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Capolavori 2013

Inviato: martedì 10 settembre 2013, 17:54
da Venerabile Beda
Trascendentale. Non saprei definire altrimenti questa canzone di Marcello Marrocchi (l'autore di Perdere l'Amore, di Ranieri), sia a livello testuale che musicale. Ma forse, la bellezza del testo, supera quella della musica. Evidenziamo i passaggi chiave, particolarmente intrisi di Verità. Del resto, il canto della Verità, è una delle caratteristiche del grande Marcello Marrocchi:


un nemico ha ingannato il tuo cuore,
e ti ha fatto credere che l'Amore,
è una libera poesia;
come una piuma vola via;
vola e va dovunque soffia il vento,
e ti dice: questa è libertà.



Quanto sia diffuso questo inganno nel nostro tempo, è più che evidente... la proposta di un falso Amore, falso, perché incapace di sacrifici, rinunce, sofferenza, dolore, lacrime, abnegazione, annullamento... è uno degli inganni più diffusi e subdoli del nostro tempo; e con esso, la proposta di un falsa libertà (quante volte, Giovanni Paolo II il grande, ha messo l'accento su questo punto!)



Sono uscito e son venuto a cercarti;
ho sentito l'eco triste del canto tuo,

Scendo in fondo ed alzo la mia luce,
Perché tu la veda da lontano,


Sublime!


Mentre il mondo dice: lascia stare,
per uno solo non val la pena andare,
è soltanto un'anima perduta,
tra le pieghe della vita;


Meno male che Cristo non ragiona così! Marrocchi, non esce dalla metafora... il pastore rimane Pastore, è la pecora, rimane pecora:


...stringimi forte so che sei ferita,
che gioia grande averti ritrovata,
vedrai che presto tu sarai guarita,


Tuttavia il finale, viene proiettato verso una dimensione escatologica.

La bellezza del testo, va apprezzata nella sua interezza.
Dal punto di vista musicale, degno del migliore filone parabolico, portato da Marrocchi a livelli di eccellenza, tramite un sound latino, tipicamente italiano.

Adattissimo quale canto di Offertorio o di Comunione a carattere meditativo, nel giorno in cui viene proclamato il Vangelo della pecora smarrita, come nella prossima Domenica.


Riportiamo il testo nella sua interezza:


Il buon pastore (Marcello Marrocchi)
Album: La perla preziosa, 2002


Dove sei, dove sei, dove sei?
Chi ti ha portato lontano da casa tua;
un nemico ha ingannato il tuo cuore,
e ti ha fatto credere che l'amore,
è una libera poesia;
come una piuma vola via;
vola e va dovunque soffia il vento,
e ti dice: questa è libertà.

Sono uscito e son venuto a cercarti;
ho sentito l'eco triste del canto tuo,
tra mille insidie il sangue nelle mani,
ho camminato tra sentieri e burroni.
Scendo in fondo ed alzo la mia luce,
perché tu la veda da lontano,
è la luce dell'Amore,
che ti tende sempre la sua mano.

Mentre il mondo dice: lascia stare,
per uno solo non val la pena andare,
è soltanto un'anima perduta,
tra le pieghe della vita;
dove vai, dove vai, dove vai, dove vai,
stai andando incontro a un mucchio di guai!

Si fa notte ed io continuo a chiamarti,
non avere paura non torno indietro,
questo cuore mio non si dà pace,
tengo sempre in alto la mia luce,
nel deserto o in fondo al mare,
negli abissi più profondi del tuo cuore.
Io continuo a camminare,
per poterti ritrovare.

Eccoti! ...stringimi forte so che sei ferita,
che gioia grande averti ritrovata,
vedrai che presto tu sarai guarita...
Eccoti! ...anima mia torniamo a casa insieme,
è finito il tempo del dolore,
ed ora è tempo di cantare.

Tutti gli altri aspettano che torni,
e preparano una grande festa,
è la festa più aspettata,
ti credevano perduta,
vola libera, vola, vola davvero,
l'anima ha messo le ali al Pensiero,
è la gioia più grande,
la gioia infinita,
di chi ha ripreso la vita.



http:// Il buon pastore - Marcello Marrocchi - Testo e Musica