Liturgismo e Liturgia - Forma e Sostanza

Anno C
Avatar utente
Venerabile Beda
Moderatore
Moderatore
Messaggi: 4625
Iscritto: lunedì 6 ottobre 2008, 15:59
Contatta:

Liturgismo e Liturgia - Forma e Sostanza

Messaggio da Venerabile Beda » giovedì 20 maggio 2010, 13:33

La Liturgia, è l'insieme delle azioni, dei gesti, dei sentimenti, dei simboli, con cui il credente cristiano-cattolico, nella forma e nella sostanza, rende pubblicamente e comunitariamente culto a Dio. Protagonista dell'azione liturgica è Cristo stesso, nella persona del celebrante.

Da ciò si deduce, l'importanza della Liturgia, nella vita della Chiesa...
La Liturgia, è cosa buona e giusta. Ma esistono 2 eccessi relativi alla Liturgia, che rischiano di allontanare le persone dalla fede...

1 - La non osservanza della Liturgia, considerandola come una cosa relativa. Il non rispetto della Liturgia.
2 - L'eccessiva e maniacale osservanza delle norme liturgiche, definita sinteticamente liturgismo.

In riferimento al primo punto, purtroppo accade, che molte persone, liturgisti di fatto, o proprio parroci, si prendano delle deroghe, delle libertà che sono profondamente ingiuste, che ledono la natura della Liturgia stessa, snaturando la celebrazione del Mistero. OK ai segni; e la stessa Liturgia, consente un certo margine...
Ma quando alla presentazione dei doni, si iniziano a portare palloncini a forma di cuore, o lanciare palloncini in chiesa... forse si sta superando il limite... anche se si tratta di una "Messa di bambini".
Non dobbiamo, in Liturgia, stupire "con effetti speciali e colori ultravivaci", ma indirizzare alla preghiera silenziosa e alla preghiera gioiosa, comunitaria, della Chiesa.
Stesso vale per i canti. E lo afferma un patito di musica sacra moderna e contemporanea (di matrice moderna). Bisogna evitare certi ritmi e certe scansioni di dubbia validità liturgica, e certi testi, che non richiamano né la Scrittura, né la Patristica, o la Tradizione Cattolica. Senza essere troppo fiscali, non si deve perdere il senso del decoro, che spesso viene perso, dove impera il lassismo.
Il non rispetto dell'azione liturgica si ha anche quando i canti, magari con fatica preparati da un coro, non si completano! Basta il buon senso per capire che i canti devono essere fatti interamente.
Avete mai sentito un cantante, ordinariamente troncare una canzone??? Allora perché si dovrebbero troncare i canti della Messa? Canti finali inclusi!!! A maggior ragione i canti non devono essere troncati in Liturgia, proprio perché non è spettacolo (se non lo si fa nella cosa meno importante, lo si può fare in quella più importante?????).

L'altro eccesso... il liturgismo, ovvero l'eccessiva e letterale osservanza delle norme, senza usare il buon senso, e senza guardare al caso concreto.
OK. L'Annuncio Pasquale lo deve fare il diacono. Ma se il diacono non sa cantare, perché davvero non sa cantare, e solo con un miracolo può imparare a farlo, è meglio che canti un laico (o una laica).
Sì OK, il ministro al lettorato. O l'accolito istituito. Ma se per servire Dio, tutto deve essere istituzionalizzato, addio! Il ministro al lettorato, sarà bene che legga una lettura, non tutte.
E se qualche volta non legge, per dare spazio alla comunità, non muore nessuno. Ovviamente, i lettori di fatto, devono saper leggere bene!!!! Stesso discorso per gli accoliti.
Sì, giusto... vietata la musica registrata... Ma se in una comunità nessuno suona, che si fa????
Niente più musica??? Con i midi a disposizione???? (che essendo eseguiti in tempo reale, consentono di modificare sia la tonalità che il tempo...)??
La forma è importante, anzi, è fondamentale; ma la sostanza, è sempre più importante della forma. Quando l'importanza della forma, supera quella della sostanza, si scade nel liturgismo...
Forma e sostanza, devono essere ben equilibrate... o al massimo, deve prevalere leggermente la sostanza...
Ovviamente, se la sostanza è eccessivamente importante rispetto alla forma... si scade nell'eccesso prima descritto, e non si ha più Liturgia... perché la Liturgia, richiede sia la forma, che la sostanza.
Sì, la solennità...
Specie appunto nelle grandi solennità...
Ma la ieraticità di alcuni sacerdoti (e di alcuni vescovi), ha ben poco a che fare con la tradizione apostolica...
Non risulta dagli Atti, che gli apostoli assumessero atteggiamenti ieratici... al contrario, essendo basicamente pescatori, erano piuttosto alla mano... come oggi tanti vescovi, che accompagnano i loro giovani alle GMG, con gli zainetti sulle spalle...
Ma la ieraticità, ha poco a che fare col Cristianesimo-Cattolico...


Il Venerabile Beda

Immagine

Noi, siamo sfacciatamente di parte e ce ne vantiamo!

****

Immagine

Angolo di cielo, link ufficiale: https://angolodicielo.altervista.org

Cielo
Fan del Forum
Fan del Forum
Messaggi: 446
Iscritto: giovedì 25 marzo 2010, 19:30

Re: Liturgismo e Liturgia - Forma e Sostanza

Messaggio da Cielo » giovedì 20 maggio 2010, 20:10

Pensa che il mio parroco (abito in una frazione di un paese nei pressi di Bergamo) brontola se nessuno dell'assemblea va all'altare a leggere le Scritture o se non porta il calice, il piattino e le ampolle sull'altare (lui le appoggia sotto l'altare), e se non si canta con entusiasmo...

Io capisco che è meglio se la gente "partecipa" ma a volte, soprattutto alla prima Messa, non ci sono che vecchiette e allora... :P


“Non fate peccati, e state allegri”. San Filippo Neri

Avatar utente
Venerabile Beda
Moderatore
Moderatore
Messaggi: 4625
Iscritto: lunedì 6 ottobre 2008, 15:59
Contatta:

Re: Liturgismo e Liturgia - Forma e Sostanza

Messaggio da Venerabile Beda » giovedì 20 maggio 2010, 20:18

Bè... credo che il tuo parroco basicamente abbia ragione...
Anche in questo ci sono due eccessi forse: manie di protagonismo di una minoranza (anche se il confine tra il fare per protagonismo, e il fare per servizio è molto sottile...); e l'assemblea-pubblico... che assiste...
Ma questo è sbagliatissimo... L'assemblea liturgica, non è un pubblico che assiste allo spettacolo, ma un gruppo di persone che partecipa attivamente all'azione, secondo le esigenze richieste, e in ordine di importanza: servizio all'altare in primis, letture, animazione...
Ovviamente, questo sì, il tutto deve essere proporzionato all'età media dell'assemblea, e anche all'ora...
Ma la presenza senza partecipazione, non credo serva a molto...
E chi non può, o non deve (perché non serve), svolgere servizi extra, può comunque partecipare attivamente con la preghiera liturgica e con il canto...
Ci sono sacerdoti spettacolari, che fermano tutto, se l'Assemblea domenicale non partecipa attivamente e a piena voce: fanno benissimo! È La Preghiera Comunitaria la Messa, il Sacrificio di Cristo; non è una preghiera comunitaria, o una preghiera personale...
Non è il rosario che si può dire a mezza voce... è anche una testimonianza...

Annunciamo la Tua morte Signore, proclamiamo la Tua Resurrezione, nell'attesa della Tua venuta.
Ecco perché si chiama Anamnesi...

Tutto questo, non si può fare a voce bassa... o a mezza voce...

Se siamo novantenni, lo faremo con la piena voce, che possono avere i novantenni... ma sempre a piena voce...


Poi certo, se si tratta del paesino dove l'assemblea della Messa feriale, del mattino, è composta da 3 persone, allora sì, a quel punto il parroco deve farsene una ragione...

Ho partecipato a Messe con solo 2 persone: io e il sacerdote. [k-ahah] [k-ahah]
Ovviamente, ero costretto a fare tutto: dal servizio all'altare alle letture... [k-papero]


Il Venerabile Beda

Immagine

Noi, siamo sfacciatamente di parte e ce ne vantiamo!

****

Immagine

Angolo di cielo, link ufficiale: https://angolodicielo.altervista.org

Avatar utente
Guido Catolla o.p.
Provetto del Forum
Provetto del Forum
Messaggi: 76
Iscritto: sabato 11 luglio 2009, 20:51
Località: Torino

Re: Liturgismo e Liturgia - Forma e Sostanza

Messaggio da Guido Catolla o.p. » sabato 3 luglio 2010, 22:34

... l'acquisizione di un certo tipo di sensibilità liturgica arriva non solo con lo studio ma anche con la continua pratica.
Sono d'accordo con quello che dici in merito all'essere rigorosi sull'esercizio della liturgia e mi sono beccato del mastino dal Maestro dell'Ordine... [k-ahah] ma bisogna anche andare incontro alle usanze radicate di una parrocchia anche se sbagliate per poterle un po' alla volta modificare.
Altrimenti il solo risultato è quello di creare un muro contro muro che non è per niente costruttivo.
...
l'educazione alla liturgia ahimè è molto lenta... e per la musica esiste musica&liturgia basta scegliere che corrente di pensiero seguire (santa cecilia o universa laus)..
...
per quello che riguarda i lettori... non possono fare tutte le letture... [k-prrr] ..."Princìpi e norme ad uso del messale romano"...

è un equilibrio difficilissimo da creare .... dato che la maggior parte dei sacerdoti non ne sa niente..
sta a noi in questo caso debitamente formati...
ripristinare questo equilibro mantenendo sempre il nostro posto... [k-nono] cosa che non sempre accade..


Guido C.o.p.

Contemplari et contemplata aliis tradere

Avatar utente
Venerabile Beda
Moderatore
Moderatore
Messaggi: 4625
Iscritto: lunedì 6 ottobre 2008, 15:59
Contatta:

Re: Liturgismo e Liturgia - Forma e Sostanza

Messaggio da Venerabile Beda » domenica 4 luglio 2010, 16:06

Guido Catolla o.p. ha scritto: per quello che riguarda i lettori... non possono fare tutte le letture... [k-prrr] ..."Princìpi e norme ad uso del Messale Romano"...

A rigore è giustissimo, non giusto, perché è questo lo spirito delle citate norme. Il problema però è innanzitutto un'ambiguità terminologica: lettori, ministri al lettorato, ministri della Parola.
C'è molta ambiguità in queste 3 espressioni... di fatto, (ma la cosa è discutibile), con lettori, si dovrebbe intendere lettori di fatto; con ministri al lettorato, lettori istituiti; con ministri della Parola, diaconi e presbiteri.
Ma le stesse citate norme, sul piano linguistico, fanno ulteriore confusione parlando di ministri laici, e quindi specularmente ministri non laici....
Quindi, ministro della Parola laico, ministro della Parola non laico.

In base a tutte queste espressioni, molti operatori, anche in buona fede, finiscono per maleinterpretare... sicché:
309. .... La dignità dell'ambone esige che ad esso salga solo il ministro della Parola. ...
Princìpi e norme del Messale Romano.


Con questa espressione, alcuni ritengono di fatto irrilevanti i lettori di fatto, se sono presenti lettori istituiti, specie se è presente più di un lettore istituito.

È giustissima la tua interpretazione, ma una maggior chiarezza nella terminologia e nei testi, sarebbe estremamente utile.
Vige infatti una confusione terminologica analoga ai vari titoli della canzoni liturgiche ("Il Signore è il mio Pastore" di chi??? Di Turoldo Passoni? Di Piera Cori? Di RnS? Di Frisina?? O di quali altri autori??).

Per il resto sottoscrivo in pieno.


Il Venerabile Beda

Immagine

Noi, siamo sfacciatamente di parte e ce ne vantiamo!

****

Immagine

Angolo di cielo, link ufficiale: https://angolodicielo.altervista.org

Bloccato

Torna a “Archivio 2010”