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Re: Pensieri dei santi

Inviato: martedì 17 febbraio 2009, 11:49
da Mary
Una volta, in una discarica, trovai una donna che bruciava dalla febbre; era alla fine dei suoi giorni e il suo unico lamento era: " Mio figlio mi ha ridotto così". Io la pregai: " Deve perdonare suo figlio. In un momento di pazzia, quando non era in se, ha fatto una cosa di cui si è pentito. Sia una madre per lui, lo perdoni". Mi ci volle molto tempo per farle dire: " Perdono mio figlio". Appena prima di morire tra le mie braccia, riusci' a perdonarlo veramente. Non era preoccupata di dover morire, le aveva spezzato il cuore il fatto che suo figlio non la volesse. E' qualcosa che voi e io possiamo capire.
Madre Teresa di Calcutta

Re: Pensieri dei santi

Inviato: martedì 17 febbraio 2009, 12:09
da Spinna
I SEGRETI DI SANTA TERESA DEL BAMBIN GESÙ

- Sopportare i difetti degli altri, non stupirsi delle loro debolezze e invece edificarsi dei più piccoli atti che si vedono fatti;

- Non curarsi di essere giudicati bene dagli altri;

- Fare per le persone antipatiche, tutto quello che si farebbe per le persone più simpatiche;

- Non scusarsi né difendersi mai dalle accuse;

- Non avvilirsi nel vedersi deboli e imperfetti anzi averne motivo di gioia perché Gesù copre la moltitudine di peccati;

- Dare a chi chiede con malagrazia rispondendo con gentilezza;

- Essere felici se ci prendono qualcosa di nostro o ci si chiede un servizio che non ci spetta, essere contenti di interrompere per carità, un lavoro in corso;

- Anche i beni spirituali sono un dono che non ci appartiene, per cui dobbiamo essere contenti se qualcuno si appropria di nostre intuizioni o preghiere;

- Non cercate consolazioni umane ma lasciate tutto a Dio;

- Quando un compito ci sembra superiore alle nostre forze,mettersi nelle braccia di Gesù sapendo che da soli non siamo capaci a nulla;

- Se si deve riprendere qualcuno accettare la sofferenza di doverlo fare pur sentendosi incapaci e non all’altezza;

- Non cercare di attirare a sé i cuori degli altri ma condurli a Dio da servi inutili;

- Non avere paura di essere severi se c’e né bisogno, pregare comunque sempre prima di dire qualcosa;

- Nell’ aridità recitare molto lentamente il Pater e l’ Ave;

- Accettare le umiliazioni e le critiche con gratitudine;

- Cercare la compagnia delle persone meno gradite agli altri;

- Offrire al Signore le cose che ci costano cercando di farcele piacere;

Re: Pensieri dei santi

Inviato: martedì 17 febbraio 2009, 22:46
da Don Luca
E se quello che stai pensando, quello che hai pensato al ritorno dalla comunione, davanti al crocifisso, guardando coloro che ti sono accanto fosse il pensiero di un santo? No? E perché no? Non è forse la nostra vocazione? Forse, al posto di "no, non è possibile" non è più bello un "ci sto lavorando?".

Un forum di santi.... mica male no?

Re: Pensieri dei santi

Inviato: sabato 21 febbraio 2009, 10:00
da Mary
Un sorriso all’aurora

Una toccante testimonianza di Raoul Follereau.
Si trovava in un lebbrosario in un’isola del Pacifico. Un incubo di orrore. Solo cadaveri ambulanti, disperazione, rabbia, piaghe e mutilazioni orrende. Eppure, in mezzo a tanta devastazione, un anziano malato conservava occhi sorprendentemente luminosi e sorridenti. Soffriva nel corpo, come i suoi infelici compagni, ma dimostrava attaccamento alla vita, non disperazione, e dolcezza nel trattare gli altri. Incuriosito da quel vero miracolo di vita, nell’inferno del lebbrosario, Follereau volle cercarne la spiegazione: che cosa mai poteva dare tanta forza di vivere a quel vecchio così colpito dal male? Lo pedinò, discretamente: Scoprì che, immancabilmente, allo spuntar dell’alba, il vecchietto si trascinava al recinto che circondava il lebbrosario, e raggiungeva un posto ben preciso. Si metteva a sedere e aspettava. Non era il sorgere del sole che aspettava. Né lo spettacolo dell’aurora del Pacifico. Aspettava fino a quando, dall’altra parte del recinto, spuntava una donna, anziana anche lei, con il volto coperto di rughe finissime, gli occhi pieni di dolcezza.. La donna non parlava. Lanciava solo un messaggio silenzioso e discreto: un sorriso. Ma l’uomo si illuminava a quel sorriso e rispondeva con un altro sorriso. Il muto colloquio durava poche istanti, poi il vecchietto si rialzava e trotterellava verso le baracche. Tutte le mattine. Una specie di comunione quotidiana. Il lebbroso, alimentato e fortificato da quel sorriso, poteva sopportare una nuova giornata e resistere fino a l nuovo appuntamento con il sorriso di quel volto femminile. Quando Follereau glielo chiese, il lebbroso gli disse: “Mia moglie!”. E dopo un attimo di silenzio: “Prima che venissi qui, mi ha curato in segreto, con tutto ciò che riusciva a trovare. Uno stregone le aveva dato una pomata. Lei tutti i giorni me ne spalmava la faccia, salvo una piccola parte, sufficiente per apporvi le sue labbra per un bacio… Ma tutto è stato inutile. Allora mi hanno preso, mi hanno portato qui. Ma lei mi ha seguito. E quando ogni giorno la rivedo, solo da lei so che sono ancora vivo, solo per lei mi piace ancora vivere…”.

Certamente qualcuno ti ha sorriso stamattina, anche se tu non te ne sei accorto. Certamente qualcuno aspetta il tuo sorriso, oggi. Se entri in una chiesa e spalanchi la tua anima al silenzio, ti accorgerai che Dio, per primo, ti accoglie con un sorriso.

Re: Pensieri dei santi

Inviato: venerdì 27 marzo 2009, 7:57
da Mary
Diventiamo tutti un ramo vero e fruttuoso della vigna di Gesù,

accettandolo nelle nostre vite sotto la forma in cui a Lui piace venire:

come Verità - da dire;
come Vita - da vivere;
come Luce - da accendere;

come Amore - da amare;

come Strada - da percorrere;

come Gioia - da donare,

come Pace - da diffondere;

come Sacrificio - da offrire,
nelle nostre famiglie e con il nostro prossimo.



Madre Teresa