Sassia - Roma, sono custodite 3 reliquie di prima classe: una piccola usata per la venerazione pubblica dei fedeli dopo la recita della coroncina alle ore 15.00 di ogni giorno; il grande reliquiario della canonizzazione di suor Faustina, custodito nella cappella di Gesù Misericordioso; il grande reliquiario a forma di mezzo busto con l'effige di s. Faustina, usato per le missioni della Divina Misericordia in Italia e all'Estero.
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Re: Il santo del giorno

Messaggio da Mary » sabato 11 ottobre 2008, 8:36

Sant' Alessandro Sauli, Vescovo


Milano, 15 febbraio 1534 - Calosso d'Asti, 11 ottobre 1592

Di antica famiglia, si consacrò giovanissimo alla Vergine. Rifiutando una brillante carriera presso Carlo V, entrò nella Congregazione dei Chierici Regolari di S. Paolo (i Barnabiti). Nominato teologo del vescovo e decano della Facoltà teologica di Pavia, fu eletto Superiore Generale dell'Ordine e si adoperò molto a mantenerne vivo lo spirito originale. Confessore di Carlo Borromeo, fu anche il direttore spirituale di personalità illustri del suo tempo, religiosi e laici. Vescovo di Aleria in Corsica, una diocesi in grande decadenza, ne riformò il clero e fu un maestro di vita cristiana per tutti i ceti, placando tensioni ed odi tra famiglie. La sua carità e la sua dedizione furono talmente grandi da essere chiamato "angelo tutelare", padre dei poveri, apostolo della Corsica."



Dio è Amore!


Angolo di cielo, link ufficiale: https://angolodicielo.altervista.org

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Re: Il santo del giorno

Messaggio da Mard62 » domenica 12 ottobre 2008, 11:07

San Serafino (Religioso)

Nella chiesa di S. Maria in Solestà dei cappuccini, ad Ascoli Piceno, dov'è sepolto il frate converso S. Serafino, il pittore Augusto Mussini ha raffìgurato le varie fasi della vita dell'umile figlio di S. Francesco, la cui vocazione al convento ebbe origine da una pia lettura ascoltata dalla viva voce della giovane figlia dell'impresario, presso il quale il diciottenne Felice Rapagnano (questo era il nome anagrafico del santo) lavorava in qualità di manovale. Il giovanotto dai lineamenti robusti, nato nel 1540 a Montegranaro (Ascoli Piceno) da genitori di umili condizioni ma ricchi di cristiane virtù, negli anni in cui i suoi coetanei sedevano sui banchi di scuola dovette condurre al pascolo il gregge di un contadino.
Felice, cresciuto analfabeta, sapeva però leggere nel grande libro della natura, con gli stessi occhi profondi del serafico Poverello di Assisi. Più tardi, quando alla morte del padre, si aggregò al fratello maggiore che lo condusse con sé a Loro Piceno nel cantiere di un certo Mannucci, nei brevi momenti di sosta si avvicinava timidamente alla giovane figlia dell'impresario, attratto non da naturale simpatia ma dal desiderio di nutrire la sua rozza mente con le letture che la giovanetta faceva ad alta voce. Ad avviarlo al convento dei cappuccini fu appunto quella ragazza. Felice si recò a Tolentino, dove fu accolto dai figli di S. Francesco con una certa difficoltà. Fatto il noviziato a Jesi, assunse alla professione il nome di Serafino. Il suo motto era quello stesso di Frate Egidio: «La via per andare in su è quella di scendere in giù». Ebbe i lavori più umili del convento: la portineria, l'orto, la cerca. Ma a quanto pare, con tutta la buona volontà che ci metteva, non riusciva ad accontentare i suoi superiori.
E tuttavia questo frate di scarse attitudini, semianalfabeta, maldestro ma tutt'altro che pigro (sapeva far fruttare l'orto del convento come nessun altro), quando girava di porta in porta per le vie di Ascoli Piceno, dove ebbe finalmente stabile dimora, perché gli stessi cittadini si opposero al suo trasferimento, sapeva comunicare con le persone di ogni ceto sociale, trovando per tutti le parole adatte di umano conforto, di esortazione, di consiglio, unendo alla semplicità del suo tratto la gravità dell'uomo saggio e ricco interiormente della sapienza divina.
Alla sua morte, avvenuta il 12 ottobre 1604, tutti i cittadini vollero rendere omaggio alla sua salma, andando a gara per impossessarsi di un oggetto qualsiasi appartenuto all'umile frate cercatore. Fu canonizzato da Clemente XIII il 16 luglio 1767.






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Re: Il santo del giorno

Messaggio da Mard62 » martedì 14 ottobre 2008, 7:04

Papa e martire.


San Callisto I, papa


Callisto, successore del Papa Zefirino (217), di cui era diacono, legò il suo nome alle catacombe romane e al culto dei martiri. Difese la fede trinitaria contro alcune deviazioni e subì il martirio a Roma (222) nel luogo dove sorge l'omonima chiesa.[/b]




Una delle mete obbligate per i pellegrini e i turisti che si recano a Roma è costituita dalle catacombe.. Particolarmente celebri e frequentate sono quelle di S. Callisto, definite da papa Giovanni XXIII « le più auguste e le più celebri di Roma» e che traggono vantaggio, anziché concorrenza, dalla vicinanza di altre celebri catacombe come S. Sebastiano e S. Domitilla o del moderno sepolcreto edificato per accogliere le vittime delle Fosse Ardeatine. Entro un'area di oltre 400 metri per 300, e sviluppandosi fino a quattro piani sovrapposti, è stato calcolato che vi siano non meno di 20 chilometri di corridoi.
Quest'opera colossale fissa per sempre la memoria di S. Callisto, che ne curò la realizzazione dapprima come diacono di papa Zefirino e poi come papa. Ma al di là delle dimensioni, questo luogo è prezioso per il gran numero e l'importanza dei martiri che vi sono stati « deposti»: particolarmente celebri sono, la cripta di S. Cecilia e quella attigua dei papi, nella quale sono stati sepolti i papi Ponziano, Antero, Fabiano ecc. Può sembrare strano, perciò, che vi manchi proprio colui che tale cripta volle, S. Callisto. La tomba di questi è posta invece nel bel mezzo della Roma più antica e più genuina: nella basilica di S. Maria in Trastevere, che, costruita per disposizione di papa Giulio alla metà del sec. IV, venne intitolata anche a S. Callisto.
A Trastevere del resto Callisto nacque nella seconda metà del secolo Il da un certo Domizio. Di condizione servile, era tuttavia molto apprezzato dal correligionario Carpoforo, che gli affidò l'amministrazione dei suoi beni. Qualcosa però non dovette andare nel migliore dei modi, poiché di li a poco il povero Callisto fu condannato a girare una macina da mulino, per risarcire il padrone e anche la comunità cristiana del danno subìto. Un'altra dura condanna, la fiagellazione e la deportazione in Sardegna, Callisto dovette subire poco tempo dopo, in conse-
guenza delle accuse dei Giudei. Riscattato dalla comunità cristiana, anche per intervento di Marcia, la concubina di Commodo, Callisto collaborò con papa Vittore e con Zefirino, finché succedette come papa a questi nel 217.
La sua elezione provocò lo scisma di Ippolito, che rimproverava a Callisto la sua origine servile e soprattutto la sua arrendevolezza nei confronti dei peccatori. S. Callisto dovette combattere anche contro l'eresia sabelliana. Morì «martire», non per mano dell'autorità imperiale come attesta il Martirologio Romano, ma in occasione di una sedizione popolare.




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