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Re: ...per l'amico

Inviato: martedì 11 novembre 2008, 15:38
da Mary
Quante, quante volte, ignoriamo la presenza di Gesù nel fratello!
Molto vera questa preghiera di Quoist.
Siamo impacciati quando non riusciamo ad amare e a riconoscerti in ogni persona ,Signore.
Fa', Signore, che possiamo incontrarti in ogni uomo per poter dire e gridare al mondo questo è mio fratello, questa è mia sorella.
Se ci pensassimo veramente a questo non saremmo più incatenati da orribili prevenzioni e pregiudizi,da ingiustizi, da razzismi,da guerre che limitano la dignità umana.
All'interno delle nostre famiglie, negli ambienti di lavoro, nelle nostre comunità, nei gruppi esistono divisioni e inimicizie, ma fa' parte della nostra umanità, se fossimo perfetti saremmo santi, ma solo uno è il SANTO, noi dobbiamo tendere a questo e solo allora saremo veramente liberi e non impacciati.
Nella preghiera postata da Paola c'è una frase che mi ha colpito tanto:Amare oltre l'errore!
Amiamo non fermandoci ai limiti dell'altro ma guardiamo oltre, guardiamo sempre il positivo.

Re: ...per l'amico

Inviato: sabato 15 novembre 2008, 17:46
da Paola
Mary ha scritto:Amare oltre l'errore!
Amiamo non fermandoci ai limiti dell'altro ma guardiamo oltre, guardiamo sempre il positivo.
eh sì...amare oltre l'errore!! misericordia e compassione! se no dove sta l'amicizia vera?
l'amicizia deve essere capace di perdonare...anche se a volte ci costa fatica...troppa fatica...
vuol dire accogliere di nuovo l'altro e ricominciare a camminare...vuol dire aver voglia di fare questo passo...
e poi...chi siamo noi per vedere i limiti dell'altro??
preoccupiamoci dei nostri limiti prima... [k-sìsì]

Re: ...per l'amico

Inviato: sabato 15 novembre 2008, 18:27
da Mariella
Cara Paola, è proprio vero!!!
Generalmente guardiamo la gobba degli altri, la nostra non riusciamo a vederla dovremmo girare la testa dall'altra parte.
No no... troppo faticoso, noi abbiamo sempre ragione, sono gli altri che sbagliano, sono gli altri che non capiscono, sono gli altri che non sanno valutare bene le cose.
Se solo riuscissimo a scendere dal piedistallo da dove siamo saliti ci renderemmo subito conto che l'altro o l'altra è nostro fratello/sorella.