Denunciare un amico o un collega

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Denunciare un amico o un collega

Messaggio da Cielo » sabato 18 settembre 2010, 20:54

Cari amici, voi denuncereste ai capi un vostro collega che non fa il suo dovere?
E se quel collega è un amico?
Io sinceramente non so come comportarmi; a volte mi sento un verme seppur non dicendo tutta la verità ne accenno solo qualcosa, mi sento sporca ma dall'altra parte mi dico che non è giusto che gli altri lavorino anche per lui che non fa il suo dovere.
Così non so come devo comportarmi e cosa è giusto fare.
Grazie ciao.


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Re: Denunciare un amico o un collega

Messaggio da Venerabile Beda » sabato 18 settembre 2010, 22:18

Cosa è giusto fare, spesso, non coincide con quello che conviene.
E spesso non coincide, con quello che è opportuno.
In generale, dico sempre, che le persone vere (non solo i veri cristiani), devono cercare di fare sempre quello che è giusto, e non quello che conviene.
Ma... il lavoro, secondo me è una cosa a sé.
Nei rapporti personali, bisogna essere intransigenti.
Ma con il lavoro, bisogna essere molto più elastici, a mio avviso.
Nei rapporti personali, non mi pagano, e quindi voglio tutto a puntino.
Sul lavoro, mi pagano, e se non è tutto a puntino, posso passarci sopra.
Questo è vero sul piano individuale, ed è ancora più vero quando si è padri e madri di famiglia, quando si ha responsabilità economica di altre persone.
Non ritengo giusto, premesso questo, inimicarmi un collega o un amico.
Intanto, escluderei la parola amico.
Se fosse un vero Amico, una vera Amica, saresti in una confidenza tale, da potergli dire tranquillamente: "Piantala!" o roba simile.
Ma se non hai questa confidenza, tanto amico non è...
E perché inimicarti?
Aprire anche una discussione a due... con l'intenzione di fermarti qui... poi un delatore denuncia, e quello pensa che sei stata tu...
Ritorsioni, vendette, ecc.
Il vero uomo (la vera donna), e se vogliamo il vero cristiano, deve essere anche pronto a morire; ma il vero uomo, deve anche saper distinguere con saggezza, quando è il momento di combattere, e quando è il momento di aspettare. Per ogni cosa c'è il suo tempo.
I primi cristiani, morti martiri per la fede, non andavano in giro per le strade di Roma, gridando: "Siamo cristiani!"; si nascondevano nelle catacombe. Poi se li beccavano, molti di loro, morivano per la fede; altri rinnegavano. Ma nessuno faceva il temerario.
Questo per dire, che in questo mondo, ci dobbiamo vivere in qualche modo... e non può essere tutto a puntino.
Le guerre, si fanno dove e quando si possono vincere... danni massimi all'avversario, con perdite minime o nulle alle nostre forze.
Qui, non vedo queste condizioni.
Senza contare, che quest'uomo che sbaglia, se è un padre di famiglia, per quanto biasimevole sia il suo comportamento, se venisse punito o licenziato... ci andrebbero di mezzo i suoi figli.
Quello che invece puoi e devi fare, è cercare di testimoniare la tua onestà e la tua correttezza con il tuo esempio. Questo puoi e "devi" farlo.
Quanto alle scorrettezze di questa persona: tutto si paga, con gli interessi; in questa vita e/o nell'altra. Senza conseguenze per i congiunti, come potrebbe avvenire in questa vita.

Se uno fosse solo, e non avesse responsabilità di terzi, potrebbe fare la scelta eroica della giustizia a tutti costi... ma sulla propria pelle...
Parlando di lavoro... pronto a "morire di fame"...
Ma se si hanno responsabilità di terzi, direi che il dovere prioritario sono i propri cari.


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Re: Denunciare un amico o un collega

Messaggio da Cielo » domenica 19 settembre 2010, 11:07

Grazie Venerabile, prima di tutto perché mi hai risposto e poi per quello che mi hai consigliato. Sai il mio problema è proprio che non so come fare a dirglielo per non inimicarmelo e però allo stesso tempo mi fa rabbia quando va a dire che a lui tocca fare di tutto! E così mi sono vista "vigliacca" a non dirlo a lui o "vigliacca" verso i colleghi!
Ciao.


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Re: Denunciare un amico o un collega

Messaggio da Venerabile Beda » domenica 19 settembre 2010, 11:42

Il coraggio, si deve coniugare con l'intelligenza. Specie quando in qualche modo si deve convivere con quelle persone.


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